conte tria freccero foa

IMPAZZI-RAI PER LE NOMINE - OLTRE A QUELLA DELL'AUTORE DELLA ISOARDI, È BLOCCATA ANCHE LA SCELTA DI FRECCERO A RAI1, E GLI AVVOCATI LAVORANO ALACREMENTE PER TROVARE UNA VIA D'USCITA - IL PROBLEMA È CHE IL MITICO EX DIRETTORE È UN PENSIONATO RAI, DUNQUE NON RI-ASSUMIBILE (SE NON COME CONSULENTE). LUI DICE DI NON VOLERE LO STIPENDIO, MA LO FECE ANCHE QUANDO FU NOMINATO IN CDA. E POI FECE CAUSA PER FARSI PAGARE. LA CORTE DEI CONTI INCOMBE

 

DAGONEWS

 

Che fanno alacremente, nonostante le feste comandate dei Santi, dei Morti e della Vittoria, gli uffici legali ed amministrativi di viale Mazzini? Studiano contenziosi e conseguenze possibili di una nomina di Carlo Freccero a direttore di Rai1 o di Rai 2, come fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle

freccero

 

 Forse farebbero bene ad occuparsi anche della reazione furibonda che in commissione di Vigilanza Rai convocata per lunedì susciterà il nome di Casimiro Lieto, capo autore del programma di Elisa Isoardi, fidanzata, forse ormai ex, di Matteo Salvini, in ventilata nomina  pure a direttore di una delle due reti suddette.

 

Ma a questo, a quanto pare, pensa l’Ad Salini, che si oppone fieramente perché anche se il curriculum di Lieto è ricco in autorato (volendo dimenticare la crisi attuale di ascolti della Prova del Cuoco di cui è gran regista), difetta in carriera, visto che non e’ neanche assunto dalla Rai, e sugli esterni la Corte dei Conti incombe come un corvaccio, soprattutto dopo la scorpacciata dell’era Renzi.

 

Il che porta al caso Freccero, il curriculum del quale è indiscusso è indiscutibile, perfino più alto di quello di un normale direttore di una rete Rai.

 

CASIMIRO LIETO

Ma Freccero non è un dipendente in carica, è un pensionato, che però si è detto disposto a lavorare gratuitamente, e qui i legali si scatenano  su sudate carte.

 

Così racconta l'affare uno degli esaminatori, e sfrondando il linguaggio leguleio, si capisce che non hanno trovato nessuna soluzione concreta e non dannosa per l'azienda.

In materia di lavoro infatti  la mera asserzione di lavorare gratis non è di per sé utile a non configurare un rapporto di lavoro.

 

 Proprio il tribunale di Roma, sezione lavoro, con sentenza 1092 del 13.2.18 ha affermato che “l'assenza di retribuzione non comporta, di per sé, la non configurabilità di un rapporto di lavoro, in quanto ben può esservi spendita di attività lavorativa in assenza di controprestazione retributiva” .

Tradotto in soldoni significa che anche  se il lavoratore inizialmente dichiara di lavorare gratis, successivamente può pretendere la retribuzione.

 

MARCELLO FOA

Se poi, invece che azienda privata, la RAI viene considerata pubblico impiego, e potrebbe esserlo visto che è una spa a prevalente capitale pubblico, l'affare si complica ulteriormente. Perché se dimostri che hai lavorato, l'assenza di retribuzione configura indebito arricchimento e condanna sicura.

E anche qui giù con le sentenze, quella delle sezioni unite della Cassazione,  10798 del 26 maggio 2015, l'altra recente del Tribunale di Roma, 11130 dell’11 giugno 2017, tutte che affermano senza alcun timore di smentita che in ipotesi di dichiarazione di gratuità di lavoro o di rinunzia ad esso, tale rinunzia è nulla ai sensi dell’art. 2113 c.c. e può sempre essere impugnata.

 

Al quadro, già fosco, i legali aggiungono che  Carlo Freccero, da pensionato  è stato membro del Cda e, come altri consiglieri, aveva  svolto il suo compito a titolo gratuito, ma poi ha  recuperato i suoi compensi attraverso un contenzioso che si è concluso con una transazione e l'ottanta per cento della cifra richiesta.

 

E allora? Un bell'incarico di consulente editoriale potrebbe chiudere la partita con soddisfazione di tutti. Ma bisogna convincere i 5 stelle che Freccero lo vogliono a tutti i costi. Cose che solo in RAI...

fabrizio salini

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