fitzgerald

SCOTT FITZGERALD VA A HOLLYWOOD – NELLE LETTERE DELL'AUTORE DEL "GRANDE GATSBY", IL BREVE CONTRIBUTO ALLA SCENEGGIATURA DI "VIA COL VENTO": "APRIAMO CON UN'ATTRICE IN CRINOLINA E DUE GIOVANI SCONOSCIUTI. POI PASSIAMO A UNA STORIA D'AMORE DELUSO, SORVEGLIANTI CHE TRADISCONO, NEGRI CHE SGOBBANO…" - VIDEO

FITZGERALDFITZGERALD

 

1 -  QUANDO FITZGERALD SCRISSE VIA COL VENTO

 

Irene Bignardi per la Repubblica

 

Francis Scott Fitzgerald non scriveva solo le cose bellissime e ammirevoli che ci siamo portati dietro dalle letture giovanili e dalle riletture dell' età adulta. Non scriveva solo "Belli e dannati", "Tenera è la notte", "Il grande Gatsby", "Gli ultimi fuochi", una serie di titoli così emozionanti che da soli basterebbero a qualificarlo come un grande poeta. Fitzgerald, anima infelice, tormentata, insonne, dannata come i suoi personaggi, scriveva ogni giorno per affrontare la vita che gli si presentava difficile, tormentosa, ardua.

 

Scriveva al suo agente, all' editor, agli amici. Scriveva con tenerezza, con rabbia, con humour, cercando di far quadrare quel cerchio impossibile che era la sua vita di uomo innamorato di una donna difficile e infelice, bella e dannata, esigente e snob, in una parola di Zelda Sayre, la sua Zelda, che gli ha condizionato il destino e lo ha trascinato con lei in un vortice di dolore. Scott scriveva fino a trenta lettere al giorno: ai suoi collaboratori, al suo agente Harold Ober, al suo editor, l' ottimo Maxwell Perkins, a personaggi celebri di cui cerca il sostegno e l' approvazione, all' amata Zelda.

VIA COL VENTOVIA COL VENTO

 

«La mia vita è la storia di una lotta tra l' impetuoso desiderio di scrivere e una serie di circostanze tendenti a impedirmelo ». O, peggio, circostanze che gli consentono solo di scrivere dei racconti buttati giù in tutta fretta, roba da pentirsene il giorno dopo, se sei F. Scott Fitzgerald, e se non ci fosse la necessità di sopravvivere.

 

Ragion per cui Scott, in queste corrispondenze, fa continuamente i conti di quanto sarà pagato, di come, di quello che deve guadagnare per pagare lo strascico di spese che si lascia dietro Zelda, l' amatissima Zelda, l' egoista, la folle Zelda. Sono le situazioni e il ritratto di scrittore che emergono da Sarà un capolavoro.

FITZGERALD COVERFITZGERALD COVER

 

Lettere all' agente, all' editor e agli amici scrittori, a cura di Leonardo G. Luccone (minimum fax, traduzione di Vincenzo Perna). Queste lettere chiariscono anche la relazione tormentata che l' autore ebbe con Hollywood. Sul finire degli anni Trenta, assediato dai debiti, Fitzgerald tenta brevemente l' avventura come sceneggiatore nella mecca del cinema.

 

Nel 1937, tre anni prima della morte, arriva un' offerta dalla Metro Goldwyn Mayer: 1000 dollari a settimana per sei mesi, più un' opzione di rinnovo a 1250. Gli esiti di questo rapporto, però, saranno umilianti e produrranno un solo un film, Tre camerati, adattato dal romanzo di Remarque e diretto da Frank Borzage.

 

Prima di essere licenziato, l' autore ha il tempo di lavorare per una settimana o poco più a Via col vento. Per lo script gli viene chiesto di non usare parole diverse da quelle del bestseller di Margaret Mitchell. Il 10 gennaio 1939, scrive al produttore David O. Selznick (pubblichiamo in pagina la lettera completa) alcuni suggerimenti per la prima scena del film: «apriamo con un' attrice in crinolina e due giovani sconosciuti [...]. Poi possiamo passare a una storia d' amore deluso, sorveglianti che tradiscono, negri che sgobbano e ragazze che litigano, necessari alla trama perché semplici episodi su questo sfondo di bellezza».

