
GLI EMMY DEI GIUSTI - ERA INEVITABILE CHE LA 77° SERATA DI PREMIAZIONE DEGLI EMMY AWARDS, NON FOSSE SEGNATA DALLA POLITICA, DALLA TRAGEDIA IN PALESTINA, DALLE PURGHE TV VOLUTE DA TRUMP. MA DA NOI NON VA MEGLIO SE TELEMELONI TAGLIERÀ ANCHE “REPORT” DI RANUCCI E CI RIMARRANNO SOLO PINO INSEGNO, GIGI MARZULLO E MARIO SECHI – ALLA FINE VINCONO LE SERIE PIÙ AMATE DAL PUBBLICO DELLE SERIE, COME “THE STUDIO”, CON 13 PREMI, E “ADOLESCENCE”, CON 8 STATUETTE - TRAMEL TILLMAN DI “SEVERANCE” È L’UNICO ATTORE NERO QUEST’ANNO A VINCERE UN EMMY - LA LISTA DEI VINCITORI... - VIDEO
she’s beautiful she’s hilarious she’s principled she’s my mother but also my sister i love you hannah einbinder!!!!! pic.twitter.com/rYY8tiv5AY
— nell (@lesIiebens) September 15, 2025
Marco Giusti per Dagospia
"Avrei una cosa da dirvi”, ha detto Hanna Einbinder ritirando il premio Emmy come non protagonista per la serie “Hacks”, “Go Birds, Fuck ICE e Free Palestine". I Birds sono i campioni dei Philadelphia Eagles, Fuck Ice e Free Palestine non ve li traduco. Mentre un’ovazione della platea, “Stephen Stephen”, ha salutato la vittoria di Stephen Colbert per il suo show, “The Late Show with Stephen Colbert” tagliato dalla prossima stagione per volere di Trump e ricordato con la battuta “Qualcuno del pubblico sta assumendo?”.
Ma da noi non va certo meglio se Telemeloni taglierà anche “Report” di Sigfrido Ranucci e ci rimarranno solo Pino Insegno, Gigi Marzullo e Mario Sechi. Ora. Anche se l’unico a indossare la kefiah e a parlare della Palestina è stato lo spagnolo Javier Bardem dal backstage prima della premiazione, era inevitabile che la 77° serata di premiazione degli Emmy Awards, non fosse segnata dalla politica, dalla tragedia in Palestina, dalle purghe televisive volute dalla presidenza Trump.
Alla fine vincono le serie più amate dal pubblico delle serie, quella più comica e più sperimentale, “The Studio”, targata Apple tv+, 13 premi su 25 nominations, e di questi 13 premi ben 4 vanno a Seth Rogen, protagonista, sceneggiatore, regista e produttore esecutivo della miglior miniserie dell’anno. Se avete Appletv+ oggi fate uno sforzo e guardatela, anche se è molto interna al mondo dello spettacolo americano.
Javier Bardem says "I will not work" with any film or TV company "who justifies or supports the genocide" in Gaza: "It's as simple as that. We should not be able to that, in this industry or any industry." #Emmys pic.twitter.com/q1rMBi8H3m
— Variety (@Variety) September 14, 2025
Ma la puntata, la terza, “The Oner”, tutta in piano sequenza dedicata alle riprese di un piano sequenza con Greta Lee attrice è una bomba assoluta. Vince anche la serie, anzi la miniserie più dura, realistica e attuale, “Adolescence”, targata Netflix, cioè il massimo del disimpegno, 8 premi, 3 a Stephen Graham, attore, sceneggiatore e produttore esecutivo, che scava a fondo nei motivi che portano un ragazzino di 15 anni a uccidere un coetaneo.
“Davvero non so cosa dire”, ha dichiarato ritirando il premio il giovanissimo Owen Cooper, incredibile protagonista di “Adolescence”, ma con lui ha vinto, oltre a Stephen Graham come padre, anche Erin Doherty, la psicanalista. Bravissima. E il regista, Philip Barantini. Vince come miglior serie drammatica “The Pitt”, targata HBO-Max, la vedremo dal 24 settembre su Sky, premiata con 5 Emmys, anche quello del miglior attore, Noah Wyle, e della miglior attrice non protagonista, Katherine LaNasa, che segue il duro lavoro di medici e infermieri di un ospedale di Pittsburgh, Pennsylvania.
E non scordiamo i disastri che sta provocando al paese il ministero della salute in mano allo svalvolato no vax Robert F. Kennedy Jr. “The Penguin” con Colin Farrell, targato HBO-Max, 24 nominations, malgrado gli 8 premi tecnici vinti e quello alla protagonista Cristin Miloti, parecchio strana anche nella vita ("Questo l'ho scritto sul retro degli appunti che ho preso in terapia l'altro giorno", ha dichiarato durante il suo discorso. "Questo show è stato un momento luminoso per me"), ne esce piuttosto malconcio visto che non vince nessun premio maggiore.
Owen Cooper is a first-time #EMMY winning actor at the age of 15.
