macron pamela anderson

I GILET GIALLI PIEGANO MACRON: STOP ALL'AUMENTO DEI CARBURANTI - L'ESECUTIVO HA DECISO DI SOSPENDERE PER ALCUNI MESI IL RIALZO FISCALE CHE AVEVA ACCESO LA RIVOLTA - 

LE "BOMBE" DI PAMELA ANDERSON SUL PRESIDENTE FRANCESE: "STO CON I GILET GIALLI, LA VIOLENZA E’ DELLE ELITE FRANCESI E GLOBALI" - LA SINDACA DI PARIGI E LE CIFRE DELLA DEVASTAZIONE: 3-4 MILIONI DI DANNI

Da La Verità

pamela anderson 27

«Io disprezzo la violenza. Ma cosa sono la violenza di queste persone e le auto di lusso bruciate, rispetto alla violenza strutturale delle élite francesi e globali?». Così, su Twitter, Pamela Anderson (foto LaPresse) ha preso le difese dei gilet gialli. Si tratta, ha scritto, di uno scontro tra «l' élite metropolitana» dei «politici come Macron» e i «poveri globali»

 

 

 

I GILET GIALLI

Luca Romano per il Giornale

Il governo francese cede e Macron fa un passo indietro davanti ai gilet gialli.

 

 

Dopo le proteste delle ultime settimane che hanno messo a ferro e fuoco Parigi e tutta la Francia adesso arriva la decisione dell'esecutivo: moratoria sull'aumento delle tasse sui carburanti. Di fatto era questa la causa scatenante delle rivolte, un aumento in poco tempo delle accise sui carburanti. Adesso il governo ha deciso di sospendere per alcuni mesi il rialzo fiscale che aveva acceso la rivolta dei gilet gialli. Si tratta di fatto di una moratoria di alcuni mesi che dovrebbe essere accompagnata da altre misure per la pacificazione. Il capo del governo presenterà le proposte dell’esecutivo, decise ieri sera all’Eliseo con il presidente Emmanuel Macron ai deputati di LREM nella riunione dei gruppi di questa mattina all’Assemblea Nazionale. Insomma il primo round di questa battaglia per le strade di Parigi è andato ai gilet gialli.

 

Ma le proteste potrebbero non fermarsi. La protesta iniziata per il caro benzina si è poi spostata su altri fronti mettendo in discussione le politiche del governo. I farncesi hanno chiesto di abbassare l'età pensionabile e hanno anche chiesto misure che possano ridare poter d'acquisto a salari sempre più bassi. Insomma non è detto che questa mossa dell'esecutivo possa bastare per spegnere la rabbia dei gilet gialli.

 

 

 

2. MINACCE DI MORTE AI GILET GIALLI

Francesco De Remigis per il Giornale

 

MACRONpamela anderson 4

Il presidente francese prova ad uscire dall' angolo tirando per la giacca il premier Edouard Philippe, costretto a ospitare ieri a Matignon il vecchio mondo tanto osteggiato in campagna elettorale, improvvisamente tornato protagonista. I socialisti col segretario Olivier Faure, Marine Le Pen, il leader gollista Laurent Wauquiez, la sinistra estrema e le altre sigle con seggi in Parlamento. Consultazioni politiche dall' esito scontato: nessuna soluzione. Non finché il governo non ufficializzerà la marcia indietro sui rincari.

 

parigi gilet gialli

Salta intanto l' incontro previsto oggi con i portavoce dei gilet gialli, viste le minacce di morte inviate dall' ala più radicale del movimento per aver accettato trattative. Il premier fa sapere che lo Stato di emergenza non è più all' ordine del giorno, ma l' andirivieni dei leader dei partiti sconfitti alle ultime elezioni è sintomatico di una fase che potrebbe portare la maggioranza presidenziale a estreme conseguenze. Prova ne è la riunione convocata d' urgenza ieri sera all' Eliseo da Emmanuel Macron, che ha pure rinviato la sua missione in Serbia.

parigi gilet gialli

 

È evidente che la carbon tax sia ormai un pretesto per contestare Macron. Per il Ps, un' eventuale «moratoria» servirebbe solo a «rendere credibile la discussione», che proseguirà domani in Assemblea nazionale in un dibattito pronto a infiammare i banchi delle opposizioni. Le Pen chiede un passo indietro sugli aumenti e lo scioglimento dell' Assemblea nazionale, paventando il rischio di «conseguenze drammatiche» se Macron non ascolterà il suo appello; stessa musica dalla sinistra estrema di Jean-Luc Mélenchon, si vada al voto. Più cauti, i gollisti vorrebbero un referendum sui provvedimenti, mentre i Verdi sono i soli a sostenere la transizione ecologica a spese dei cittadini della periferia.

pamela anderson 26

 

La crisi sociale sembra saldamente ancorata al silenzio del presidente. I gilet gialli tengono alta la tensione. Ieri hanno chiuso alcuni rubinetti della Total, costringendo l' azienda a bloccare 11 depositi. Conseguenza: 75 stazioni di servizio dispensavano benzina col contagocce. Si conta anche una quarta vittima delle proteste: una 80enne colpita alla finestra da un lacrimogeno nei dintorni di Marsiglia.

parigi gilet gialli

 

Scatenata la sindaca di Parigi: «Sono qui per garantire protezione ai parigini e cercare soluzioni più efficienti». Ricevuta pure lei dal premier, ieri ha portato con sé le cifre della devastazione (3-4 milioni di danni) e chiesto chiarimenti in vista della manifestazione di sabato; non autorizzata ma pronta a riempire ancora le strade di possibili casseur.

pamela anderson 25

 

La pressione è contro le politiche fiscali, ma la rabbia si dirige sempre più verso un indirizzo: l' Eliseo, la sua persona. Quel modo di ripudiare il Dna civico del movimento con cui Macron è arrivato al potere. Perfino la falange governativa pare senza più certezze. Bruno Le Maire, gollista convertito alla Macronia, ha detto che bisogna accelerare la diminuzione delle tasse e i tagli alla spesa, preoccupato per le mancate consegne di merci e le code registrate dai blocchi dei gilet al confine con la Spagna.

Inesorabili i sondaggi vedono i francesi sostenere la protesta malgrado le violenze: 7 su 10 (il 72%) ieri erano ancora pro gilet.

 

Intanto nella banlieue parigina di Aubervilliers centinaia di studenti incendiavano cassonetti come teppisti arrivando allo scontro con la polizia. Un centinaio i licei francesi che hanno rigenerato la protesta sulla riforma del baccalaureato solidarizzando coi gilet. Si muovono anche i sindacati guidati dalla Cgt: vogliono recuperare un ruolo scendendo in piazza il 14.

emmanuel macronparigi gilet gialli

 

pamela anderson 21parigi gilet gialli palazzo assaltatopamela anderson 8PARIGI GILET GIALLIPARIGI GILET GIALLIgilet gialli 8PARIGI GILET GIALLIgilet gialli 9PARIGI GILET GIALLIparigi gilet gialliparigi gilet giallipamela anderson 9pamela andersonpamela anderson 18pamela anderson 2pamela anderson 6

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…