I CAZZOTTI DI UN GALANTUOMO A UNO STRONZETTO DI 20 ANNI - MUGHINI SMUGHINEGGIA IN DIFESA DELL’EX ALLENATORE DELLA FIORENTINA: “SOSTITUENDO L’INUTILE LJAJIC, DELIO ROSSI HA AGITO DA MISTER, NON DA KAPO IN UN LAGER - LE TANTE VOLTE CHE FABIO CAPELLO SOSTITUÌ DEL PIERO, DA QUEST’ULTIMO MAI UNA PAROLA - IL MONDO DEL CALCIO NON È L’ACCADEMIA DEI LINCEI MA UN CIRCO DOVE TUTTO È ESASPERATO”…

Giampiero Mughini per "Libero"

Mercoledì scorso, a poco più di trenta minuti dall'avvio della 36° giornata del torneo di calcio di serie A, un uomo di 52 anni che di mestiere fa l'allenatore di calcio e che tutti dipingono come persona solitamente perbene e a modo, Delio Rossi, ha perso la testa e dunque la misura dei suoi atteggiamenti e delle sue reazioni. Sfottuto e irriso da un suo giocatore che aveva appena sostituito, Rossi si è avventato contro di lui, letteralmente avventato.

A mani nude lo ha colpito, più ancora ha tentato di colpirlo. Con ferocia, completamente dimentico che il suo avversario era solo uno stronzetto di vent'anni. La società di calcio che a Rossi pagava lo stipendio, la Fiorentina di proprietà dei fratelli Della Valle, lo ha subito licenziato e già sostituito con un altro allenatore, Vincenzo Guerini.

Anche il giocatore che ha irriso il mister, uno che sino al momento della sua sostituzione non aveva letteralmente toccato palla, sarà punito e multato. I giornali di ieri erano compatti nel deprecare il comportamento del mister, e figuriamoci se non siamo d'accordo nel deprecare chi usa le maniere forti: chi pensa di vedere meglio rappresentate le sue ragioni dai cazzotti e dai calci.

E a proposito di calci, resta memorabile nella storia del football moderno l'episodio di quel grande giocatore francese che militava in una squadra inglese, Eric Cantona, il quale all'uscita di una partita dove forse non aveva brillato, si trovò di fronte un tifoso esasperato che insultò e Cantona e sua madre.

Al che il grande giocatore francese (squisito protagonista più tardi di un film che gli è stato dedicato) gli sferrò un gran calcione al petto al modo delle arti marziali giapponesi. Un gesto acrobatico e superplateale che gli costò non ricordo più quante giornate di squalifica. Tante. Fossi stato al posto di Cantona, che cosa avrei fatto?

Esattamente quel che fece lui e anche se non so nulla di arti marziali giapponesi. Voglio dire con questo che ogni volta è giustificato e giustificabile un "eccesso di legittima difesa"? Ma certo che no. Per questa strada si finirebbe col giustificare l'automobilista che alcuni anni fa uccise con un punterolo un altro automobilista reo di averlo sorpassato.

Ma certo che Delio Rossi non doveva mettere le mani addosso allo stronzetto, e per quanto si fosse comportato da stronzetto. No, non doveva assolutamente. Epperò il discorso non finisce lì, se vogliamo capire a fondo e i personaggi e le situazioni di cui ci stiamo occupando. In fatto di reazioni di giocatori sostituiti, noi che amiamo il calcio abbiamo a disposizione un intero album di ricordi e di immagini.

Le tante volte che Fabio Capello sostituì Alex Del Piero, e da quest'ultimo mai una parola, mai un ghigno. La volta che il mister della nazionale italiana sostituì Giorgio Chinaglia durante una partita in cui era stato pressocché nullo, e lui subito si esibì nel gestaccio. (E basterebbe questo a dire la distanza fra due giocatori come Del Piero e Chinaglia).

La faccia attonita di Roberto Baggio la volta che Arrigo Sacchi lo mise fuori perché la nazionale era rimasta in dieci e a lui occorrevano guerrieri prima che poeti: Baggio fece la faccia stupita ma nient'altro che questo. Il giocatorino della Fiorentina di mercoledì sera, è invece andato molto oltre.

A quanto mi riferiscono gli amici che curano le pagine sportive di Libero, prima ha irriso Rossi e poi lo ha insultato "pesantemente". E non che Rossi avesse fatto qualcosa di personale contro di lui, solo aveva reputato che alla squadra occorresse uno migliore al posto di Ljajic, il giocatore congedato. Ha agito da mister, non da kapo in un lager.

Ha fatto quel che fanno Allegri o Conte, sostituire ora Pato ora Vucinic. Che succederebbe in quei casi se Pato o Vucinic o chiunque altro si mettessero a fare gestacci e pernacchie e allusioni alla famiglia dei mister in questione? E poi, come dimenticare che stiamo parlando di un ambientino che non somiglia all'Accademia dei Lincei ma molto di più a un circo o a una corrida dove tutto è esasperato e fuori misura?

Dalle curve di tutti gli stadi dove sono pronunciati ogni ora e ogni minuto gli insulti più belluini ai giocatori di pelle nera, a quello stadio di Genova dove orde di tifosi si sono precipitati giù in campo a minacciare e ricattare i giocatori che in quel momento indossavano la maglia del Genoa. Squisitezze su squisitezze, e chi più ne ha più ne metta.

 

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