“IL MALE” SECONDO DAGO - “IN UN PAESE NORMALE DAGOSPIA NON ESISTEREBBE” - “VA BENE, NON C’È PIÙ IL BUNGA-BUNGA, MA PROPRIO PER QUESTO LA SUA FINE HA SVELATO LA VERITÀ DELL’ITALIA. I “TECNICI” SONO LA RIVELAZIONE CHE CI SERVIVA, PERCHÉ ESENTI DALLA RAPPRESENTANZA. SONO LA FOTOGRAFIA DI UN PAESE A SOVRANITÀ LIMITATA, FEUDALE, INADEGUATO ALLA DEMOCRAZIA. COME È SEMPRE STATO. FINORA VEDEVAMO I BURATTINI E MAI I BURATTINAI, QUELLI DEL “PIANO DI SOPRA” CHE MUOVONO TUTTO”…

Gabriele Polo per "il Male"

Dagospia ai tempi di governo "tecnico". Con il dopo-Berlusconi, la sobrietà vi manda in crisi?
Per un paio d'anni abbiamo vissuto tutti nella camera da letto di Berlusconi. Tutti gli occhi erano puntati su di lui, la sua corte, la sua pompetta, Ruby... Un'orgia di sesso e potere, di copie vendute e di clic su internet. Era tutto terribilmente ripetitivo, anche se redditizio: se confrontiamo gli accessi a Dagospia del gennaio 2011 con quelli di quest'anno, il calo è evidente. La caduta di Berlusconi ammoscia gli "ascolti", ma è più eccitante: le olgettine erano diventate così ripetitive.

Eccitante? Monti e la Fornero vi danno più soddisfazione di La Russa e la Santanchè?
Va bene, non c'è più il bunga-bunga, ma proprio per questo la sua fine ha svelato la verità dell'Italia. I "tecnici" sono la rivelazione che ci serviva, perché esenti dalla rappresentanza. Sono la fotografia di un paese a sovranità limitata, feudale, inadeguato alla democrazia. Come è sempre stato. Finora vedevamo i burattini e mai i burattinai, quelli del "piano di sopra" che muovono tutto.

Con Berlusconi cosa è successo? Lui si era ridotto a sembrare Lino Banfi con la Fenech, lo spettacolo non poteva durare. Sono intervenuti quelli del "piano di sopra" e hanno messo a Palazzo uno di loro, Monti. Adesso vediamo chi comanda davvero, i grandi poteri economici. Anche nel "piccolo" di un paese provinciale e marginale come l'Italia.

E Dagospia perde appeal?
Dagospia nasce nel 2000 come critica del costume. Perché la società si racconta di più attraverso il gossip che con le cronache ufficiali. Per capire il paese reale è più efficace Novella 2000 di MicroMega. Poi c'è il peso di internet, che stabilendo un rapporto continuo con i lettori costringe i "giornalisti" a tener conto di ciò che arriva dal basso. E' successo così con il nostro primo scandalo, quello di Tatò che voleva regalare Telemontecarlo alla sua fidanzata Sonia Raule, perché gli scoop ti arrivano sempre dall'esterno, c'è sempre qualcuno che ha interesse a far uscire una notizia e la passa a chi ha il coraggio di pubblicarla.

Poi è arrivato Cossiga, che nessuno si filava più, neanche la più scafessa delle agenzie: l'ex presidente mi dettava delle notizie che io nemmeno capivo subito, ma così mi ha portato a occuparmi del potere vero, quello finanziario, facendo delle entrate a piedi uniti nei salotti di Mediobanca... Una vera bomba per Cuccia, Profumo e compagnia.
Con l'avvento di internet è emerso quel mondo che voleva uscire allo scoperto e che la carta stampata teneva chiuso nello sgabuzzino delle mediazioni di potere giornalistiche.

Quelle "mediazioni" evitano di guardare il mondo da un buco della serratura, altrimenti passa tutto, spazzatura compresa.
Buco della serratura? Io ci tengo alla nomea di essere uno che fa gossip perché il gossip di oggi è la notizia di domani. Del resto i giornali quando rubricano i loro articoli come "retroscena" cosa fanno? Danno delle notizie.

Niente selezione delle fonti?
Ognuno fa le sue selezioni. Io ricevo più di 700 mail al giorno, mica corro dietro a tutti. Scelgo in base all'intuito e poi vado a verificare da quelli di cui mi fido... e sono più addetti ai lavori che giornalisti, mentre troppo spesso nella carta stampata il "giro" è tutto tra colleghi e ciò rende tutto un "copia e incolla".

Negli anni '80 l'invenzione dell'edonismo reaganiano, poi il Cafonal. Due belle operazioni marketing per una grande presa in giro di noi tutti?
Due cose serissime. Gli anni '80 hanno segnato una svolta ideologica nel mondo, non riducibile al craxismo di casa nostra: Craxi e De Michelis non se li ricorda quasi più nessuno, Steve Jobs rimarrà per sempre. Gli anni '80 sono il post-moderno, la trans- avanguardia, la rivoluzione tecnologica del Personal computer. Sono la liberazione dell'individualità. Non fossero stati tutto questo "edonismo reaganiano" sarebbe stata una battuta subito dimenticata, come Rino Formica.

Cafonal è la degenerazione di Capital, la rivista che illudeva i poveracci di essere come Gianni Agnelli perché spiegava come vestirsi per assomigliare al capo della Fiat. Cafonal è: ognuno di noi diventa la fiction di se stesso, che con facebook mette la propria faccia al centro del mondo.

Chi vi paga?
La pubblicità. A Dagospia siamo in cinque, io e quattro dipendenti, più una marea di collaboratori-fonti. Fatturiamo sui 500.000 euro l'anno e da lì deve arrivare anche una riserva per pagare avvocati e condanne.

La condanna più pesante?
160.000 euro a Ostellino.

E che potete aver scritto per quella cifra?
Che voleva tornare a fare il direttore del Corriere della sera.. sai che notizia! Ma ci sono stati anche 100.000 euro ai Savoia, qualche decina di migliaia a Ella Weber... e via così. Siamo dei grandi benefattori.

 

berlusconi monti DAGO VISTA DA _IL MALE_Gabriele poloberlusconi monti

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