biancaneve frozen

IN GRAZIA E BELLEZZA: L’EVOLUZIONE DELLA DONNA SECONDO WALT DISNEY - DA BIANCANEVE A POCAHONTAS FINO ALLE PRINCIPESSE DI 'FROZEN': UN LIBRO RACCONTA COME E’ CAMBIATA L’IMMAGINE E L’IDEA DELLA DONNA ATTRAVERSO LE DIVERSE EROINE DISNEYANE - TRA SOGNO E AFFARI, IL RITRATTO DI WALT DISNEY A 50 ANNI DALLA MORTE

 

Dal Giornale di Sicilia

 

«Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli».

BIANCANEVEBIANCANEVE

È una frase di Walt Disney, che riassume lo straordinario percorso del geniale innovatore del cinema, visionario imprenditore, creatore di un immaginario che ha continuato a influenzare generazioni di bambini, e non solo.

 

Nato 115 anni fa e morto, per un tumore al polmone il 15 dicembre 1966, 50 anni fa, il papà di Topolino è un'icona del sogno americano ma anche una figura discussa.

Contro di lui infatti, tornano ciclicamente, fra le altre, accuse (rilanciate due anni fa da Meryl Streep) di antisemitismo, razzismo e misoginia, respinte puntualmente dalla famiglia, molti vecchi collaboratori e vari storici.

 

Walt Elias nasce il 5 dicembre 1901 a Chicago. Il padre Elias, è un uomo intransigente, mentre la madre, Flora, è paziente e amorevole. Quarto di cinque figli, ha fin da piccolo una grande passione per il disegno. Ancora bambino conosce il vero lavoro, prima dando una mano nei campi della fattoria di famiglia a Marceline (Missouri) poi a Kansas City, consegnando giornali per l'impresa di distribuzione del papà. A 16 anni, in piena prima guerra mondiale, entra nella Croce Rossa e passa due anni in Francia guidando auto e ambulanze, di cui decora le carrozzerie con i suoi fumetti.

VALERIA ARNALDI COVERVALERIA ARNALDI COVER

 

Tornato a Kansas City, realizza i primi corti animati con Ubbe Ert Iwwerks, più noto come Ub Iwerks, geniale disegnatore che darà forma a molti personaggi Disney. La svolta per Walt arriva nel 1923, quando si trasferisce a Hollywood, dove si crea un 'ufficiò nel garage dello zio e vende le prime mini storie animate (Alice Comedies, Oswald, il coniglio fortunato) alla Universal.

 

Fonda quindi con l'inseparabile fratello Roy la Disney Brothers, che diventerà la Walt Disney Company. La rottura con la Universal porta la necessità di un nuovo personaggio. Nasce così, al ritmo di 700 disegni al giorno, il topo Mortimer Mouse, che su consiglio della moglie di Disney, Lillian (conosciuta da Walt negli studi e sposata nel 1925) cambia nome in Mickey Mouse, considerato da Disney un alter ego.

 

Il primo suo corto sonoro Steamboat Willie (1928) è un trionfo. Arrivano i primi Oscar (in carriera Disney ne riceve personalmente 25 di cui tre onorari, più il premio Thalberg) e nel 1937 con il suo primo lungometraggio animato, Biancaneve e i sette nani, hit mondiale, smentisce tutti quelli, anche in famiglia, che temevano sarebbe stato un disastro finanziario.

 

FROZENFROZEN

In pochi anni, tra nuovi personaggi icona (come Paperino), e film capolavoro (tra gli altri, Fantasia, Bambi, Dumbo, Alice nel Paese delle Meraviglie), fumetti e approdo in tv, Walt è a capo di un impero. Ormai volto popolarissimo, con i suoi baffetti e il grande sorriso, inizia a progettare anche enormi parchi divertimento: il primo è Disneyland (1955), ad Anaheim (California) e per gli altri immagina attrazioni e spazi futuristici.

 

«Non c'è magia nella mia formula, faccio quello che mi piace - disse in un'intervista - belle storie umane che ti facciano entrare in contatto con le persone e che dimostrino come le belle cose della vita possano essere interessanti come le più sordide». Per aiutarlo a superare le crisi e gli esaurimenti fisici dovuti al superlavoro c'è sempre al suo fianco Lillian.

walt disneywalt disney

 

Insieme hanno una figlia naturale Diane (1933-2013) e una seconda, adottata, Sharon Mae (1936-1993), cresciute lontane dai riflettori. Alla morte di Walt, l'allora governatore della California Ronald Reagan disse: «Da oggi il mondo è più povero».

 

Tra le ombre sull'uomo Walt Disney, c'è la sua collaborazione durante il maccartismo con la Commissione delle attività antiamericane, cui fece i nomi di alcuni impiegati. Si è parlato anche di sue presunte simpatie naziste, per aver ospitato nel 1938 a Hollywood Leni Riefenstahl e partecipato negli anni '30, secondo l'animatore Art Babbitt, a riunioni di un gruppo pro-Hitler.

POCAHONTASPOCAHONTAS

 

C'è inoltre chi ha individuato stereotipi razzisti su ebrei e neri (in realtà molto comuni in quel periodo) in alcuni dei primi cartoon. Storici e biografi ribattono che Disney, oltre ad aver sostenuto a varie associazioni ebraiche, ha dato spazio a molti artisti appartenenti a minoranze.

 

Del sogno di Walt resta un patrimonio di racconto e immagini che fino ad oggi, tra crisi e rinascite (l'ultima con la Pixar) si è rinnovato, cogliendo i cambiamenti nel costume. Lo dimostrano le 'principesse' animate di ieri e quelle di oggi, come spiega Valeria Arnaldi nel libro 'In grazia e bellezza - L'evoluzione della donna secondo Disney' (Ultra).

walt disney 1walt disney 1walt disneywalt disneyVALERIA ARNALDIVALERIA ARNALDIstatua di walt disney a disneylandstatua di walt disney a disneylandDISNEY VALERIA ARNALDIDISNEY VALERIA ARNALDI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....