vizio di forma 3

IL CINEMA DEI GIUSTI - “VIZIO DI FORMA” È UN DELIRIO E UN TRIONFO DI DROGA, SESSO, MUSICA E BATTUTE PESANTI. UN VIAGGIO INCOERENTE CHE FACCIAMO VOLENTIERI

Marco Giusti per Dagospia

 

inherent vice poster italianoinherent vice poster italiano

Vizio di forma – Inherent Vice di Paul Thomas Anderson

 

“Se la mia ragazza fosse scappata per fare la puttana con un palazzinaro di merda, sarei una una furia” dice Shasta Fay Hepwort a Larry “Doc” Sportello girandogli attorno e mostrandogli una topona pelosa anni ’70 di gloriosa memoria. Doc ha i piedi più zozzi che si siano visti al cinema dai tempi di Bud Spencer in Trinità e non se li laverà fino alla fine del film.

 

vizio di formavizio di forma

Siete avvertiti. Del resto in che potrebbe esserci oggi una citazione del grande direttore della fotografia Jimmy Wong Howe o una strada chiamata Gummo Marx Way? Insomma, benvenuti nel mondo di Inherent Vice – Vizio di forma di Thomas Pynchon che Paul Thomas Anderson ha portato al cinema con certosina precisione.

 

vizio di forma vizio di forma

Un delirio e un trionfo di droga, sesso, musica e battute pesanti. In un negozio di massaggi orientali si discute su quanto può costare una leccata di fica speciale, diciamo 14 dollari e 95. “Non ti piace leccare la fica?”. Il detective “Bigfoot” Bjornsen urla in un ristorante giapponese “Motto Panukeko” per avere il suo pancake, è l’unico posto dove si senta rispettato. Il rispetto è qualcosa che non si vende. Anche se agli occhi di qualcuno la gente come Doc Sportello se lo è giocato “da quando ha pagato il primo affitto”. La banda Manson è appena stata arrestata, il presidente Nixon se la fa con i Vigilantes della California e a Los Angeles la legalità non è che sia proprio in buone mani.

 

vizio di forma  6vizio di forma 6

In termini legali il “vizio di forma” è la proprietà di certi oggetti di deteriorarsi per cause interne alla loro natura. Per la loro composizione, insomma, come le uova. E quindi non sono assicurabili. Ma a Los Angeles nel 1970 sembra che tutto sia soggetto al vizio di forma. A cominciare dal nostro protagonista Larry “Doc” Sportello, investigatore privato come l’Elliott Gould del Lungo addio, schiavo della sua passione per Shasta come il Robert Mitchum di Le catene della colpa (Out of the Past) di Jacques Tourneur, film amatissimo da P.T. Anderson, era schiavo della bellissima Jane Greer. E schiavo, come tutti o quasi nel film, dell’eccesso di droghe da fine anni ’60. Erba, coca, acidi. Ma P.T. Anderson si diverte a seminare vizi “inerenti” di ogni personaggio che mette in scena.

 

vizio di forma  3 vizio di forma 3

E molti attori rimandano a un parente famoso, la Shasta di Katrine Waterston è figlia di Sam, la cattiva Sloane di Serena Scott Thomas è sorella della più nota Kristin, il miliardario rapito Michael Wolfmann di Eric Roberts rimanda alla sorella Julia, l’infermiera Maya Rudolph, compagna del regista, ascolta alla radio un brano dei Les Fleurs dove suona suo padre. Un rompicapo, un film dove la narrazione è più legata ai viaggi con l’acido che alla logica. Diciamo che siamo dalle parti del noir, anzi, come è stato scritto siamo nel “più neo dei neo-noirs”, con ovvi rimandi a Il grande sonno di Howard Hawks e a Il lungo addio di Robert Altman, alla Chinatown di Roman Polanski.

vizio di forma  3  vizio di forma 3

 

