an di naomi kawase

IL CINEMA DEI GIUSTI - IL BELLISSIMO ''LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKU'' HA COMMOSSO TUTTI I VECCHI CRITICI DI CANNES. UN FINALE UN PO' TROPPO LACRIMOSO, MA UNO DEI MIGLIORI FILM DI NAOMI KAWASE

Marco Giusti per Dagospia

 

Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase

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A volte basta un dolcetto per aprire anche il cuore più duro. Lo scorso maggio a Cannes i vecchi critici erano tutti commossi per i dolcetti con la marmellata di fagioli rossi proposta dalla vecchia signora Toku nel bellissimo film giapponese An, da noi ribattezzato Le ricette della signora Toku della regista Naomi Kawase che apriva la sezione “Un certain regard”. Come tutti voi esperti di dolcetti giapponesi saprete, si chiama appunto an il ripieno composto da marmellata di fagioli rossi del dorayaki, il macaron giapponese. In pratica è l'anima del dolce.

 

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Se sbagli quello, inutile mangiarlo. E non siamo in un programma di cucina televisivo col grande pasticciere, qua la cosa è molto più profonda. Il protagonista del film, tratto da un racconto di Durian Sukegawa, il silenzioso e depresso Sentaro, interpretato dal Nagase Masatoshi che fu protagonista di Mystery Train di Jim Jarmusch, non solo non sa cucinarsi l’an da solo, ma lo prende dai barattoloni confezionati. Una vera schifezza. Sarà la vecchia adorabile Toku (in originale era Tokue), interpretata da Kiki Kirin, a insegnargli come si fa l'an. 

 

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Il problema è che quando gli affari del negozietto di dorayaki di Sentaro stanno finalmente andando a gonfie vele grazie alla signora Toku, si viene a sapere che la vecchia pasticciera con le mani un po' deformi è stata malata di una terribile malattia che non voglio dirvi e da quando era piccola vive segregata in un ospedale costruito in tempo di guerra e dismesso solo nel 1996. Questo non solo farà precipitare le vendite dei dorayaki, ma obbligherà Sentaro a farle perdere il posto.

 

A questo punto, dopo mezz'ora favolosa interamente dedicato all'an e al suo significato profondo, parte il più puro mélo legato alla vita di Toku, che in una scena sconvolgente racconterà della sua malattia e della sua vita. E' come se venissero fuori tutti i dolori della guerra e il significato del nascondere le proprie malattie e i propri tormenti per un intero paese.

 

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Anche se il finale è forse un po' troppo spinto sul mélo, il film rimane tra i migliori e più sentiti, anche più accessibili, di Naomi Kawase, regista di grandissima umanità. In sala dal 10 dicembre.

 

le ricette della signora toku  1le ricette della signora toku 1Naomi Kawase Naomi Kawase

 

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