bianco rosso e verdone

IL DIVANO DEI GIUSTI - “STA MANO PO’ ESSE FERRO O PO’ ESSE PIUMA”. PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE VACCINAZIONI CI VUOLE “IL PRINCIPE” MARIO BREGA (STASERA SU CINE34 IN "BIANCO ROSSO E VERDONE") – LA BATTUTA STRACULT DELLA SORA LELLA SULLA "SORCA" CONFUSA "PER UN PAR DE MUTANDE" – IL SUPERCLASSICO PASQUALE BEN HUR, MICHAEL DOUGLAS IN VERSIONE “LIBERACE” E LA LA PARODIA ITALIANA DI “PROVACI ANCORA, SAM” CON ORESTE LIONELLO – VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

brega verdone sora lella

Perché non ci abbiamo pensato prima? L’unico che poteva risolvere il problema delle vaccinazioni (“cor pizzico o senza?”) è Il Principe di Mario Brega (“sta mano po’ esse ferro o po’ esse piuma”). Propongo di nominarlo subito a capo delle vaccinazioni almeno in Lombardia. Il film dove troviamo il principe di Brega, ovviamente “Bianco, Rosso e Verdone” di Carlo Verdone con la Sora Lella, Angelo Infanti, Milena Vukotic e Irina Sanpiter, passa stasera su Cine 34 alle 21.

 

mario brega 77

Imperdibile, si sa. C’è pure la grande scena di Milena Vukotic nel ruolo di una prostituta che mostra il pelo attraverso la vasca dei pesci rossi e Mimmo/Verdone non capisce bene, “…forse era un par de mutande”. Al che la nonna commenta, “Che nipote non distingue la sorca da un par de mutande”.

 

Celebre il racconto che fa Verdone di come il produttore Sergio Leone risolse la questione del (poco) pelo dell’attrice in questione visto in dettaglio. Mandando cioè un paio di uomini di produzione alla ricerca di qualche mignottona romana col pelo robusto. Scelto il pelo più giusto da Leone, arrivarono i truccatori per pettinarlo con la spazzola. Per farmi perdonare l’aneddoto greve non posso che spingervi stasera a vedere o rivedere il superclassico pasquale “Ben-Hur” di William Wyler, Rete 4 alle 21, 20. Un film da 11 Oscar.

verdone leone brega

 

Un successo mondiale. Interamente girato a Roma. Ci hanno lavorato centinaia di attori, tecnici, stuntmen che poi faranno fortuna nel nostro cinema. Da Giuliano Gemma a Lando Buzzanca. L’idea del remake del vecchio Ben Hur del muto nasce alla MGM nel 1952.

 

Già si parla di Robert Taylor o di Stewart Granger protagonisti, come si parla di girarlo ovviamente a colori e in Cinemascope. Produttore per la MGM è da subito Sam Zimbalist, che aveva già prodotto a Roma Quo Vadis? A scriverlo viene chiamato Karl Tunberg e la regia viene in un primo tempo affidata a Sidney Franklin.

 

Le riprese vengono spostate al 1956, poi al 1957, sempre con Franklin regista, ma si parla di Marlon Brando come protagonista. Si parla anche di girarlo in 65 mm. E si passa da un budget iniziale di 7 milioni di dollari a uno di 10. Presto raggiunse la cifra di 15 milioni di dollari. E William Wyler venne contattato al posto di Sidney Franklin già all’inizio del 1957. La sceneggiatura venne riscritta, secondo Gore Vidal, almeno dodici volte e William Wyler entrò davvero nel film nell’autunno del 1957, anche se le riprese erano previste per la primavera del 1958. Wyler firmò un contratto da 350.000 dollari e l’8% degli incassi. Puntò da subito sulla corsa delle bighe come grande momento del film. Molti gli attori che rifiutarono il ruolo del protagonista, da Burt Lancaster a Paul Newman, da Marlon Brando a Rock Hudson.

bianco, rosso e verdone 5

 

Alla fine si preferì Charlton Heston a Kirk Douglas, che entrò nel film nel gennaio del 1958 con un contratto di 250.000 dollari per 30 settimane. Kirk se la prese da morire e come vendetta pensò di prodursi “Spartacus”.

 

A parte il cast maggiore, venne aperto già a metà del 1957 un ufficio a Roma per la selezione di bel 50.000 generici italiani per i ruoli minori.

 

bianco, rosso e verdone

Le riprese iniziarono il 18 maggio del 1958. Sei giorni a settimana, tra le 12 e le 14 ore al giorno. Finirono il 7 gennaio del 1959 con la scena della crocefissione. Solo per girare i 40 minuti della scena della corse delle bighe ci vollero cinque mesi di lavorazione. I cavalli vennero portati dalla Slovenia. Se ne occupò anche Remo Capitani, il Mezcal di Trinità. Alfio Caltabiano racconta di aver esordito come controfigura di Charlton Heston nella corsa delle bighe insieme al figlio di Yakima Canutt. “Il figlio di Canutt per lo più portava la biga mentre io facevo tutto il resto dell’azione; sono io che tiro il giavellotto nella sala delle armi per Heston quando sfida Messala.

