
“UNA RELAZIONE SAREBBE PIÙ FACILE DA GESTIRE SE DIVENTASSIMO CAPACI DI USARE IL SESSO” - MASSIMO GRAMELLINI PARLA DEL SUO NUOVO LIBRO, DI SESSO ("GODIAMO DAVVERO QUANDO PROCURIAMO PIACERE ALL'ALTRO"), DI UN DIRETTORE CHE GLI PROPOSE UN AUMENTO DI STIPENDIO IN SCARPE (CHI E’? FUORI IL NOME!) – E POI MASSIMO CACCIARI ("A LUNGO NON L’HO TOLLERATO PER LA SUA IRACONDIA”), VILLAGGIO (“MI DISSE: "MIO FRATELLO GEMELLO FA IL PROFESSORE E IO, INVECE, IL COGLIONE, COME TE LO SPIEGHI?”) E DI QUELLA NOTTE ALLE MALDIVE CON CURZIO MALTESE: “MENTRE FACEVAMO IL BAGNO CON DUE RAGAZZE CONOSCIUTE IN SPIAGGIA, COMINCIO' A PARLARMI DI BERLUSCONI. IO…”
Simonetta Sciandivasci per “la Stampa” - Estratti
Massimo Gramellini parla tanto e veloce. D'amore, di giornali, di persone. Quanto ha riso con Carlo Fruttero, il suo maestro; Curzio Maltese, il suo amico; Sergio Marchionne.
Perché non può più mettere piede a Cuba. Quanto gli manca sua madre. Quella volta che un direttore gli propose un aumento di stipendio in scarpe, e quell'altra volta che gli insegnò che il lavoro è tempo sottratto alla carriera.
Dice spesso «ho pianto» e un paio di volte forse piange davvero. Si apre a metà, come Torino, la sua città, dove secondo lui «ci sono le donne più belle del mondo. Ambigue, indecifrabili, sempre in scuro.
Una delle mie prime fidanzate, una volta, mi ha detto in dialetto la frase più bella di tutta la storia della psicanalisi e anche della piemontesità: "Non fare così che mi piace"», racconta a La Stampa, giornale per il quale ha lavorato 28 anni, prima di passare al Corriere della Sera, e che è ancora la prima cosa che legge al mattino: «Comincio dalle pagine dello sport, poi il resto».
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Il suo ultimo libro è appena uscito ed è già in classifica, una cosa che gli capita spesso.
S'intitola L'amore è il perché (Longanesi). Avrebbe dovuto essere un saggio sul Simposio di Platone e invece è un racconto vivo della sua educazione sentimentale in età adulta, che è iniziata grazie al Simposio e intorno a esso ha ruotato e continua a ruotare. È la drammaturgia di un Simposio contemporaneo, ma senza unità di tempo e spazio, un reportage sentimentale dalle conversazioni e dalle vite intorno a lui.
Gramellini, non ha il dubbio di sopravvalutare l'amore?
massimo gramellini libro cover
«No. Non si può vivere senza dare, anche se purtroppo si può vivere senza ricevere. Un missionario mi ha detto: sono l'uomo più egoista del mondo, faccio del bene solo per il piacere che mi dà. Amare significa questo. Pensi al sesso: godiamo davvero quando procuriamo piacere all'altro».
L'amore è solo in coppia?
«No, ma la coppia ha una forza enorme, perché crea un terzo elemento: il noi. E quel noi è in grado di fare cose incredibili. Pelopida ed Epaminonda, un grande generale e un grande politico di Tebe, si innamorano, diventano una coppia e creano l'esercito degli amanti, imbattuto per decenni perché, scrive Plutarco, "un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie"».
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Mi è impossibile.
«Guardi che Platone non era un romantico, e nemmeno un platonico. Era, se mai, platoniano e diceva che si arriva all'amore attraverso i corpi, perché attraverso i corpi si arriva all'anima. Platone è il primo a dirlo, in Occidente, che siamo anime imprigionate dentro la una macchina biologica.
Questa macchina è composta da corpo e mente, che sono due cose mortali importantissime ma non decisive, e che sono al servizio di una terza cosa, l'anima, che è ciò che più conta, anche se ne parliamo poco, e ce ne curiamo ancora meno. Tolstoj diceva che non ci basta mai la salute del nostro corpo, della nostra mente, delle nostre finanze, e pensiamo continuamente a nutrirle e accrescerle, mentre non ci interessiamo della nostra condizione emotiva, sebbene sia la più penosa».
ROMANO PRODI. - MASSIMO GRAMELLINI - IN ALTRE PAROLE
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Non crede che anche l'autonomia sia un grande amore? Che pensa delle madri single?
«Sono orfano di madre da quando avevo nove anni, mia madre si uccise a causa di una depressione profondissima e improvvisa, quindi si figuri se posso avere qualcosa da obiettare.
Non credo che la coppia sia il solo luogo in cui fiorisce l'amore, e mi piacciono le relazioni sempre più intense che intratteniamo con la natura, il creato, gli amici, mi piace l'idea della famiglia queer.
