2020giusti0512

IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA, SE NON VEDETE “MANK” O “10 GIORNI CON BABBO NATALE”, C’È “VAMOS A MATAR, COMPAÑEROS”, PER ME IL MIGLIOR TORTILLA WESTERN DI SERGIO CORBUCCI CON TOMAS MILIAN E FRANCO NERO IMMERSI NELLA RIVOLUZIONE MESSICANA. NERO È DOPPIATISSIMO E FA IL FIGLIO DI MIGNOTTA EUROPEO CINICO E DISINCANTATO DALLA BATTUTA PRONTA, MENTRE MILIAN SI DOPPIA DA SOLO IN UN TRIONFO DI PAROLACCE PRE-MONNEZZA DI GRAN LIVELLO, MA È AI SUOI MASSIMI – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Stasera, se non vedete “Mank” di David Fincher su Netflix o “10 giorni con Babbo Natale” con Fabio De Luigi su Amazon, vi ricordo che su Cine 34 alle 21 c’è “Vamos a matar, compañeros”, per me il miglior tortilla western di Sergio Corbucci, Quentin Tarantino gli preferisce “Il mercenario”, con una canzoncina rivoluzionaria di Morricone che non vuole andarsene via neanche oggi dalla nostra testa. Cult di una generazione cresciuta a lotta politica e spaghetti-western.

franco nero vamos a matar companeros

 

La febbre prese soprattutto i vertici e la base di Potere Operaio di allora. Così scriveva Roberto Silvestri: “I western “extraparlamentari” di Corbucci accompagnarono il nostro movimento con un certo entusiasmo e molta curiosità: del ’70 è Vamos a matar compañeros con Tomas Milian e Franco Nero immersi nella rivoluzione messicana, con tutto il bagaglio di saggezza antica di un cinematografaro romano che la sa lunga, ha visto tutto e addita ai più fresconi la lezione del disincanto”.

 

tomas milian vamos a matar companeros

Per Steve Della Casa “Non sarà il miglior western, ma è il miglior esempio di quanto il Sessantotto sia penetrato negli strati più popolari e perché, quando i cortei stavano per scontrarsi con la polizia, mi veniva sempre in mente la scena finale e la musica del film”. Milian, qui, è Chato detto El Blasco, che ha proprio un basco guevariano ed è socio del mercenario Franco Nero (doppiato da Sergio Graziani), tal Yodlof, uno svedese esperto d’armi, contattato dal generale Mongo Alvarez, il notevole Francisco Bodalo, per liberare da Fort Yuma il professor Xantos, Fernando Rey, l’unico in grado di aprire una cassaforte in mano del generale.

 

Nero è doppiatissimo e fa il figlio di mignotta europeo cinico e disincantato dalla battuta pronta, mentre Milian si doppia da solo in un trionfo di parolacce pre-Monnezza di gran livello, ma è ai suoi massimi. Tra i due, però, la situazione era esplosiva. Notevolissimo Jack Palance come  cattivo con tanto di mano di legno e un falco amico, chiamato Mary Jane, che adora perché lo salvò dalla morte proprio rosicchiandogli la mano per liberarlo.

franco nero vamos a matar companeros

 

Nori Corbucci ricordava uno screzio tra Jack Palance e il marito con l’attore che va a protestare dalla produzione con la battuta “O lui o me”. La produzione, ovviamente, stava dalla parte di Corbucci. Franco Nero ricordava Palance come un uomo robusto, una persona eccellente, ma anche un animo sensibile, un poeta. “Ricordo che ogni tanto mi diceva: Franco… vado a scrivere una poesia su qualcosa”.

 

uma thurman come venere ne il barone di munchausen

Ma sono notevoli moltissime battute che scorrono nel film, come la risposta del  barista allo Svedese: “Il Generale Mongo in questo momento è occupato. Sta facendo la rivoluzione”. O la freddura dello Svedese ai giovani xantisti: “La nostra causa è giusta... Questa l’ho già sentita...”..

 

inside out

È come se Corbucci si fosse tolto fino alla fine la voglia di fare un Tortilla movie completamente libero e contaminato con la commedia, senza desideri troppo autoriali ma con una frenesia assolutamente onesta. Corbucci subì pure un processo a Bologna, dove era uscito in anteprima il film, per turpiloquio, perché Milian dice che deve andare “a fare la piscia”, e non era fine. Venne assolto.

