1- NON ABBIAMO I SOLDI PER LA BENZA MA IN COMPENSO SONO ARRIVATI I 'PIERLUIGI BOYS'! 2- VIBRANTE, STRAZIANTE PEZZO DI CONCIATA DE GREGORIO SU “REPUBBLICA”: "I RAGAZZI DI BERSANI SIEDONO IN CERCHIO ATTORNO AL TAVOLINO DI UN BAR E PARLANO DI EUROPA, DI NEOLIBERISMO, DI SUBALTERNITA' CULTURALE… SONO APPASSIONATI, COMPETENTI, CITANO SCALFARI E CARLO GALLI, POI I SUBSONICA E ARISA". DICIAMOLO, UNA COSI' ALL'UNITA' ERA PROPRIO SPRECATA. PER LA SERIE: "VADO, DISTRUGGO, TORNO E PONTIFICO" 3- GRILLI, LA NUOVA ITALIA DEL GOVERNO MONTI! LA GRANDE STAMPA INDEBITATA, E LA LOGGIA DEI COMMENTATORI ACCETTATI, PENSA AD ALTRO MA PER LORO SFORTUNA C'E' LA7 4- COLPO DI CAZZULLO! "TREMONTI: IL MIO PARTITO AVVERSARIO DEI NOTABILI". VOLEVA DIRE "NOTAI". LUI FA IL COMMERCIALISTA. INQUIETANTE L’APPELLO AI GIOVANI. NE VUOLE TANTI

A cura di COLIN WARD e CRITICALL MESS

1- LA NUOVA ITALIA DEL GOVERNO MONTI
In attesa di tornare sui verdi campi da golf della Scozia con gli amici della Barclays Bank, lo spettabile ministro dell'Economia giocherella con il fuoco. Ovvero con il futuro di Finmeccanica, nomine comprese. La grande stampa indebitata, e la Gran Loggia dei Commentatori Accettati, cerca di pensare ad altro ma per loro sfortuna c'e' la tv di Telecom Italia.

Il Cetriolo Quotidiano usa la mazza (da baseball) in prima pagina: "Ho sistemato la signora Grilli'. Monti: 'Basta con l'Italia degli scandali' e annuncia l'approvazione del decreto taglia sprechi degli enti locali. Purtroppo a 'Piazza Pulita' va in onda l'intercettazione tra il presidente di Finmeccanica, Orsi, e l'ex presidente dello Ior, Gotti Tedeschi, dove si parla di favori e possibili ricatti. Il ministro dell'Economia ha gia' smentito. Ma il 16 ottobre tocca a lui decidere il futuro del colosso di Stato".

Lo scorso 23 maggio, il pio boiardo e il piissimo banchiere vengono intercettati mentre parlano cosi'. Orsi: "Grilli aveva una moglie americana che gli ha lasciato qualche casino in giro, di buchi...". "Pensi che lui sia ricattabile per questo?", domanda Lin Gotti. "No, no, no! Gli ho sistemato la cosa. Era un'imprenditrice, faceva dei casini, e ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto con la moglie di Grilli, per sistemare, tipo consulenze inutili" (p. 3). Che sobrieta'.

Repubblica ci arriva a pagina 19: "Orsi: 'L'ex moglie di Grilli faceva casini. Consulenze inutili per sistemare la cosa". Il Giornale anti-intercettazioni gode a pagina 12: "L'intercettazione choc: 'Finmeccanica ha dato consulenze a lady Grilli". Per il Corriere di don Flebuccio de Bortoli, boxino a pagina 22.

2- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)
La Repubblica degli illuminati si lucida le labbra gia' in prima pagina: "Sindaci e regioni, la scure di Monti. Il premier: scandali e festini inqualificabili, i cittadini sono indignati". Ma su questo terreno non e' facile battere la Stampa dei Lingotti in fuga, che risponde con un editoriale dal titolo "La nuova Italia del premier".

