iva zanicchi frank sinatra

MA CHE GLI FACEVA AGLI UOMINI IVA ZANICCHI? – LA CANTANTE 84ENNE RICORDA QUELL'INCONTRO SFIORATO CON FRANK SINATRA: “A NEW YORK MI SCRISSE UN BIGLIETTINO: ‘VIENI NELLA MIA SUITE’. IO ERO CON MIO MARITO. E COMUNQUE NON CI SAREI ANDATA LO STESSO. ANDÒ UN'ALTRA AL POSTO MIO, CREDO CHE SINATRA NON SE NE SIA NEANCHE ACCORTO” – “UNGARETTI VOLLE VENIRE INSIEME CON ME NEL BOSCO, DOVE IO DOVEVO CANTARE UNA CANZONE” – LA RIVALITÀ CON MINA: “MA VA, LEI ERA IN UN ALTRO OLIMPO…” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”

 

IVA ZANICCHI

Iva Zanicchi, la sua carriera artistica è sterminata, riempie trentatrè pagine di Wikipedia. Cos’è che non ha fatto nella vita?

«Scrivere una fiction, magari tratta dal mio libro Polenta di castagne».

 

Ancora: chi è che ha scritto una canzone per lei? C’è una lista lunga lunga...

«Ma è lunga anche quella di chi non ha scritto. Però c’è una strana ricorrenza».

 

bobby solo iva zanicchi

Quale?

«Gli autori famosi hanno scritto per me canzoni che non hanno avuto successo».

 

Chi sono?

«Lucio Battisti, ad esempio. Ha scritto una canzone bellissima che si intitola “Il mio bambino”. Forse era troppo avanti, forse io non l’ho curata. Sono andata a Sanremo e l’ho trascurata. Almeno, però, ho vinto quel Festival».

 

Quale altro autore?

«Paolo Conte. Ha chiamato la mia casa discografica: “Voglio scrivere un blues per Iva”. Lo ha fatto, è stato un flop. Anche con Tiziano Ferro non è andata bene».

 

Invece Zingara, una canzone entrata nella storia della musica, chi l’ha scritta?

«Enrico Riccardi e Luigi Albertelli».

 

È vero che per Sanremo del 1969 era stata proposta a Gianni Morandi?

iva zanicchi

«Sì sì».

 

È arrivata invece a lei. Con Bobby Solo in quel Festival avete sbancato l’audience...

«Tutto per la famosa scala della canzone: zan zanza zanzan. Appena l’ho sentita ho capito che avevo davanti un successo».

 

Nel 1973 lei è stata la prima italiana a cantare al Madison Square Garden di New York.

«Che bella esperienza».

 

Lì a New York si è favoleggiato di un incontro intimo con Frank Sinatra...

«Macché, nella sua suite ci è andata un’altra al posto mio».

 

Che vuol dire un’ altra?

iva zanicchi

«Io volevo conoscere Sinatra a tutti i costi. Il mio impresario di allora scomodò sua mamma per combinare l’incontro, Sinatra dava retta solo alla sua mamma. Arrivai a una festa piena di gente al Plaza Hotel, c’era anche il vice presidente degli Stati Uniti. Sinatra era lontano da me, il mio impresario mi ha indicato, allora lui mi ha scritto un bigliettino: “Vieni nella mia suite”».

 

E lei non è andata? Perché?

«Beh, ero con mio marito. E comunque non ci sarei andata lo stesso, non era quel tipo di incontro che volevo».

 

Perché invece è andata un’altra al posto suo?

«Ha approfittato del mio bigliettino. Credo che Sinatra non si sia accorto dello scambio».

 

Si è detto molto anche sulla sua rivalità con Mina. È vera?

«Ma va. Mina era in un altro Olimpo. Abbiamo più o meno la stessa età, ma lei ha cominciato prima di me. È stata una ventata di aria fresca. Uno sconquasso la sua voce cristallina».

 

I rapporti con le altre? Milva, Patty Pravo, Orietta Berti?

«Sono amica con l’Orietta, ci vediamo spesso. C’è una cosa che ci unisce: siamo partite lo stesso anno dallo stesso posto: il concorso voci nuove di Reggio Emilia. C’era anche Gianni Morandi. Era il 1961».

 

È vero che ha conosciuto Federico Fellini?