 

 

serena grandi tranquille donne di campagna

Su Italia 1 alle 21, 20, invece, passa un grande recente film della Pixar come “Inside Out” di Pete Docter, dove i nostri sentimenti diventano veri e propri personaggi. Rai Movie alle 21, 10 si lancia su un classicone delle commedie con Tom Hanks e Meg Ryan, “Insonnia d’amore” di Nora Ephron. Si rivede sempre con piacere.

tranquille donne di campagna

 

Cielo alle 21, 20 presenta un non riuscitissimo “Tranquille donne di campagna” di Claudio De Molinis alias Claudio Giorgi, più drammatico che commedia sexy con Philippe Leroy padre-padrone nell’Italia fascista e un bel po’ di belle donne del tempo, Rossana Podestà, Carmen Scarpitta e una Serena Grandi proprio agli inizi come cameriera disponibile. Non ne ho un bel ricordo.

 

Rai Storia alle 21, 15 ci porta alla ri-lettura di un vecchio film di e con Pietro Germi che non abbiamo certo scordato, “Il ferroviere”, con Sylva Koscina e Saro Urzì in grande spolvero. Non credo sia bellissimo “Le avventure di Huck Finn” girato da Michael Curtiz nel 1960, Tv2000 alle 21, 20, con Eddie Hodges, Tony Randall, Neville Brand come indiano cattivo e un Buster Keaton un po’ frastornato.

 

woody harrelson assassini nati

 

Rivedrei volentieri, invece, “Assassini nati” di Oliver Stone su sceneggiatura bellissima di Quentin Tarantino con Woody Harrelson e Juliette Lewis in fuga dal mondo e grandi cammei di Robert Downey jr, Tommy Lee Jones. Ma il mondo di Tarantino e quello di Oliver Stone non erano così affini.

 

il barone di munchausen 1

La notte si chiude con un recente e bellissimo film di Jean-Luc Godard su Rai Tre, “Le livre d’image”, all’1, 20 e con un altro film di Sergio Corbucci, “Di che segno sei?”, Cine 34 all’1, 40, dove sono indimenticabili l’episodio della gara di liscio con Adriano Celentano e Lilli Carati (bellissima) contro la coppia Mariangela Melato e Jack La Cayenna e quello con Alberto Sordi che riprende il suo celebre personaggio di Nando Moriconi diventato bodyguard del cumenda Ugo Bologna. Sordi favoloso: "Mi hanno rapito il 'comenda', da oggi sono disponibile per un nuovo incarico".

le livre d’image

 

Più tardi passano su Italia 1 alle 2, 20 un film che amo molto di Terry Gilliam interamente girato a Roma con effetti speciali davvero pericolosi, “Il barone di Munchausen” con John Neville, Oliver Reed, Uma Thurman mai così belle come Venere, Robin Williams, l’ottimo mélo d’amour fou “Alaska” di Claudio Cupellini con Elio Germano e Astrid  Bergen-Frisbey, lei è fantastica…

 

 

l'amante perduta di jacques demy

Tardi, molto tardi arrivano anche il sempre divertente “I baccanali di Tiberio” di Giorgio Simonelli con la coppia Walter Chiari-Ugo Tognazzi che finiscono nell’antica Roma, Rete 4 alle 4, 55, dove incontrano perfino Abbe Lane, e un capolavoro di Jacques Démy girato a Los Angeles nel 1969 durante la guerra in Vietnam, “L’amante perduta” con Gary Lockwood fresco di “2001 odissea nello spazio” e Anouk Aimée che riprendeva il suo personaggio ultra-nouvelle vague di “Lola, donna di vita”.

 

 

C’è pure il gruppo californiano degli Spirit, che allora mi piaceva molto. Agnes Varda, moglie di Démy, aveva girato il provino di Harrison Ford, che era la prima scelta del regista per il ruolo del protagonista, ma la produzione lo rifiutò perché totalmente ignoto al pubblico. Mi ricordo che lo vidi da liceale con una ragazza bellissima, ma ero più affascinato dal film che da lei. Che scemo.

pietro germi il ferroviere anouk aimee l'amante perduta di jacques demy 2uma thurman come venere ne il barone di munchausen 1anouk aimee l'amante perduta di jacques demy inside outinsonnia d’amorefranco nero vamos a matar companeros 2vamos a matar companeros 1il barone di munchausen 2il barone di munchausenwoody harrelson juliette lewis assassini natiastrid bergen frisbey e elio germano alaskafranco nero vamos a matar companeros insonnia d’amore 1vamos a matar companeros woody harrelson juliette lewis assassini nati 1le avventure di huck finn

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....