SIETE PRONTI, SULL’ALTARE DELLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE, A FARVI FRUGARE NEI CONTI DELLA CARTA DI CREDITO? CON L’ULTIMO DECRETO, ADDIO SEGRETEZZA IN BANCA - IL GRANDE FRATELLO FISCALE FA UN PO’ IMPRESSIONE, MA IN ITALIA SI EVADONO CIRCA 120 MILIARDI L’ANNO, UN CONTRIBUENTE SU DUE DICHIARA MENO DI 16 MILA EURO - CHI NON HA NULLA DA NASCONDERE VORREBBE VEDERSI RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE. INVECE SCOMMETTIAMO FIN D’ORA CHE AVREMO LO STESSO IDENTICO FARDELLO DI TASSE?

a cura di colin ward e critical mess

1 - FISCO SPIONE

Con l'ultimo decreto, addio segretezza in banca nei confronti dell'Agenzia delle Entrate. Quest'autunno gli ispettori del Fisco potranno controllare se i nostri saldi e i nostri movimenti bancari sono coerenti con la dichiarazione dei redditi. Il Grande Fratello Fiscale è pronto e fa un po' impressione, per non dire grande fastidio. Ma in Italia si evadono circa 120 miliardi l'anno, un contribuente su due dichiara meno di 16 mila euro e i dipendenti guadagnano meno dei loro padroni.

Siete pronti, sull'altare della lotta all'evasione fiscale, a farvi frugare nei conti della carta di credito? Siete pronti a che si sappia quante volte aprite una cassetta di sicurezza? Chi non ha nulla da nascondere forse lo è, ma vorrebbe vedersi ridurre la pressione fiscale. Invece scommettiamo fin d'ora che avremo più Grande Fratello e lo stesso identico fardello di tasse.

Il tema è ben trattato e spiegato sul Corriere: "Conti e Btp, addio segreti con il Fisco. Dati 2011 comunicati all'Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre. Varato il decreto sull'Anagrafe tributaria, operativo il sistema previsto dal ‘Salva Italia'. L'Agenzia delle Entrate, incrociando i dati dei conti bancari con le dichiarazioni dei redditi, individuerà liste di potenziali evasori da controllare. Il Fisco conoscerà non solo i rapporti identificativi del conto, ma saldi iniziali e finali, movimentazioni, spese fatte con la carta di credito" (p. 27)

2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Torna l'incubo spread e agenzie di rating. "Voci di bocciatura da parte di Moody's. L'Italia spaventa le Borse, Milano -2,5%. E la Ue frena sui 40 miliardi alle imprese" (Repubblica, p. 12). "Voci sul rating e banche nel mirino. Cadono le Borse, Milano la peggiore. Il timore di un taglio da parte di Moody's, la Consob vigila. Mister Euro: soluzione Cipro modello per l'Europa. Poi smentisce (Corriere, p. 10). E a proposito di Cipro, pezzo istruttivo di Luigi Offeddu: "La fuga anticipata dei capitali e la strategia dei conti ‘spezzati'. Prima del crac moltiplicati quelli sotto il livello di sicurezza" (p. 13).

3 - AVVISI AI NAVIGATI
Culatello Bersani non ha ancora finito di schiantarsi ("Non tratto con Berlusconi"), che nel suo stesso partito c'è un piano "B", come racconta Maria Teresa Meli sul Corriere: "Il piano senza il leader. Un governissimo di otto-nove mesi. Nel Pd fronte ampio contro le urne. Esecutivo a ‘bassa intensità politica' se il segretario fallisse. Una road map per poi candidare Renzi" (Corriere, p. 2).

Commedia delle beffe su Repubblica: "Pd, tregua tra Renzi e il segretario. Il sindaco: spero che Pierluigi ce la faccia. Il leader. "Con Matteo andiamo d'accordo. E' assente? Ci sono abituato" (p. 4). Sul Messaggero, "Rottamatori e veltroniani evocano il governo del presidente" (p. 2). Grande sintesi politica della Jena Barenghi: "Bersani alla direzione Pd: ‘Uno di voi mi tradirà'. E gli altri in coro: ‘Io'" (Stampa, p. 3).

4 - QUIRINAL PARTY
Il 15 aprile si avvicina e si fanno i conti per la successione di Re Giorgio. "Quirinale, quei nove voti che mancano al Pd. Gli equilibri per il nuovo capo dello Stato: centrosinistra costretto ad allearsi" (Corriere, p. 9). Sul Messaggero, "Il piano del Cavaliere: Marini al Quirinale, poi staccare la spina" (p. 3). Al Paese.