 

CARLO VERDONE SORA LELLA

Nel film lavorava anche Sergio Leone che poi mi scelse per fare uno dei cinque fratelli ne Il colosso di Rodi.” Caltabiano fa anche Gesù Cristo “Il trucco era un supplizio, ogni mattina mi incollavano la barba, poi dovevano fare le ferite, le gocce di sangue, quindi mettere la parrucca. Con il caldo che faceva dovevo stare tutto il giorno con la barba incollata, sembrava di avere un formicaio in volto”.

 

Se non vi va “Ben-Hur” vedo che passano capolavori come “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder con Tony Curtis, Jack Lemmon e Marilyn Monore, Rai Movie alle 21, 10, o “Pane, amore e gelosia” di Luigi Comencini con Vittorio De Sica, Gina Lollobrigida, Roberto Risso, Maria Pia Casilio, sequel di “Pane, amore e fantasia”. Decisamente buoni anche il romantico-drammatico “L’amante inglese” di Catherine Corsini, Cielo alle 21, 25, con Kristin Scott-Thomas, donna sposata in Francia che si innamora di Sergi Lopez. A me piace molto anche “Revenant” di Alejandro Inarritu con Leonard Di Caprio e Tom Hardy, canale Nove alle 21, 35.

haya harareet in ben hur

 

In seconda serata vi segnalo una classica commedia gay delle feste, “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi, Rai Movie alle 23, 20, seguito all’1, 20 da un’altra deliziosa commedia gay decisamente più stravagante, “Favola” con Filippo Timi e Lucia Mascino, diretta da Sebastiano Mauri, marito di Timi, già un successo a teatro e passato poco e male nelle sale. Anche perché non per tutti i gusti, ma totalmente stracult con Timi vestito da femmina folle di Douglas Sirk. La notte si riempie di film ancora più stracult.

 

charlton heston haya harareet ben hur

Si va da il mitico, disastroso ma imperdibile “Flash Gordon” di Mike Hodges, prodotto da Dino De Laurentiis, con un cast che comprende Sam Jones, terribile protagonista, ma anche Max Von Sydow come Ming, Ornella Muti come Aura e Mariangela Melato come Kala, Italia 1 alle 2, 30, un film rovinato da un’assurda voglia di fare del camp voluto e dall’incompresione tra produttore e regista, alla follia gaia “Dietro i candelabri” diretto da Steven Soderbergh con Michael Douglas nei panni di Liberace e Matt Damon in quelli del suo fidanzato, Rai Movie alle 2, 55, senza scordare “Identificazione di una donna” di Michelangelo Antonioni con Tomas Milian, la poi scomparsa e qui nudissima Daniela Silverio, Christine Boisson, Lara Wendel, Rai Tre alle 3, un film che fu bersaglio di battute su battute per i dialoghi di Tonino Guerra… ("Sei la mia festa, il mio capodanno, la mia cocaina", "In primavera ho voglia di uomini"). Ma le scene d’amore a letto tra Tomas e la Silverio sono strepitose e la musica di John Foxx notevolissima.

Michael Douglas liberace

 

E non finisce qui, visto che su Rai Uno alle 3, 25 passa un raro e folle film di fantascienza inglese del 1969 prodotto e scritto da Sylvia e Gerry Anderson, gli stessi dei film di pupazzi di “Thunderbirds”, cioè “Doppia immagine nello spazio”, diretto da Robert Parrish con Roy Thinnes, Patrick Wymark, Ian Hendry, Herbert Lom, Ed Bishop.

 

Si scopre che c’è un’altra terra dalla parte opposta del sole, identica a noi. Allora a me sembrò un po’ lo sviluppo di un episodio di “Ai confini della realtà”, ma certo è uno spunto originale e fu un film importante per la creazione della serie “Ufo”, sempre prodotto dagli Anderson. Per concludere vedo che passa anche un’assoluta rarità come “Tarantella napoletana”, girato a colori da Camillo Mastrocinque con Dino Curcio, Clara Bindi, Mario Frera, Rosita Pisano, Rai Movie alle 5, un vero documento della scena napoletana minore degli anni ’50, con tanto di Dino Valdi che imita Totò e la compagnia di Armando Curcio al completo. Oops, scordavo la parodia italiana di “Provaci ancora, Sam”, cioè “Provaci ancora, Lionel”, diretto da Roberto Bianchi Montero con Oreste Lionello, doppiatore di Woody Allen, che fa appunto Lionel, mentre il suo amico immaginario non è l’Humphrey Bogart di “Casablanca” ma l’Ubaldo Lay del televisivo Tenente Sheridan, Rete 4 alle 4, 35. Sarà terribile, però…  

oreste lionelloben hur

MICHAEL DOUGLAS E MATT DAMON NEL FILM SU LIBERACE sora lella 1o MICHAEL DOUGLAS LIBERACE carlo verdone milena vukotic

ben hur

 

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