BOHEMIAN TRAGEDY - I QUATTRO SGANASSONI PRESI DALLA JUVE APRONO LA FERITA ROMANISTA: MA ZEMAN È UN AFFARE O UNA SÒLA? - I PADRONI ‘AMEREGANI’, GUIDATI DA JAMES PALLOTTA, SARANNO A ROMA PER STRIGLIARE LE SCELTE DEL TECNICO E L’APATIA DELLA SQUADRA - IL BOEMO SI DIFENDE COME PUÒ: “LE MIE IDEE NON SONO SUPERATE, QUI NON VENGONO ACCORA APPLICATE” - ROSELLA SENSI GODE: “IO AVREI PRESO MONTELLA”…

1 - GLI AMERICANI A ROMA PER CHIEDERE A ZEMAN COSA SUCCEDE...
Luca Valdiserri per il "Corriere della Sera"

Il disastro dello Juventus Stadium, dove la Roma ha rischiato un Manchester-bis (4 gol e tre legni colpiti dai bianconeri) ha lasciato il segno. Non è più tempo per i tuffi, vestiti, nella piscina di Trigoria. James Pallotta, l'uomo forte della cordata bostoniana che controlla il 60% della As Roma, questa volta non stupirà i giocatori e i dirigenti giallorossi con gli «effetti speciali». Questa volta batterà i pugni sul tavolo e chiederà spiegazioni, perché quello che ha visto, sentito e gli è stato riferito non gli piace.

Pallotta sarà a Roma a metà settimana. Molti gli argomenti sull'agenda: le celebrazioni della Hall of Fame della Roma, la partita con l'Atalanta, gli incontri istituzionali sui tempi per la costruzione del nuovo stadio, fondamentale per le sorti economiche del club. Se ci sarà tempo - visto che il basket resta il primo amore - un salto a Milano per l'amichevole tra Emporio Armani e Boston Celtics.

Entertainment. Divertimento. Quello che la Roma non ha saputo offrire in questo inizio di stagione. Né divertimento né risultati. La situazione per far crescere le polemiche. Non sono piaciute le parole di Daniele De Rossi («Non illudiamo i tifosi parlando di scudetto» e «Non sono pentito, ma non sono rimasto per fare certe figuracce»), che è andato a metterci la faccia come capita spesso dopo sconfitte fragorose. I rapporti tra il centrocampista e Zeman sono ai minimi storici e - gli spogliatoi hanno tante orecchie - già nel dopo partita tra i due c'è stata una vivace discussione.

De Rossi era il centro di gravità permanente del gioco di Luis Enrique ma con Zeman si è trovato decentrato per far giocare Tachtsidis nella zona centrale. Lo ha accettato - come accetta di giocare in condizioni non perfette, rischiando anche brutte figure -, ma è difficile essere felici.

Domani, alla ripresa degli allenamenti, il d.g. Baldini e il d.s. Sabatini parleranno alla squadra. Sarà un antipasto di quello che dirà Pallotta. Ai giocatori sarà chiesto di dare di più: sono pagati come campioni, dimostrino di meritarlo. Ma ci sarà una parte anche per Zeman, che ha carta bianca e può fare le scelte che vuole per imporre il suo gioco, anche le più estreme. Da quella su Stekelenburg, in crisi, a quella sul giovane Marquinhos che sembra sempre sulla rampa di lancio (al posto di Burdisso) ma poi non parte mai titolare. Il coraggio, se Zeman vorrà darselo, non sarà mai ostacolato.

Come sempre accade dopo una sconfitta fragorosa hanno preso forza i critici. Non è un caso che si sia fatta sentire l'ex presidentessa Rosella Sensi: «La mia impressione, da tifosa, è che alcuni calciatori non siano adatti al gioco di Zeman, che stimo. Ma Montella sarebbe stato un ottimo allenatore».

C'è di chi preoccuparsi. Osvaldo è uscito dal campo con un affaticamento muscolare. I duri metodi di allenamento sono un altro argomento di discussione. Aleggia poi lo spettro che il reclamo del Cagliari contro lo 0-3 a tavolino abbia successo: si potrebbe arrivare a una penalizzazione della squadra sarda ma alla disputa della partita. A molti presidenti piacerebbe questa soluzione. La Roma è sicura di avere la ragione dalla sua parte, ma non ci sono certezze. Ci mancherebbe solo di scivolare a 5 punti, sotto la media del vituperato Luis Enrique. Allora sì che i contestatori potrebbero essere più dei cinquanta che al ritorno del charter si sono ritrovati a Fiumicino.