5 - UN, DUE, TRE GRILLINO
Grillomao scopre la democrazia del fuori onda che cattura chiacchiere in libertà. Fa bene anche a lui. "Altro che Morfeo, mi è piaciuto'. Grillo cambia idea su Napolitano e va a caccia di dissidenti nel blog. Appello ai militanti: segnalate i troll infiltrati" (Repubblica, p. 8). Ma la realtà è che ha problemi a tenere unite le truppe: "Grillo chiama a rapporto i capigruppo. ‘Ditemi chi vuole votare la fiducia'. Lettera di Crimi e Lombardi. Fico: chi dissente è fuori" (Repubblica, p. 9). Sulla Stampa, "I ribelli agitano Grillo. ‘Ditemi cosa succede'. L'ex comico chiede spiegazioni ai due capigruppo sui ‘trattativisti'" (p. 6). Gli risponde un cantante: "Battiato: ‘Per cambiare le cose necessario trovare un accordo'" (Stampa, p. 7). Atteso il contributo al dibattito di un esponente della famiglia Togni.

6 - L'ALTRA META' DI SILVIO
Mentre il Banana ha incassato un altro mese di tregua giudiziaria, l'eroico bibliofilo Dell'Utri va a sentenza (prescrizione nel 2014) e lo vogliono anche arrestare. Che avvertimento, per il Cainano di Hardcore! Il Giornale lo coglie al volo: "Magistratura scatenata. L'ultimo agguato: ‘Arrestate Dell'Utri'. Confermata in appello la condanna a sette anni per concorso mafioso. I pm di Palermo non vogliono aspettare la Cassazione e mostrano le manette" (p. 1).

"Dell'Utri, condanna a 7 anni per concorso esterno alla mafia. Il pg: rischio fuga, arrestatelo. Il Pdl: pretesa assurda. Ingroia: giustizia è fatta" (Repubblica, p. 10). Cetriolo Quotidiano in festa: "Dell'Utri, 7 anni per mafia. ‘Arrestatelo, può fuggire'. Fino al 1992 avrebbe intrecciato relazioni pericolose con i boss. Il rischio della ‘latitanza' e il ‘buen retiro' di Santo Domingo, dove B. ha già spedito bonifici" (p. 1).
Comunque la Corte ha poi detto no all'arresto. Ma anche Dell'Utri a Santo Domingo, con i libri della Girolamini, non è uno scenario da Corte dei Diritti dell'Uomo.

7 - EUR CINEMA
"Inchiesta bus a Roma, in carcere Mancini. Il gip: ‘Era il referente di Alemanno'" (Repubblica, p. 11). Sul Cetriolo, brandelli di intercettazioni: "Che cazzo avete nel cervello? Uno vi aiuta...Siete scemi'. Alemanno al telefono con il suo fedelissimo Mancini, ex ad di Eur Spa, arrestato ieri: avrebbe preso una mazzetta di 500 mila euro sui bus per il Campidoglio" (p. 8). Che spettacolo Alè-danno che si lamenta del cervello altrui.

8 - CAPOLAVORI TERZI
Ultimo pezzo di bravura del ministro Terzi di San Qualcosa sulla vicenda dei Marò: è riuscito a far litigare il Cocer con il capo di Stato maggiore della Difesa (non è facile): "I militari indifesi da tutti. Cresce il malumore delle truppe contro il governo e anche lo stato maggiore. Scontro aperto tra il Cocer e l'ammiraglio Binelli Mantelli. ‘Pronti a chiedere il rientro di tutti i soldati di scorta alle navi mercantili" (Cetriolo Quotidiano, p. 13)

9 - AGENZIA MASTIKAZZI "Magdi Allam lascia la Chiesa: ‘Legittima l'Islam" (Corriere, p. 6).

10 - ULTIME DA UN POST PAESE
Ieri si è aperto il processo per la strage di Viareggio. "Processo per i 32 carbonizzati, ma il Comune non si fa vedere. Il commissario nega il gonfalone, i parenti delle vittime insorgono" (Stampa, p. 12). Non serve commento.

 

 

FISCOATTILIO BEFERAFISCOagenzie di rating moodys Piazza Affaribersani luigi SILVIO BERLUSCONI E DIETRO LA SCRITTA TASSE jpegdfa29 giorgio napolitano

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?