benedetta porcaroli matilda de angelis claudia gerini

I DAVID DEI GIUSTI –  ABBIAMO GIÀ CAPITO CHE QUESTI DAVID, ABBASTANZA INUTILI ANCHE SENZA COVID-19 PER LA POCHEZZA DELLA NOSTRA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, SERVIRANNO QUEST’ANNO A LANCIARE LA STELLA DEI D’INNOCENZO, QUELLA DI PIETRO CASTELLITTO E MAGARI QUELLA DI QUALCHE ATTRICE O DI QUALCHE ATTORE PIÙ GIOVANE COME MATILDA DE ANGELIS O LA PORCAROLI O GABRIEL MONTESI – SE VINCE CLAUDIA GERINI AL MINIMO DEVE DEDICARE AL PUBBLICO LO STRIP TOLTO DA “HAMMAMET” – VIDEO

 

David di Donatello 2021 l le candidature

Marco Giusti per Dagospia

volevo. nascondermi

 

Checelodiciam’affà… Sappiamo tutti che è il 2020 è stato un anno terribile. Per il cinema, non solo quello italiano, poi, un totale disastro. Queste nominations ai David di Donatello 2021, quindi, partono già parecchio azzoppate. Per non parlare delle sale ancora chiuse, con i cineclub, come quello di Silvano Agosti, chiusi per sempre.

 

Diciamo anche che qualche film, penso a “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, a “Diabolik” dei Manetti bros, ai film bloccati da un anno di Carlo Verdone e Paolo Genovese, avrebbe fatto la differenza. Di poco, ma l’avrebbe fatta.

 

pierfrancesco favino nei panni di bettino craxi in hammamet 1

E’ stato un anno, poi, che ha sviluppato magari delle buone serie italiane, quelle di Luca Guadagnino, di Niccolò Ammanniti, di Matteo Rovere, che non rientrano in categoria, male, e che hanno comunque tolto qualcosa come budget al cinema in sala… E forse è stato meglio, visto il lockdown ancora dilagante.

 

volevo nascondermi

Tutto questo per dire, insomma, che chi ha votato per i David quest’anno, io voto da due anni solo per grazia di Piera Detassis, si è trovato davanti a un panorama di film italiani mai così zoppo e mosciarello. Quasi tutti nati inoltre, ahimé, prima della pandemia, e non durante… Quello che abbiamo visto all’inizio del 2020, insomma, oltre a qualche sparuto film visto a Berlino e a Venezia e poi arrivato in streaming è, nel bene e nel male, quello che abbiamo votato. E mo’ mi taccio.

l'incredibile storia dell'isola delle rose

 

I più votati sono quindi:

 

“Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, 15 nomination, che ho visto in sala assieme a due spettatori e non mi piace granché, malgrado il premio a Berlino a Elio Germano truccato da Ligabue come miglior attore.

 

“Hammamet” di Gianni Amelio con Pierfrancesco Favino come Craxi, 14 nomination, non discuto Amelio, uno dei grandi registi italiani di scuola bertolucciana rimasta, ma posso discutere l’operazione di santificare Craxi da parte di Saccà produttore, forse poco elegante visto il passato di dirigente militante socialista.

 

favolacce

“Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo, ancora prodotto da Saccà, 13 nomination, premiato a Berlino, salutato come la scoperta dell’anno, ha diviso decisamente il pubblico. C’è chi, come Carlo Freccero, ne è fan assoluto, Goffredo Fofi ne parla come di un capolavoro, altri lo detestano. Io lo vedo un po’ come un buon film di realismo disfunzionale, ma già visto, alla Ulrich Seidl, alla Harmony Korine.

 

Però, certo, rispetto al nostro cinema, è tra i più innovativi della stagione e almeno lancia un grande nuovo attore come Gabriel Montesi, il Cassano della serie su Totti. E già mi basta. Lino Musella, vi prego, bravo per carità, ma c’è in ogni film italiano della stagione, sembra un abbonato, un po’ “arieccolo!”… Tutti e due, Montesi e Musella, sono nominati come migliori non protagonisti.

 

miss marx

11 nomination per “L’isola delle rose” di Sydney Sibilia, forte della produzione Netflix, che mi sembra un film un filo ripreso da “Radio Rock”. La storia è bella e vera, però così raccontata non speiga proprio l’Italia di allora. Sembra applicata a qualcosa che nessuno tra regista e sceneggiatori ha mai visto o vissuto.

 

le sorelle macaluso

11 nomination anche a “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, passato a Venezia, che non ha la forza del suo “Nico” e non ha un personaggio così forte da raccontare, perché questa figlia di Marx seguita solo a subire da tutti, dal padre, dal marito...

 

Allora, preferisco il più sanguigno “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, che soffre nella seconda parte dell’impianto teatrale con le attrici che devono fare i numeri da primedonne, ma emoziona un po’ di più il pubblico e ci racconta una Palermo che non abbiamo visto. Osa parecchio di più.

 

matilda de angelis elio germano l'incredibile storia dell'isola delle rose 2

E sono contento che alla fine, ritroviamo il film di Emma Dante tra i cinque candidati al Miglior Film con “Favolacce”, “Hammamet”, “Miss Marx”, “Volevo nascondermi”. Gli stessi cinque film sono anche i cinque candidati alla miglior regia. Il fatto di avere due ragazze candidate alla regia ha fatto gridare al cambiamento. Mah… sarà.