 

f. scott   e zelda fitzgeraldf. scott e zelda fitzgerald

Le suggestioni verranno riprese davvero: l' attrice in crinolina, vestita di bianco, sarà ovviamente Vivien Leigh, ma per Scott non ci sarà alcun posto nei crediti del kolossal da otto Oscar. La porta di Hollywood si chiude: «Sapevo che non dovevo accettare», scrive all' agente Harold Hober. «L' improvvisa ricaduta nel bere è stata il tentativo di conservare energie per uno sforzo di cui non ero capace ». Si riaccende qualche inutile speranza: «Quell' inglese, quell' Hitchcock, pare avesse messo me in cima alla lista per fare Rebecca ».

 

Scott continua a scrivere lunghe lettere ad amici e meno amici che rivelano i punti di sutura, gli intrecci sotterranei della sua vita. Perseguitato dalla malattia mentale di Zelda, vive nell' ansia. Invia alla figlia Scottie lettere dolorosissime sul rapporto con la moglie, ormai perduta: «L' unica cosa che mi importava era bere e dimenticare».

 

Scrive a Hemingway parole altamente elogiative dedicate a Per chi suona la campana. E si interroga: perché ho scelto questo maledetto mestiere fatto di giornate sedentarie, notti insonni e perenne insoddisfazione?

 

  f. scott e zelda fitzgerald f. scott e zelda fitzgerald

Oggi potrebbero rispondere per lui i milioni di lettori, gli adattamenti per il cinema dai suoi romanzi e persino John Grisham. Il re del legal thriller, con il suo nuovo libro, Il caso Fitzgerald (Mondadori), si diverte a creare un meccanismo diabolico attorno al furto dai caveaux di Princeton, alma mater di Francis Scott Fitzgerald, di cinque preziosi, fragilissimi manoscritti dell' autore del Grande Gatsby, assicurati per venticinque milioni di dollari.

 

 

 

2 - LA STORIA DI ROSSELLA DOVREBBE INIZIARE COSÌ

 

Lettera di F.Scott Fitzgerald pubblicata da la Repubblica

MAMI VIA COL VENTOMAMI VIA COL VENTO

 

A David O. Selznick Appunti dattiloscritti 10 gennaio 1939 VIA COL VENTO

 

Giusto una parola sull' inizio. Per evocare istantaneamente il romanticismo del vecchio Sud suggerisco di prendere a prestito dai trailer. Sopra le pagine del libro che si sfogliano vedrei un montaggio di due o tre minuti delle più belle immagini scattate prima della guerra accompagnate dalle canzoni di Stephen Foster. Vedrei inquadrature di giovani a cavallo, negri che cantano, persone che cucinano su una griglia in campo lungo, immagini di Tara e Twelve Oaks, carri e giardini, felicita e allegria.

 

In alternativa, apriamo con un' attrice in crinolina e due giovani sconosciuti. L' aspettativa sarebbe allo stesso tempo placata e acuita da questo montaggio. Poi possiamo passare a una storia di amore deluso, sorveglianti che tradiscono, negri che sgobbano e ragazze che litigano, necessari alla trama perché semplici episodi su questo sfondo di bellezza. E su questo sfondo visto o rievocato che mettiamo in scena il film, e ciò che mi è mancato fin dall' inizio è stato un senso di felicità.

VIA COL VENTOVIA COL VENTOFRANCIS E ZELDA FITZGERALD FRANCIS E ZELDA FITZGERALD FRANCIS E ZELDA FITZGERALD FRANCIS E ZELDA FITZGERALD VIA COL VENTOVIA COL VENTOe via col ventoe via col ventofitzgerald scottfitzgerald scottZELDA E SCOTT FITZGERALD ZELDA E SCOTT FITZGERALD

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?