2 - JUVENTUS-ROMA, ZEMAN SI DIFENDE: «LE MIE IDEE NON SONO SUPERATE, MA AL MOMENTO NON VENGONO APPLICATE»...
Da www.ilmessaggero.it

Una delle serate peggiori della storia recente della Roma, Zeman non cerca scuse: «Abbiamo cercato di fare la partita, non ci siamo riusciti sin dall'inizio. La Juve è stata superiore sempre, siamo stati in balia dell'avversario, non abbiamo nè difeso nè attaccato. La squadra non mi dispiace come rosa, ma non troviamo il filo del gioco. La difesa è bassa, l'attacco è alto, il centrocampo è preso in mezzo, non giochiamo veloce. Prendere tre gol in sette minuti non è possibile».

Ovvie le critiche di chi gli chiede se il suo gioco ad alti livelli non sia da considerare superato: «Quando vedrò giocare la Roma con le mie idee potrò dire se il mio gioco è superato o no, ma oggi non ho visto nulla di quello che facciamo in settimana. Forse la Juve ci ha creato troppo timore. Le miei idee non sono superate, non sono applicate».

Totti-Osvaldo-Lamela, il tridente è adatto al gioco di Zeman? «Io penso che le caratteristiche ce l'hanno. Totti ha fatto sempre l'attaccante, ora è un po' defilato, prepara l'entrata del terzino o del centrocampista, oggi però non l'ha fatto nessuno. Dopo il cambio non ci siamo detti nulla. L'ho fatto uscire perchè la partita non era più recuperabile, l'ho risparmiato».

Condizione atletica precaria: «Sulla corsa eravamo bloccati, è uno dei motivi per cui non costruiamo azioni in velocità. Sapevo che la Juve è un anno avanti, giocano a memoria, noi ogni palla la giochiamo in maniera diversa».

L'accoglienza dei tifosi bianconeri è stata ostile, cori e fischi. Il boemo glissa: «Non ho sentito nulla, forse avevo qualcosa nelle orecchie...». Era forse meglio rimanere a Pescara, chiedono su Sky al boemo, lui risponde sereno: «Io sono felice di essere a Roma sono certo che riusciremo a esprimerci, spero si possa imparare da questa sconfitta. Non abbiamo vinto un contrasto, se fai giocare la Juve, la Juve ti ammazza».

3 - ROSELLA SENSI: «ZEMAN? IO AVREI PRESO MONTELLA»...
Da "Corriere dello Sport"

"Io forse certe scelte non le avrei fatte, perchè avrei confermato alcuni giocatori. Stimo Zeman, ma Montella sarebbe stato un ottimo allenatore". Rosella Sensi, intervenendo a Stadio Sprint su Rai2, parla così della Roma di cui è stata proprietaria e presidente all'indomani del pesante ko con la Juve. "Non avrei preso così tanti giovani - aggiunge - e quindi non ne avrei mandati via altri".

L'AMAREZZA - Rosella Sensi da tifosa si dice "molto amareggiata" per la partita di ieri. "Dopo venti minuti la Juve aveva fatto già tre gol - aggiunge l'ex presidente giallorossa -. Provo dispiacere perché credevo che ci fosse quell'orgoglio romanista che invece è mancato. Io anche sul 3-0 ancora ci speravo".

L'ANALISI - "La mia impressione, da tifosa, è che alcuni calciatori non siano adatti al gioco di Zeman". Intervistata da Enrico Varriale a Stadio Sprint Rai 2, Rosella Sensi è critica dopo il ko in casa Juve. "La squadra non lo seguiva? - dice ancora l'ex presidente riferendosi alla Roma e a Zeman - L'impressione è stata proprio che non lo seguisse, ma credo che le responsabilità vadano distribuite bene".

LA VITTORIA MANCA - Ma è vero, come detto dal d.g. Franco Baldini che alla Roma non manca la vittoria? "Non voglio polemizzare - risponde la Sensi -, ma la Roma è abituata alla vittoria, anche se non agli scudetti della Juve. Ma non capisco perché queste dichiarazioni (di Baldini ndr), che stridono con l'ambiente e la carica che si dovrebbe avere prima di una partita come questa".

ATTEGGIAMENTO POCO DIFENSIVO - Poi una considerazione di carattere tecnico, rispondendo ad una specifica domanda: "Sì - dice Rosella Sensi -, in certe partite la Roma dovrebbe avere un atteggiamento più difensivo. Ma con questo non vorrei attaccare il mister (Zeman ndr). La Juve gioca un bel calcio, ma anche Zeman sa esprimerlo. Ieri non è andata bene, ma spero che il boemo possa tornare a far vedere un bel gioco".

 

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