KIM ROSSI STUART COSA SARA

 

Tra i migliori attori protagonisti se la battono il Kim Rossi Stuart malato di “Cosa sarà” di Francesco Bruni, il Valerio Mastandrea di “Figli”, i mascheroni di Pierfrancesco Favino truccato da Craxi di “Hammamet” e di Elio Germano truccato da Ligabue in “Volevo nascondermi”, Renato Pozzetto in versione seria nel terribile “Lei parla con me” di Pupi Avati, che per fortuna nessuno ha votato come miglior film o miglior regia.

 

 

hammamet

Voterei comunque un attore senza mascherone. Io avevo votato per il grande Nando paone, ma non è stato capito… Tra i non protagonisti se la battono i già segnalati Gabriel Montesi e Lino Musella per “Favolacce”, i due politici interpretati da Giuseppe Cederna in “Hammamet” e da Fabrizio Bentivoglio in “L’isola delle rose”, segno che c’è ancora una gran voglia di prima repubblica, e Silvio Orlando in “Lacci” che a me è sembrato non somigliasse per nulla a Luigi Lo Cascio, che aveva lo stesso ruolo da giovane. Tifo per Cassano-Montesi perché è la vera rivelazione della stagione.

gabriel montesi antonio cassano in speravo de mori' prima PH Iacovelli-Zayed

 

Tra le attrici protagoniste se la battono Vittoria Puccini in “18 regali        ”, ottimo film davvero poco considerato per i premi maggiori, Paola Cortellesi in “Figli”, sempre bravissima, Micaela Ramazzotti in “Gli anni più belli”, sempre uguale a se stessa, “Alba Rohrwacher in “Lacci” e l’eterna Sophia Loren in “La vita davanti a sé”. Se vince Sophia richiamate, prego, Paolino Ruffini per ripetere il numero della Bella Topa per svegliare gli spettatori.

 

BENEDETTA PORCAROLI 18 REGALI

Non protagoniste sono l’emergentissima Matilda De Angelis in “L’isola delle rose”, dove non ha proprio ruolo, l’altra emergentissima Benedetta Porcaroli in “18 regali”, Barbara Chichiarelli in “Favolacce”, Claudia Gerini in “Hammamet”, malgrado abbia un ruolo inesistente e le hanno pure tagliato un numero di strip che avremmo gradito, e ancora Alba Rohrwacher in “Magari”. Vince Matilda a mani basse mi sa. Se vince Claudia Gerini al minimo deve rifare il numero “carbonara per tutti” dei spot diretti da Ferzan Ozpetek o dedicare al pubblico lo strip tolto da Amelio da “Hammamet”.

CLAUDIA GERINI HAMMAMET

 

Tra i migliori registi esordienti ovvio che vada segnalato l’arrivo insperato di Checco Zalone alias Luca Medici per “Tolo Tolo”, spinto da un incasso di 45 milioni di euro che nessun italiano farà mai più (segnatevi questa) e da tutto ciò che rimane delle produzioni Mediaset.

sophia loren edoardo ponti la vita davanti a se

 

Ma segnalo anche l’esordio di Ginevra Elkann alle prese con le storie di famiglia in “Magari”, così “lontana” dalla realtà della famiglia Agnelli che sta per dirigere ora tutta la saga a puntate della famiglia dell’Avvocato (sono finiti i tempi quando le saghe si facevano solo sulle famiglie operaie meridionali schiavizzate dalle industrie dei capitalisti del nord, eh?), ma credo che né loro né Mauro Mancini per “Non odiare” o Alice Filippi per “Sul più bello” potranno nulla contro l’avanzata del lanciatissimo Pietro Castellitto già Totti-in-tv regista di “I predatori”, forte del premio di Claire Denis a Venezia.

 

 

assandira 3

Tra le migliori sceneggiature vedo film interessanti come “Assandira” di Salvatore Mereu, che meritava di più, o “Cosa sarà” di Francesco Bruni, ma non vedo “18 regali”, che aveva una delle sceneggiature più originali della stagione. Tra i documentari finisce “Notturno” di Gianfranco Rosi, che forse avrei messo tra i migliori film…

 

Abbiamo già capito, insomma, che questi David, abbastanza inutili anche senza Covid-19 per la pochezza della nostra produzione cinematografica, serviranno quest’anno a lanciare la stella dei D’Innocenzo, quella di Pietro Castellitto e magari quella di qualche attrice o di qualche attore più giovane come Matilda De Angelis o la Porcaroli o Gabriel Montesi.

 

 

checco zalone tolo tolo

Checco Zalone, che avrei adorato votare come miglior attore tutti gli anni scorsi (non votavo), è totalmente allo sbando come miglior attor esordiente, per non parlare della canzone “Immigrato”, che mi ha già fatto litigare con mia moglie un anno fa… Appuntamento l’11 maggio su Rai Uno per la serata della premiazione condotto da Carlo Conti. Non si sa ancora bene come. Modello Golden Globe, cioè in pigiama da casa, con le finestrelle alla Scanzi-Giannini, o modello César con tutti vestiti a feste a festeggiare le sale vuote.

BENEDETTA PORCAROLI 18 REGALI ZALONE TOLO TOLOGIANNI AMELIO - HAMMAMETsophia loren la vita davanti a sevolevo nascondermi favolacce 2le sorelle macaluso 3BENEDETTA PORCAROLI 18 REGALI 1BENEDETTA PORCAROLI favolacce

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)