— Film Updates (@FilmUpdates) September 15, 2025
Noah Wylie per “The Pitt” è stato più votato sia di Colin Farrell che di Adam Scott, il protagonista di “Severance”, la grande e difficile serie di Appletv+ che si pensava potesse ottenere molto di più. “Severance” vince invece solo due Emmys, per l’attrice protagonista, Britt Lower e l’attore non protagonista, Tramell Tillman, che si presenta alla cerimonia con la mamma. Quello che tutti i cronisti hanno notato è che Tramel Tillman è l’unico attore nero quest’anno a vincere un Emmy. Ahi.
In altri anni sarebbe stato un bel problema. Un’altra serie che avrebbe potuto vincere di più e che i giornali americani salutano come la più bella della stagione, è “Andor”, targata Disney+. “Andor”, con 14 nominations, vince solo 5 Emmys. Il più importante è quello per la sceneggiatura di Dan Gilroy. Del resto anche l’amatissima “Slow Horses”, con 5 nominations, vince quest’anno solo per la regia di Adam Randall. Per non parlare di “The Last of Us”, serie degna di 8 Emmys nel 2023 e quest’anno snobbato con un solo Emmy per il suono malgrado le 15 nominations. Inutile dirvi che nessuno ha digerito la morte di Pedro Pascal nella serie…
- Miglior serie drammatica: The Pitt;
- Miglior serie comica: The Studio;
- Miglior miniserie o serie antologica: Adolescence;
- Miglior reality competition: The Traitors;
- Miglior talk show: The Late Show With Stephen Colbert;
- Miglior variety series (scripted): Last Week Tonight With John Oliver; Miglior speciale varietà (live): SNL50: The Anniversary Special;
- Miglior attore in una serie drammatica: Noah Wyle, The Pitt;
- Miglior attrice in una serie drammatica: Britt Lower, Scissione (Severance);
- Miglior attore non protagonista in una serie drammatica: Tramell Tillman, Scissione (Severance);
- Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica: Katherine LaNasa, The Pitt;
- Miglior attore in una miniserie o film tv: Stephen Graham, Adolescence; Miglior attrice in una miniserie o film tv: Cristin Milioti, The Penguin; Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv: Owen Cooper, Adolescence;
- Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv: Erin Doherty, Adolescence;
- Miglior attore in una serie comica: Seth Rogen, The Studio;
- Miglior attrice in una serie comica: Jean Smart, Hacks;
- Miglior attore non protagonista in una serie comica: Jeff Hiller, Somebody Somewhere;
- Miglior attrice non protagonista in una serie comica: Hannah Einbinder, Hacks;
- Miglior sceneggiatura drammatica: Dan Gilroy, Andor;
- Miglior sceneggiatura comedy: Seth Rogen, Evan Goldberg, Peter Huyck, Alex Gregory, Frida Perez, The Studio;
- Miglior sceneggiatura miniserie: Jack Thorne, Stephen Graham, Adolescence;
- Miglior sceneggiatura varietà: Last Week Tonight With John Oliver;
- Miglior regia serie drammatica: Adam Randall, Slow Horses;
- Miglior regia comedy: Seth Rogen, The Studio;
- Miglior regia miniserie: Philip Barantini, Adolescence
- Miglior serie drammatica: The Pitt;
- Miglior serie comica: The Studio;
- Miglior miniserie o serie antologica: Adolescence;
- Miglior reality competition: The Traitors;
- Miglior talk show: The Late Show With Stephen Colbert;
- Miglior variety series (scripted): Last Week Tonight With John Oliver; Miglior speciale varietà (live): SNL50: The Anniversary Special;
- Miglior attore in una serie drammatica: Noah Wyle, The Pitt;
- Miglior attrice in una serie drammatica: Britt Lower, Scissione (Severance);
- Miglior attore non protagonista in una serie drammatica: Tramell Tillman, Scissione (Severance);
- Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica: Katherine LaNasa, The Pitt;
- Miglior attore in una miniserie o film tv: Stephen Graham, Adolescence; Miglior attrice in una miniserie o film tv: Cristin Milioti, The Penguin; Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv: Owen Cooper, Adolescence;
- Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv: Erin Doherty, Adolescence;
- Miglior attore in una serie comica: Seth Rogen, The Studio;
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- Miglior attore non protagonista in una serie comica: Jeff Hiller, Somebody Somewhere;
- Miglior attrice non protagonista in una serie comica: Hannah Einbinder, Hacks;
- Miglior sceneggiatura drammatica: Dan Gilroy, Andor;
- Miglior sceneggiatura comedy: Seth Rogen, Evan Goldberg, Peter Huyck, Alex Gregory, Frida Perez, The Studio;
- Miglior sceneggiatura miniserie: Jack Thorne, Stephen Graham, Adolescence;
- Miglior sceneggiatura varietà: Last Week Tonight With John Oliver;
- Miglior regia serie drammatica: Adam Randall, Slow Horses;
- Miglior regia comedy: Seth Rogen, The Studio;
- Miglior regia miniserie: Philip Barantini, Adolescence