vasco rossi

I MILIONI SOPRA SONO PER NOI - LO SHOW DI VASCO A MODENA PORTERÀ NELLE CASSE DEGLI ORGANIZZATORI OLTRE 17 MILIONI DI EURO MA QUASI DUE MILIONI DI COSTI LI PAGHEREMO NOI PER LA SICUREZZA – SARANNO 1500 GLI AGENTI IMPEGNATI - BIGLIETTI ALLE STELLE SUL WEB - VIDEO

 

Pierangelo Maurizio per la Verità

 

VASCO ROSSI 1VASCO ROSSI 1

Forze dell' ordine e l' intero sistema di sicurezza italiano schiacciati dall' invasione degli immigrati? Guerra dichiarata dal terrore islamico? Dal parco Ferrari di Modena è tutto lontano anni luce. Per blindare il compleanno mega per i 40 anni in musica del Blasco lo Stato deve schierare un esercito. I numeri? Sono 900 secondo i dati ufficiosi del Viminale, 1.500 secondo le cifre più attendibili dei sindacati, gli uomini e le donne delle forze di polizia impegnati dalla prova generale di ieri e che lo resteranno fino al 2 luglio.

Più che l' evento del secolo con «220.000 spettatori» - paganti, ovvio - sembra la stangata del millennio.

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Personalmente ritengo Vasco un poeta, l' unico capace di raccontare sentimenti, sogni e fallimenti di tre generazioni.

Ma la sensazione altrettanto netta è che intorno a lui, senza offesa per nessuno, negli ultimi anni si sia stretta una macchina fabbrica milioni per spremerlo fino all' ultima goccia. Impressioni, torniamo ai dati.

 

Sono mobilitati non solo i reparti dedicati come il reparto mobile, ma si è dovuto far arrivare personale da tutte le questure d' Italia, da Gela ad Aosta, da Crotone a Cuneo. Per i trasferimenti sono state messe a disposizione anche trenta auto della polizia. «Non è solo il costo economico diretto scaricato sulla collettività, tra giornate di stipendio, vitto e alberghi», calcola Franco Maccari, presidente del sindacato degli agenti Coisp: «C' è il costo indiretto, cioè quello determinato dal fatto che i 1.500 mandati a Ferrara sono sottratti ad altri compiti». «Si pensi che agli organici della polizia mancano 45.000 agenti e si ha un' idea dello stress cui è sottoposto tutto il sistema di sicurezza», dice Gianni Tonelli del Sap.

 

foto di vasco rossi di guido hararifoto di vasco rossi di guido harari

Proviamo a fare due conti. L' ideona dell' iperconcerto era partita per stracciare il precedente primato dei 160.000 a Campovolo segnato dal rivale di sempre, Ligabue. Venduti i primi 190.000 biglietti in mezz' ora, sono stati aumentati fino a quota 220.000. L' altra mattina sul sito Viagogo ad esempio le quotazioni toccavano i 230 euro. Ieri a mezzogiorno 350 euro. A biglietto, ovvio. O siamo in presenza di un bagarinaggio online di proporzioni galattiche o stanno continuando a emettere biglietti e sono reali i 240.000 di cui si favoleggia. Calcolando un prezzo medio di 80 euro il risultato è clamoroso: 17.600.000 euro. Roba che neanche gli sceicchi. Senza conteggiare tutto l' indotto fatto da una miriade di cofanetti, raccolte, biografie della rockstar di Zocca.

 

Non c' è giornale o settimanale che non abbia un supplemento di 120 pagine dedicato alla fenomenologia vaschiana. Un giro d' affari di qualche decina di milioni, attorno a una sola data.

E ora tentiamo di capire quanto la festa costi allo Stato.

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Per difetto. Lo stipendio giornaliero di un appartenente alle forze dell' ordine è di circa 150 euro: moltiplicati per 1.500 e per quattro giorni fa la bellezza di 900.000 euro; più il vitto (42 euro di diaria tra pranzo e cena): altri 250.000; a 70 euro a notte le spese di alloggio sono sui 420.000 euro. Totale?

 

 

1.500.000. Impossibile calcolare spese di carburante, biglietti ferroviari, eccetera. E non sono compresi i costi sostenuti da Comune e Provincia di Modena, quelli per medici e paramedici, pronto soccorso e ospedali mobilitati da settimane, la macchina altrettanto enorme dell' assistenza sanitaria tarata su una città di 220.000 persone e per ogni possibile emergenza, dei volontari della protezione civile.

