michele bovi palgi anche mozart copiava e plagiava i beatles

BELLA QUESTA CANZONE, DOVE L'HO GIÀ SENTITA? – DA “O SOLE MIO” ALLA CAUSA TRA AL BANO E MICHAEL JACKSON, MICHELE BOVI RACCONTA I PLAGI PIÙ CELEBRI DELLA STORIA DELLA MUSICA NEL LIBRO ENCICLOPEDICO “ANCHE MOZART COPIAVA E PLAGIAVA I BEATLES”: “LE CAUSE SI FANNO SEMPRE PER PRINCIPIO OPPURE PER BUSINESS” – “IL CASO ITALIANO PIÙ CLAMOROSO È QUELLO DEL CLAN CELENTANO, CHE SI IMPADRONIVA DI CANZONI STRANIERE E LE TRADUCEVA…” – VIDEO

 

 

 

Estratto dell’articolo di Luigi Bolognini per “il venerdì di Repubblica”

 

michele bovi - Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles

Questa dove l'ho già sentita? Domanda che viene spesso di fronte a una nuova canzone. Motivo principale, e anzi crescente, la ripetitività di certa musica. Motivo secondario, il plagio. Ma mica poi troppo secondario, se Michele Bovi – storico giornalista del Tg2, e mai abbastanza celebrato come inventore di Techetechetè – ci ha scritto sopra una mezza enciclopedia,

 

Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles (Edizioni Minerva), che rovescia un po' il luogo comune per cui suppergiù tutto deriva da Wolfgang Amadeus e le sue armonie (ma nello spartito originale di Yesterday Paul McCartney indicò scherzosamente come co-autori proprio Lennon e Mozart, e quest'ultimo a sua volta avrebbe copiato alcune musiche da un coevo, Pasquale Anfossi).

 

Dentro, c'è davvero parecchio: la disciplina giuridica del diritto d'autore – una canzone diventa di pubblico dominio 70 anni dopo la morte di chi l'ha scritta – poi plagi finiti in tribunale, altri passati impuniti, o risolti con un accordo («ma a volte l'editore è lo stesso per entrambi i brani») o solo teorici, e già che ci siamo pure i plagi dei titoli (tanto per dire, alla Siae sono depositate nove canzoni che si chiamano Pensieri e parole e chissà per le altre otto come sarà mai venuta l'idea) e quelli dell'immagine, tanto che esiste il Sosia fan club italiano, che suppergiù è un sindacato.

 

MICHELE BOVI

«Più le parodie», spiega Bovi, «che vennero sdoganate quando Eduardo Scarpetta scrisse una presa in giro de La figlia di Iorio di D'Annunzio e fu assolto dal tribunale, i campionamenti dei rapper, spesso puri copia e incolla, gli omaggi, tipo Dalla che in Caruso cita palesemente Dicitencello vuje, il cui editore si disse però felicissimo.

 

La nuova frontiera è l'intelligenza artificiale, che potrebbe rendere i plagi automatici e facilissimi. Ma che, volendo, potrebbe anche risolvere il problema alla radice: dei programmatori americani e norvegesi stanno creando un software con tutte le canzoni del mondo che sono ancora sotto il diritto d'autore, perché poi sia l'algoritmo a risolvere direttamente le controversie. Potrebbe essere anche la soluzione per noi italiani: la Siae ha un giurì di autori per i casi controversi, ma spesso proprio gli autori non si fidano degli autori».

 

luis bacalov

[…] Il consiglio è di una lettura avendo sempre a disposizione Spotify, o YouTube, per cercare man mano le varie canzoni e confrontarle. Alcuni casi sono diventati celebri, come I cigni di Balaka di Al Bano da cui Michael Jackson avrebbe copiato Will You Be There. «Per evitare di perdere la causa, Jacko la risolse con un colpo di genio: comprò i diritti di una canzone del 1957, Bless You for Being an Angel, che somigliava a entrambe. Perché spesso il caso viene sistemato così: l'imputato di plagio riesce a dimostrare, o a convincere giudici e periti, che anche l'accusatore a sua volta ha preso da qualcun altro. Il precedente dei precedenti, che ammazza tutti».

 

 

I cigni di Balaka - Al Bano

Ovviamente mica sempre: il caso più incredibile è probabilmente ‘O sole mio, che tanti credono una canzone popolare napoletana, come forse è davvero. «Però la firma ufficiale era di Eduardo Di Capua e Giovanni Capurro. Passati 70 anni dalle loro morti, tutti pensavano che la si potesse usare liberamente. Invece nel 2002 un tribunale ha deciso che c'era anche un terzo autore, il compositore Alfredo Mazzucchi, morto nel 1972, per cui la canzone sarà coperta dal diritto fino al 2042».

 

Già: un altro dei problemi è che a volte un autore non firmava, ad esempio perché non iscritto alla Siae, o per timidezza o per qualche soldino sottobanco, del tipo pochi, maledetti e subito. Altro caso più che famoso, la colonna sonora del film Il postino, per cui Luis Bacalov vinse l'Oscar nel 1996. Ma Sergio Endrigo, suo ex partner musicale storico, lo accusò di aver preso dalla sua canzone Nelle mie notti.

O SOLE MIO

 

Un caso pietoso, nel senso che ruppe un sodalizio tra i più belli della musica italiana, ma anche paradossale: morto Endrigo, la figlia uscì dalla causa con una modesta transazione economica. Così ora Il postino risulta co-firmato da Bacalov, da Endrigo e dagli altri autori di Nelle mie notti: Riccardo Del Turco e Paolo Margheri, un ristoratore di Viareggio che aveva scritto il testo.

 

 

Michael Jackson avrebbe - Will You Be There

E questa vicenda ci spiega bene che le cause per plagio si fanno per due motivi diversi: o è per vedersi riconosciuto un diritto morale, insomma il nome, o è per soldi. Perché poi alla fine è sempre business. «Il caso italiano più clamoroso», prosegue Bovi, «è quello del Clan Celentano, che, specie negli anni Cinquanta, si impadroniva di canzoni straniere, magari prima ancora che varcassero le nostre frontiere, e le traduceva firmando solo coi nomi di autori italiani. Un esempio per tutti, Pregherò, versione nostrana di Stand by Me».

 

Questa però era una copia integrale, pari pari. Spesso il plagio è qualcosa di sfumato, una piccola sequenza di note, difficile da dimostrare. «Anche perché Ennio Morricone diceva che forse sono finite le combinazioni delle melodie, ma poi ci sono l'armonia e l'arrangiamento».

 

clan celentano

Il problema è fare capire questi concetti tecnici a dei laureati in Giurisprudenza, che non necessariamente sono anche esperti di musica. E così alcune cause sono finite in un modo, altre, identiche, all'opposto. Senza contare i tempi della giustizia italiana: «Don Backy ha passato 47 anni in causa per la paternità di Casa bianca, e alla fine ha pure perso».

clan celentano guidonebacalov

michele bovi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…