Mi angoscia, però, la fine delle reti sociali. Un padre e una madre, oggi, sono soli: fare un figlio è un enorme sacrificio per questo, perché non possono contare sull'aiuto di nessuno, a meno che non abbiano la fortuna di avere l'unico stato sociale rimasto: i nonni. I miei nonni vivevano in campagna, in un casolare romagnolo dove venivo accudito e coccolato da zii, vicini, amici».
giovanna botteri e massimo gramellini
Dell'amicizia, però, lei non parla mai come forma di grande amore.
«Perché l'amore è anche passione».
Ma lei stesso scrive che la passione finisce, e spiega anche le ragioni scientifiche per cui finisce: l'ossitocina, gli ormoni, l'adrenalina.
«Purtroppo, agli uomini l'adrenalina sale solo in due momenti: la caccia e la perdita (o la paura della perdita). Quello che c'è in mezzo è la relazione, che è complicata e che però sarebbe molto più facile da gestire se noi diventassimo capaci di usare il sesso. Invece, nella maggior parte dei casi, il sesso migliore e più intimo lo facciamo all'inizio, per poi allontanarci progressivamente.
Non ci diciamo cosa desideriamo, e non ci fidiamo del fatto che il sesso è il modo migliore per entrare in contatto con l'anima dell'altro e quindi anche con la nostra».
il monologo di massimo gramellini in altre parole 4
A me convince la teoria del suo amico che nel libro le consiglia di innamorarsi solo di persone che lei non ama, ma che la amano.
«Me lo diceva sempre Curzio Maltese, soprattutto dopo la fine del mio secondo matrimonio, quando mi comprò un biglietto per le Maldive e mi convinse a partire dicendo che era il momento di fare qualcosa che non avremmo mai fatto. Una notte, mentre facevamo il bagno al chiaro di luna con due ragazze conosciute in spiaggia, cominciò a parlarmi di Berlusconi. Lo fermai».
Lo fece a malincuore, vero?
«Lo feci perché ci eravamo promessi di fare qualcosa che non avremmo mai fatto».
Scrive che preferisce scrivere ad andare alle feste.
«Questo lo dice mia moglie. Io dico: dipende dalle feste».
Carlo Fruttero cosa le ha insegnato sull'amore?
massimo cacciari a otto e mezzo 5
«Quello che mi ha insegnato sulla vita, e cioè che il sogno inconfessabile di tutti è avere un'esistenza in cui non succede mai niente. E credo che il mito del paradiso terrestre gli dia ragione e dica esattamente questo: quando l'uomo si trova tra le mani qualcosa che non si è guadagnato, lo distrugge, e poi passa la vita a cercare di crearlo daccapo, e se lo gode se e solo se è stato lui a realizzarlo. La mia amica Chiara Gamberale dice che per molto tempo è l'amore che ti fa. E quindi tu lo subisci, sbagli partner, sbagli tutto: a un certo punto, però, sei tu a fare l'amore. E a quel punto stai bene. E costruisci».
CARLO FRUTTERO E FRANCO LUCENTINI
Un'altra lezione di Fruttero?
«Diceva che non abbiamo avuto grandi scrittori, a parte Collodi. Diceva che il naso di Pinocchio sta tra Madame Bovary e Delitto e Castigo».
Un'altra?
«Nel dubbio, taglia».
Un'altra?
«Leggeva, della Stampa, tutte le cronache locali».
L'ultima.
«Come si fa l'orazione funebre del proprio migliore amico. Quando parlò al funerale di Lucentini, cominciò così: "Amava il bricolage". Poi disse che si era ammazzato nello stesso modo in cui aveva scritto: facendo con ciò che aveva. Non possedendo un'arma, si era buttato dalle scale».
Paolo Villaggio by cristina ghergo (7)
Quando si sbaglia in amore?
«La sola cosa che so è che l'amore è una ricerca di noi stessi, ed è questo il significato profondo del mito dell'anima gemella. Quando stiamo male, troviamo persone che stanno male. Allo stesso modo, le persone che ci infastidiscono, sono quelle che assomigliano a ciò che odiamo di noi stessi.
A lungo non ho tollerato Massimo Cacciari per via della sua iracondia. Io sono stato a lungo molto rabbioso, e ho represso la mia rabbia. Ora Cacciari mi piace e non perché sia cambiato lui, ma perché sono cambiato io: ho lavorato su quel mio tratto e l'ho risolto».
E ora non si arrabbia più?
«Mi fa arrabbiare la sciatteria. Perché odio l'incapacità di fare le cose con amore. Vede, in fondo è questo che il mio punto: l'amore esiste, è il senso di tutto, ed è in tutto, anche nel modo in cui facciamo il nostro lavoro».
Se non troviamo un partner?
«Significa che non vogliamo nessuno».
(...)
(…) Paolo Villaggio mi disse: "Mio fratello gemello fa il professore universitario e io, invece, il coglione, come te lo spieghi?».
È vero che nessuno si salva da solo?
«È vero che gli altri ti salvano se tu vuoi salvarti. Mio padre non è riuscito a salvare mia madre e se ne è fatto una colpa per tutta la vita. L'ultima cosa che mi ha detto prima di morire è stata: non ho amato nessuno come tua madre».
massimo gramellini foto di bacco (2)
massimo gramellini
enrico lucci con massimo gramellini prima del film di walter veltroni
gramellini