Scrive Paolo Baroni: "C'e' un'Italia vecchia che nessuno vuol più' vedere, quella degli scandali, degli sprechi e della cattiva politica, e c'e' un'Italia nuova fatta di trasparenza, velocita', semplicita': l'Italia digitale prossima ventura". Ok, basta cosi'. La Stampa la recuperiamo alla fine, per un capolavoro di cronaca giudiziaria.

3- FREE MARCHETT
Vibrante pezzo di Conciata De Gregorio sul giornale diretto da Eziolo Mauro. Titolo: "Politica e passione, ecco i 'Pierluigi boys'. Svolgimento: "I ragazzi di Bersani siedono in cerchio attorno al tavolino di un bar e parlano finendo l'uno la frase dell'altro, e mentre uno parla gli altri leggermente annuiscono come se fosse questo quel che fanno ogni giorno - discutere di Europa, di neoliberismo, di subalternita' culturale - e in parte in effetti lo e'. Sono appassionati, competenti, citano Scalfari e Carlo Galli, poi i Subsonica e Arisa" (p. 1). Diciamolo, una cosi' all'Unita' era proprio sprecata. Per la serie: "Vado, distruggo, torno e pontifico".

4- CELESTE INNOCENZA
Repubblica tira fuori i verbali di Renato Botti, ex direttore generale della Sanita' lombarda. "Mi disse di favorire solo i suoi amici, cosi' Dacco' comandava al Pirellone. Se non avesse avuto quel rapporto con il presidente non lo avremmo assecondato. Dacco' si presentava come referente di Formigoni, Abelli e Borsani, senza citarli ma in forza del rapporto stretto che aveva con loro" (p. 7). Minaccioso il Corriere: "Mazzette e sanita', verso la fase 2. Dopo Dacco' stretta su Simone" (p. 25). Ma qui chi cantera per primo? Simone o il gallo? Ai ciellini della carta stampata l'ardua profezia.

5- MA FACCE RIDE!
Colpo di Cazzullo: "Tremonti: il mio partito avversario dei notabili" (Corriere p. 1!). Voleva dire "dei notai". Lui fa il commercialista. Inquietante il suo appello ai giovani. Ne vuole tanti, dice.

6- LA (RI)SCOPERTA DEL SAGGESE
"Tasse rubate, l'esattore aiutato da politici e banchieri'. La Finanza indaga sulle mega consulenza di Saggese". Non potevano mancare gli Illuminatissimi Publio Fiori e Paolo Torresani, quello della concessionaria di pubblicita' della Stet con cui i boiardi della Prima Repubblica tenevano a bada la stampa (Corriere, p. 22). "Consulenze d'oro agli amici. Cosi' i soldi dell'Ici sparivano. La procura: protetto da una rete di politici, imprenditori e banchieri" (Messaggero, p. 13).

Sul Cetriolo travagliato bucano un bel po' di notizie, ma si rifanno con un pezzo di Sara Nicoli, che racconta "quando Tremonti salvo' i furbetti dei tributi con un decreto del governo" (p. 4).
Se invece volete sapere perche' e' scoppiato solo adesso lo scandalo di Saggese, eccovi serviti: "Riscossione, stop ai Comuni: Equitalia confermata" (Repubblica, p. 32).

7- E IL TRONCHETTO DELLA FELICITA' BUTTO' MALACALZA IN LAVATRICE
I giornali non sbandano mai su Tronchetti: "Pirelli, patto più' snello e investitori globali al posto di Malacalza. Le strategie di Tronchetti. Prelios, Caputi in pole". Se questa e' Repubblica (p. 35), chissa' il Corriere nei prossimi giorni.

8- IL VERY AMERICAN JOURNALISM DELLA STAMPA
Forse accecati dalla troppa luce del Panopticon della nuova redazione, a Illustrato Fiat danno la notizia dell'inchiesta penale sul crac della Snia omettendo i nomi di due indagati: l'ex boiardo Fiat Carlo Calleri e il potente Umberto Rosa. Complimenti davvero.

 

MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpeggotti tedeschi jpeggiuseppe orsi vg30 vittorio lisa grilliraf111 mass ponzellini lisa grilliCONCITA DE GREGORIO pier luigi bersani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?