IMPEPATA DI CROZZA ALLA GENOVESE: IL COMICO ODIA L’IMU PERCHE’ E’ UN PALAZZINARO DOC!

Franco Bechis per "Libero"

Per cantare il dramma dell'Imu una volta si è travestito da Robin Hood, un'altra ancora da Adele, e ha cantato «Monti, quanto fa questa cavolo di Imu?». Per Maurizio Crozza la tassa sulla casa è un'ossessione. Tanto da essere diventato il tema più ripetuto nei suoi sketch. Ha ironizzato su Brunetta-Berlusconi e l'Imu, ma ha preso di mira oltre a Monti anche Letta con la sua nuova Trise, al grido di «Paga le tasse Tasi».

È un tema comico sicuro. Ma c'è anche una seconda ragione meno evidente: la stangata sulla casa fa male e non poco anche alla famiglia Crozza. Perché il suo primo lavoro è certamente fare ridere. Ma il comico genovese ha anche una seconda attività meno nota e gestita in coppia con la consorte, Carla Signoris: quella dell'immobiliarista. Marito e moglie hanno intestati 7 fabbricati. Quelli di lui sono a Santo Stefano D'Aveto: una casa da 8,5 vani e un garage da 41 mq.

Quelle intestate alla signora sono invece a Genova: tre case con in tutto 24 vani, un garage da 26 mq e un magazzino da 103 mq. Ma oltre alle proprietà intestate alle persone fisiche i Crozza hanno due immobiliari, a loro volta intestatarie di appartamenti e negozi a Genova. Ovvio che siano sensibili alle stangate Imu e Trise. La prima immobiliare di Crozza si chiama Castelli srl, ed è stata costituita a metà con un vecchio amico ligure: il geometra Fabrizio Pollicino, erede della omonima impresa edile fondata nel 1959 da papà Gioacchino. Non proprio una gallina dalle uova d'oro.

La società si è già mangiata una volta il capitale per le perdite che avevano superato i centomila euro e ha dovuto bussare alla porta dei soci per restare in vita. Non ha proprietà dirette, ma due contratti di leasing immobiliare che alla fine prevedono il riscatto dei rispettivi immobili. Crozza e Pollicino li hanno affittati e le cose non sono andate a meraviglia.

Uno degli inquilini (presumibilmente un commerciante) per colpa della crisi non è riuscito ad onorare il proprio contratto di locazione a 1.020 euro mensili più Iva. Così alla fine dell'anno fiscale dell'ultimo bilancio della Castelli srl risultavano (così la relazione al bilancio) «impagati canoni per un importo complessivo di 23.382 euro». Scrivono gli amministratori (Crozza e Pollicino): «La controparte morosa ha consegnato nelle mani degli amministratori una cambiale per 12mila euro (non ancora portata all'incasso) a garanzia dei futuri pagamenti. La restante parte di credito viene portata a perdita sui crediti».

Nella sostanza: si rinuncia perché si sa di non poterli riscuotere a 11.382 euro, ma si metterà all'incasso la cambiale da 12mila euro firmata dallo sventurato. Era di Pollicino anche la seconda immobiliare oggi di Crozza: la Eli.ga. snc. Per averla il comico genovese nel 2010 ha rilevato dalla socia di Pollicino, Maria Luisa Casciscia, la metà del capitale sociale pagandola 410mila euro con due assegni della Banca popolare di Vicenza filiale di Genova (uno da 160 e uno da 250mila euro).

Il 27 febbraio di quest'anno ha rilevato con la moglie da Pollicino anche il restante 50% per 480mila euro (due assegni della Pop Vicenza da 384 e da 96mila euro). Il boccone in pancia alla nuova società evidentemente valeva la pena: tre negozi nella centrale via Brigata Liguria. A uno di quei civici (probabilmente come affittuario) c'è anche uno dei locali di tendenza di Genova: la risto-pizzeria Briciole.

 

CROZZA IMITA BERSANI A BALLAROSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO SANREMO LESIBIZIONE DI MAURIZIO CROZZA jpegBruno-Volpe-vs-Crozza-è-sua-la-colpa-degli-incendi-in-Liguria

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”