«Ma sì. Se è per questo ho conosciuto anche Picasso, Carrà, Burri, Yves Montand. Sono incontri che ti lasciano il segno».

 

Certo. Ma come ha fatto a conoscere tutte questi personaggi degni dei libri di storia?

«Sono stata fortunata, erano anni particolari, pieni di fermenti. Con Giuseppe Ungaretti abbiamo anche girato un filmato».

 

UNGARETTI

Un filmato con Ungaretti? Dove?

«In un bosco vicino a Salsomaggiore. Ungaretti era lì per una cura, io per un premio televisivo. È voluto venire insieme con me nel bosco dove io dovevo cantare una canzone, Un uomo senza tempo».

 

Ungaretti che c’entrava?

«Si è divertito a farmi da spalla. Fantastico Ungaretti, era a Salsomaggiore con la sua mamma. La adorava. Mi ha raccontato della sua infanzia, della guerra: mi disse che le sue liriche più belle sono state ispirate in trincea. Sono rimasta con lui una settimana. Proprio come mi era successo con Fellini».

 

 

Già, Federico Fellini. Cosa c’entra lei con il regista di Amarcord?

iva zanicchi copia

«È stato lui che mi ha cercato, proprio per darmi una parte in Amarcord. Ero davvero emozionata per quell’opportunità. Voleva darmi il ruolo di Gradisca. Poi ho scoperto che quel ruolo lo aveva proposto a tutte. Gliel’ho detto».

 

Cosa ha detto a Fellini?

«Caro maestro, io lo so che lei ha in testa la sua Gradisca ideale, ma questa attrice adesso non può perché è incinta”. Era ovvio che cercava Sandra Milo».

 

Si è dispiaciuta?

«Dispiaciuta di passare una settimana con Fellini? Ma stiamo scherzando? Il maestro mi ha portato a cene speciali dove ho conosciuto anche Alberto Sordi. A me sembrava di stare al cinema».

 

[…]

 

iva zanicchi e silvio berlusconi

Anche con la politica e la televisione le è andata bene...

«La televisione proprio non la volevo fare».

 

Invece?

«È stato Berlusconi che me l’ha proposta. Mi aveva visto nel primo grande show di Canale 5, Premiatissima, una gara tra sette cantanti dove presentavano Johnny Dorelli e Ornella Muti. Si era convinto che uno show lo dovessi presentare io».

 

E lei?

«Ho fatto resistenza. Dissi a Berlusconi che non ero Mike Bongiorno».

 

iva zanicchi candidata per silvio berlusconi

E lui?

«Ha insistito: “Iva fai una prova un paio di mesi. Poi se sempre in tempo a tornare alla musica”».

 

Ma alla musica non c’è tornata...

«Dodici anni dopo sì, tanto alla fine il tempo che sono rimasta alla guida di Ok il prezzo è giusto».

 

Un programma che ha avuto un grande successo.

«Non guardavamo neanche più gli ascolti, andavamo con un treno».

 

Poi quel seggio da Eurodeputata di Forza Italia.

«In questo caso Berlusconi si oppose con tutte le sue forze».

 

Ma lei, in questo caso, non lo ha ascoltato.

«No, infatti Berlusconi mi disse: “Non ce la farai mai, stai facendo un errore. Hai un programma di successo e ti attirerai l’odio di chi non la pensa come te”. Nessuno credeva che ce l’avrei fatta, tranne un brianzolo che mi portavo dietro nei mercati».

 

Quindi è vero, lei la campagna elettorale l’ha fatta nei mercati rionali?

rosanna lambertucci iva zanicchi foto di bacco (1)

«Non avevo alternative. Mi sono fatta tutti i mercati della Lombardia. Nessun mi ha invitato in un programma televisivo dove invece ero sempre stata di casa».

 

Alla fine ha vinto anche questa volta.

«E ho fatto morire d’invidia tutti: c’è chi per la campagna elettorale ha speso milioni. Io quindicimila euro appena».

iva zanicchi dopo la caduta dalle scale 9iva zanicchifrank sinatra con il cappello borsalinoiva zanicchi 1giuseppe ungarettiiva zanicchiiva zanicchiiva zanicchi canta theodorakis iva zanicchi foto di baccoiva zanicchi caro theodorakis iva zanicchi dopo la caduta dalle scale 5

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”