 

Il costo pubblico ipotizzabile è nell' ordine di diversi milioni di euro, provenienti dalle tasche dei contribuenti. «I milioni sopra sono solo per noi» per parafrasare una delle canzoni più famose del Mito. È giusto? È morale, è etico? «Vale per Vasco e vale per tutti quelli che organizzano questo tipo di eventi anche negli stadi: devono pagare», sillaba Franco Maccari, «e rimborsare lo Stato».

VASCO PALCOVASCO PALCO

 

Caro Komandante, «tutto è possibile, perfino credere, che possa esistere, un modo migliore...» per fare i concerti senza che sia Pantalone a pagare.

 

2. LE STORIE DI 40 ANNI IN VIAGGIO NEI CONTAINER DEL KOMANDANTE

 

Franco Giubilei per la Stampa

 

Vasco, Vasco e poi ancora Vasco: il mega show di Modena Park avrà un palcoscenico degno di un faraone che si offre al suo popolo, i 225 mila in marcia verso la città emiliana, quando non sono già accampati da più di una settimana con tenda e sacco a pelo, come hanno fatto alcuni.

 

Il palco dunque, una macchina scenica sofisticata e ipertecnologica che domani sera sarà sincronizzata coi movimenti e i suoni del live più monstre di sempre, e che nasconde una regia vera, con un concetto di spettacolo ricalcato sulla carriera del Blasco giunta allo snodo dei quarant' anni.

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

A svelarcene i segreti sono coloro che ne hanno concepito e realizzato il meccanismo, Giò Forma, un' eccellenza tutta italiana i cui componenti, Cristiana Picco, Claudio Santucci e Florian Boje, sono stati folgorati sulla via dello spettacolo da quei maestri del live che erano i Pink Floyd: «Siamo tutti e tre coetanei, e da ragazzi siamo stati colpiti sicuramente dai loro concerti. D' altra parte ci piacevano la musica e il design, e questo era il modo per unirli».

 

Per il mega compleanno di Vasco, evento a cui stanno lavorando dall' anno scorso, hanno pensato a un colossale carroponte da porto coi container sistemati sul fondale a fungere da altrettanti schermi a led in grado di combinare le immagini:

VASCOVASCO

 

«L' idea nasce sempre insieme al management dell' artista, ci sono stati anche input di Vasco, con cui collaboriamo da vent' anni, dal 1997 - spiegano i tre creativi -. In questo caso, intorno al concetto di "Komandante" degli ultimi show abbiamo pensato a qualcosa che rendesse il passaggio di 40 anni di carriera partendo da strutture del passato che si affacciano sul futuro.

 

Questo concerto è sì un punto di arrivo, ma anche una ripartenza. Dunque il comandante, il porto, i container, e sulla parte davanti i carriponte che prendono i container con grandi schermi e li portano sul palco».

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

Prima di arrivare a questi livelli - la ditta Giò Forma ha ideato soluzioni per artisti come Tiziano Ferro, attualmente in tour proprio con la loro regia, Marco Mengoni, Giorgia, Renato Zero, Laura Pausini, oltre a concepire l' Albero della Vita dell'Expo milanese e a sconfinare nella musica colta con la Manon Lescaut e il Tamerlano di Haendel con Placido Domingo a settembre alla Scala.

 

Picco è diplomata in pittura a Brera, Santucci è architetto, Boje un designer di Amburgo che ha studiato a Brera: insieme hanno individuato un modo di arredare lo show che va al di là dei semplici effetti speciali che oggi addobbano, spesso con sfoggio pomposo di tecnologia fine a sé stessa, tutti i concerti di alto livello: «Per noi è sempre importante raccontare una storia, non siamo per il gigantismo in sé e per sé, ma inseguiamo un' idea. Con Vasco bisogna far sentire 220mila persone dentro l' evento, quaranta canzoni in più di tre ore.

 

In genere partiamo da una certa visione che però deve fare i conti con la realtà e subisce cambiamenti e magari ridimensionamenti».

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSI

L' inadeguatezza della forma al contenuto la insegnarono i romantici e resta attuale ogni volta che l' idea iniziale va ritagliata addosso alla realtà dei fatti, intanto gli occhi di tutti sono puntati sul grande palcoscenico di Modena Park, mentre i tre di Giò Forma riflettono con qualche malinconia sul carattere effimero delle loro realizzazioni dal momento che, al termine del concerto, le mille luci dello show si spegneranno lasciando una spianata di cartacce e lo scheletro monumentale dello stage:

 

«La tristezza è che il giorno dopo viene smontato tutto. In futuro invece ci piacerebbe proporre strutture e macchine sceniche che durino di più e possano essere reimpiegate».

 

VASCO ROSSIVASCO ROSSIVASCO ROSSIVASCO ROSSI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTRA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...