“IL PROGRAMMA ‘PAVAROTTI 90’ È UNA RAPPRESENTAZIONE DEL KITSCH” - ALDO GRASSO APPROFITTA DELL’OMAGGIO AL TENORE PER ASFALTARLO: “RICORDO SOLO CHE ARBASINO CONTINUAVA A DOMANDARSI: ‘E SE LA SCALA AVESSE ATTESO QUALCHE DECENNIO DI RIFLESSIONE PER AFFIDARE IL RUOLO DI PROTAGONISTA A PAVAROTTI?’. CI SAREMMO RISPARMIATI LA CONTAMINAZIONE, IL KITSCH? CARRERAS E DOMINGO CHE STRAZIANO ‘MY WAY’, LAURA PAUSINI, BIAGIO ANTONACCI E LUCIANO LIGABUE ANCORA SCONVOLTI DALLE ATTENZIONI DEL ‘MAESTRO’, IL VOLO E…”
Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Da quando Gianmarco Mazzi è sottosegretario alla Cultura con delega agli spettacoli, l’Arena di Verona è sempre in tv. Questione di coincidenze. Questa volta, l’anfiteatro romano ospitava «Pavarotti 90», un grande tributo a Luciano Pavarotti, nel 90° anniversario della sua nascita e a vent’anni dalla sua scomparsa (Canale 5).
Condotto da Michelle Hunziker e ideato da Nicoletta Mantovani, lo show ha riattraversato i sentieri de «I Tre Tenori» e di «Pavarotti & Friends», «percorsi di contaminazione», come li ha definiti la conduttrice.
Non una parola su Pavarotti tenore, non ne ho le competenze. Ricordo solo che Alberto Arbasino continuava a domandarsi: «E se la Scala avesse atteso qualche decennio di riflessione per affidare il ruolo di protagonista a Pavarotti?». Ci saremmo risparmiati la contaminazione, il kitsch?
Il kitsch, ma esiste ancora? Si è sempre raccomandata prudenza, perché del Kitsch tutti parlano ma nessuno sa bene che cosa sia […] Così ci siamo accontentati del Kitsch come rappresentazione di un’estetica basata su oggetti e immagini percepiti come banali, sentimentali e di scarso valore artistico, spesso creati per soddisfare i gusti commerciali di massa piuttosto che per esprimere un’idea autentica.
Questa potrebbe essere la definizione perfetta del programma dell’Arena: Carreras e Domingo che straziano «My Way», Laura Pausini, Biagio Antonacci e Luciano Ligabue ancora sconvolti dalle attenzioni del «Maestro», Il Volo e poi il faccione di Pavarotti, gigantesco ologramma che invade la scena per incutere quel timore che solo i fantasmi sanno ispirare. […]
Non resta che ammirare la sagacia di Nicoletta Mantovani. Sapendo che Pavarotti difficilmente entrerà nel pantheon dell’Arte, gli ha costruito un mausoleo in quello del Pop, secondo un’aurea profezia: prima che saremo dimenticati, saremo trasformati in kitsch (cit.).
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Pavarotti – L’uomo che emoziono il mondo
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