kit harington

KIT DI SOPRAVVIVENZA - IL PROTAGONISTA DI “TRONO DI SPADE”, KIT HARINGTON: “ADESSO LA MIA FAMA È AL PUNTO MASSIMO, MA TRA UN PO' TUTTO QUESTO CALERÀ - ‘GAMES OF THRONE’ HA OCCUPATO I MIEI VENT'ANNI. NON SO SE RIUSCIRÒ A SCROLLARMI DI DOSSO QUESTA IMMAGINE. È POSSIBILE CHE NON CI SARANNO RUOLI PARAGONABILI, MA…” - VIDEO

 

 

Paola De Carolis per il “Corriere della Sera”

 

kit haringtonkit harington

È seduto languido sul divano di un lussuoso albergo del centro di Londra, quasi irriconoscibile con il viso e la chioma curati. Già, la chioma. I riccioli neri sono leggendari. Su Internet hanno un seguito loro. Quando l'attore Liam Cunningham - in arte Davos Seaworth - scherza dicendo che «sul set meriterebbero un roulotte a parte», non ha tutti i torti.

 

È la realtà aumentata del Trono di Spade: sullo schermo sette casati si combattono per il potere, nella vita i fan farebbero carte false per un dettaglio in più, anche quando abitano nella Casa Bianca. Di fronte alla snervante attesa per la sesta serie, Barack Obama fece sapere che avrebbe con piacere accelerato i tempi. Fu l'unica persona al mondo a ottenerla in anticipo. Intanto la fine si avvicina: l'ottava serie sarà l'ultima. «Ci stiamo preparando a dire addio», ammette Kit Harington, che nell' universo parallelo dei Sette regni è Jon Snow.

 

kit harington jon snowkit harington jon snow

Si sistema i cuscini dietro la schiena. Incrocia le mani. «Trono di Spade è diventato una seconda famiglia», e alla famiglia si perdona tutto. I legami sono tanti, e non solo professionali. Anche nella vita il suo cuore appartiene a Rose Leslie, la Ygritte della serie. Stanno cercando casa insieme. Dove si trasferisce un uomo in grado di mettere in leggero subbuglio un albergo come il Claridge's? «Abbiamo pensato a diverse città, ci siamo lasciati affascinare per un attimo dall'idea di Los Angeles, ma vivremo a Londra. È la città dove sono cresciuto e che conosco come la mia pelle. È qui che mi sento a casa».

 

kit harington alias jon snowkit harington alias jon snow

Quando la vita è scandita dai ritmi di riprese e ingaggi internazionali, il concetto di casa «diventa più fluido», ma bastano pochi talismani per creare un senso di stabilità. «Ho un orso polare di pietra, piccolino, che mi porto sempre dietro». Guardarlo, accarezzarlo è un toccasana in un mondo professionalmente frenetico.

 

La sua carriera è decollata senza eccessivi sforzi: quest' anno è diventato uno degli attori più pagati del piccolo schermo, con un cachet da 1,1 milioni di dollari ad episodio. Invece di fregarsi le mani soddisfatto, Harington sottolinea che anche questo può essere un problema: «Non voglio togliere nulla a me stesso, ho ottenuto le parti che ho ottenuto perché ho lavorato sodo, ma in questo mondo serve tanta fortuna e non ammetterlo sarebbe assurdo. Sono stato fortunato ad avere una parte in una pièce teatrale di grande successo (War Horse, al National Theatre) e fortunato con Trono di Spade. L'aspetto difficile è affrontare la paura che il successo non sia completamente meritato. Cerco di ricordare che mi sono impegnato, che non è stata solo la fortuna».

 

kit harington al giffoni di napolikit harington al giffoni di napoli

Il merito, aggiunge, è un concetto complicato: «Chi può dire cosa ci meritiamo davvero?». Bravo, bello, ricco e profondo? Ride. Sa prendersi in giro. I progetti non mancano. Nelle pause di Trono di Spade lo attendono una miniserie della Bbc sul tentativo di far saltare in aria la Camera dei Lord nel 1605, intitolata Gunpowder, e il film «Morte e vita di John F. Donavan», in cui interpreta il ruolo di una star gay falsamente accusata di pedofilia. In questo settembre è protagonista della campagna di The One for Men, il profumo maschile di Dolce e Gabbana, con un filmato ambientato in una piazza napoletana.

 

KIT HARINGTONKIT HARINGTON

«Mi hanno fatto sorridere, evviva. Non mi capita spesso». Ha la battuta pronta. Si lascia stuzzicare. A parte il profumo, ha una routine di bellezza con la quale mantiene la pelle e la celebre chioma? «Quando sei un attore vendi la tua faccia. Sto attento, ma non attentissimo. E i capelli... chi poteva immaginare che sarebbero diventati così famosi?». Il concetto di mascolinità, spiega tornando serio, è cambiato: «Siamo fortunati, siamo uomini in un momento in cui agli uomini è permesso sperimentare. Nessuno ti prende per pazzo se ti metti un po' di matita sugli occhi».

 

KIT HARINGTON E EMILIA CLARKEKIT HARINGTON E EMILIA CLARKE

Ciononostante, si guarda con difficoltà. Evita di vedere i suoi film più di una volta. «Per un attore è terribile rivedersi e soprattutto risentirsi. Ti attanagliano i dubbi. Sono un perfezionista, vedo subito le pecche. Credo sia normale. Anzi, direi che se sei un tipo che si guarda facilmente avresti bisogno di chiederti perché. Forse sei un po' narcisista».

Dal teatro, al cinema, alla televisione, Kit Harington si muove con facilità. «Se non faccio teatro mi manca, dopo tre mesi sul palcoscenico sono pronto per tornare davanti alla telecamera. Adesso che ho fatto tanta televisione mi manca l'intensità del teatro».

 

KIT HARINGTONKIT HARINGTON

Un cerchio perfetto, nel quale ha cominciato ad apprezzare anche i periodi di vacanza. «Sto imparando a rilassarmi. Spero di non diventare troppo bravo a farlo». La madre professoressa universitaria, il padre organizzatore di eventi hanno avuto un duplice ruolo: all'inizio lo hanno incoraggiato, adesso lo riportano alla normalità. «La fama è un animale strano. Innesca una serie di cambiamenti quasi impercettibili nella tua vita, senza accorgetene arrivi a un punto sconcertante. Loro mi riportano alla normalità. Noi britannici siamo bravi a tenere i piedi per terra».

KIT HARINGTON KIT HARINGTON

 

Forse, precisa, è anche per questo che ha deciso di stabilirsi a Londra. «Adesso la mia fama è al punto massimo, ma tra un po' tutto questo calerà». Professionalmente mira alto. Il traguardo è interpretare Enrico V al National. «Perché accontentarsi di sogni mediocri? Ho visto Adrian Lester in questo ruolo ed ho capito che è dove voglio arrivare anch' io». Trono di Spade gli mancherà: «È uno sceneggiato che ha occupato i miei vent' anni.

Adesso ne ho trenta. Forse riuscirò a scrollarmi di dosso questa immagine, forse no. È possibile che questa sia la parte che dovevo fare e che non ci saranno ruoli paragonabili, ma non mi dispiace l' idea di diventare meno famoso, almeno per un po'».

KIT HARINGTON   KIT HARINGTON KIT HARINGTON E GEORGE R R MARTINKIT HARINGTON E GEORGE R R MARTIN

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...