Ma P.T.Anderson aggiunge che è pure un noir trattato come un film comico alla Cheech and Chong, duo messicano che fece qualche film nei primi anni ’80, o alla Zucker, con contaminazione acide alla Freak Brothers. E giustamente Peter Bradshaw ha osservato che la solo virtù inerente del film è la commedia. Larry “Doc” Sportello, che si prende le sue dosi di “What’s up, Doc?” e di legnate, interpretato con una grazia magistrale da un Joaquin Phoenix, fratello di River, con basette assurde e sandalo alla Carlo Monni, indaga sulla scomparsa del miliardario e costruttore Michael Wolfmann, amante della sua ex-ragazza, mai scordata, Shasta, Katrine Waterston una vera scoperta.

 

vizio di forma  2vizio di forma 2

Rapito? Può essere, visto che voleva dare tutte le sue case ai poveri. Doc viene in contatto così con un mondo complesso pieno di ogni sorta di freaks e di politici e poliziotti corrotti, dominato dall’abuso di droga e di sesso. Josh Brolin è l’ottuso poliziotto Bigfoot Bjornsen, dalla camminata alla John Wayne e dall’aria “Diritti civili? scordateli”, come lo descrive Sortilége, che è la narratrice della storia. Owen Wilson è Cory Harlinger, sassofonista sposato con la dogatissima Hope, Jena Malone, dato per morto, ma in realtà infiltrato a forza dentro ogni tipo di organizzazione politica dai Federali. Ma vorrebbe ritornare a casa. C’è la Black Guerrilla Family.

 

vizio di forma  vizio di forma

Uno di loro, interpretato dal Michael Kenneth Williams di Boardwalk Empire, rivela a Doc che hanno contatti con un gruppo di nazisti della California, gli Aryan Brothers. Diciamo che si sono dei punti di contatto. Ci sono sempre. Nessuno è innocente. Dietro alla temibile Golden Fang ci può essere un’associazione criminale orientale, come un gruppo di dentisti che trafficano in droga e rimettono a posto i denti dei ragazzi drogati figli di ricchi rampolli, come Japanica Fenway, interpetata da Sasha Petersen, che è figlia del potente Crocker Fenway, cioè Martin Donovan, curata dal folle dottor Rudy Blatnoyd di Martin Short, che riempie di coca Doc.

vizio di forma  3  vizio di forma 3

 

Mettiamoci anche Benicio Del Toro come avvocato di Doc, Reese Witherspoon come Penny Kimball, sua amante e agente dell’FBI, una massa di nazisti in moto, di massaggiatrici orientali, di musicisti falliti, di poliziotti maneschi. E chiudiamo il tutto con un celebre graffito sessantottino francese, “Sotto il selciato c’è la spiaggia”, che ci rimanda a una celebre frase di Jim Morrison su quegli anni, “Ogni cosa era più semplice e più confusa”. Bei tempi. Certo, seguire la storia è veramente complesso, al punto che il film è già stato ribattezzato “Incoherent Vice”.

 

inherent vice poster 4inherent vice poster 4

E tanti critici importanti lo hanno massacrato, anche se con simpatia, “solo un grande regista avrebbe potuto fare una simile caduta”, “uno spreco di talenti”, “di certo un film minore”. Sarà. Ma è un tale piacere vedere P.T. Anderson, uno dei più grandi registi dei nostri giorni, che si getta teneramente in questo viaggio nella droga e nella musica della Los Angeles del 1970 e nel mondo di Pynchon, che forse, dice Josh Brolin, fa capolino in una scena.

 

vizio di forma  3vizio di forma 3

Ma chi lo sa riconoscere. “Nessuno ha mai visto Pynchon”, ha dichiarato il regista. Sarà vero? E’ un tale piacere vedere come ricostruisce ogni scena del romanzo e della Los Angeles del tempo, con quale cura imposta i suoi attori. Se è un viaggio incoerente o inerente al nostro passato, beh, lo facciamo volentieri. Non potrebbe essere altrimenti. In sala dal 26 febbraio.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO