L'ACCORDO SKY-MEDIASET STRAVOLGE IL PANORAMA DELLA TV, METTE BOLLORÉ NELL'ANGOLO E RIAPRE LA PARTITA SUI DIRITTI DEL CALCIO - I DUE SI ''SCAMBIERANNO'' I CANALI, E PREPARANO LA CESSIONE DI GRAN PARTE DEI CONTENUTI DI PREMIUM AL GRUPPO DI MURDOCH - LA MOSSA PUÒ SEMPLIFICARE L'ACCORDO BERLUSCONI-BOLLORE', MA MOLTO DIPENDERÀ DA CHI CONTROLLERÀ TELECOM IL 24 APRILE...

 

1. MA L' ACCORDO A SORPRESA VA OLTRE E PREPARA DI FATTO LA CESSIONE DI GRAN PARTE DELLE ATTIVITÀ DELLA PAY TV DEL BISCIONE A MURDOCH

Francesco Spini per ''La Stampa''

 

 

andrea zappia sky q

Scoppia la pace tra Mediaset e Sky. I due operatori televisivi siglano un duplice accordo commerciale - meglio chiamarla alleanza - che permette al colosso satellitare di arricchire la sua offerta con 9 canali - 5 di cinema e 4 di serie tv - oggi solo su Mediaset Premium, ampliare il catalogo «on demand» di nuovi film e serie tv, e creare una nuova piattaforma a pagamento sul digitale terrestre utilizzando la capacità trasmissiva del Biscione.

 

A Cologno Monzese, allo stesso modo possono festeggiare. La loro tv a pagamento esce dall' angolo in cui l' aveva cacciata il rifiuto della Vivendi di Vincent Bolloré di dare corso all' accordo firmato nell' aprile di due anni fa, che vincolava il passaggio di Premium allo scambio azionario del 3,5%. Con l' intesa di ieri si volta pagina, comincia una nuova era, impensabile fino a qualche settimana fa, perfino agevolata dal ridimensionamento politico di Silvio Berlusconi che ha avallato un vincolo per ora puramente commerciale con quello che per anni è stato considerato l' arcinemico (il motivo stesso per cui era stata fondata Mediaset Premium, fonte di perdite legate in buona parte al salasso dei diritti sportivi) per blindare il futuro della sua televisione.

PIERSILVIO BERLUSCONI

 

Dall' accordo Sky guadagna più contenuti per i suoi abbonati e più qualità, ideale per contrastare l' avanzata delle tv della banda ultralarga, le «over the top» in gergo e che si chiamano Netflix (con cui pure Sky ha siglato di recente un lungimirante accordo), Google o Amazon.

 

Quel moloch Usa che nei prossimi anni punterà sempre più sul Vecchio Continente. Mediaset conta già le «ripercussioni positive dei ricavi pubblicitari» e si prepara a incassare quello che, sul mercato, stimano in un tesoretto tra i 300 e i 400 milioni di euro in 3-5 anni.

 

Quanto insomma deriverà dai diritti di ritrasmissione dei nove canali senza nemmeno contare le commissioni relative ai canali gratuiti (Canale 5, Rete 4, Italia 1) che torneranno nel bouquet di Sky, oltre che dall' affitto della banda sui multiplex gestiti da Ei Towers (società del gruppo Mediaset). Non solo. Mediaset ha il diritto di opzione per cedere a Sky, tra novembre e dicembre di quest' anno, la società nella quale sarà trasferito il ramo d' azienda costituito dalla piattaforma tecnologica di Premium, una zavorra mica da poco. Ci sono dunque tutti gli elementi per escludere dall' orizzonte qualunque nuovo accordo di Mediaset con Bolloré e con la sua Tim. Contro Vivendi - a ottobre - proseguirà la causa da tre miliardi di euro.

marina berlusconi piersilvio e silvio

 

Con questo accordo l' ad del Biscione, Pier Silvio Berlusconi, tiene fede al piano industriale che aveva presentato a gennio del 2017 a Londra in cui prefigurava per Premium un futuro in cui avrebbe venduto contenuti e aperto la propria piattaforma, per diventare più leggera e digitale. Il futuro di Premium è sul modello di Infinity.

 

Al punto che una prima evoluzione dell' accordo potrebbe essere l' ampliamento dell' alleanza con Sky nell' area cosiddetta «operation pay», vale a dire nella manutenzione tecnica, l' assistenza ai clienti, le attività commerciali. Una seconda evoluzione, non ancora prevista, è una collaborazione nei contenuti. Al momento non è sul piatto alcuno scambio azionario. Ma come sottolinea l' ad di Sky Italia, Andrea Zappia, l' accordo «è ricco di buone notizie per gli amanti della televisione». Sky Italia diventa la più multimediale del gruppo ancora in mano a Rupert Murdoch, promesso alla Disney e conteso da Comcast: non solo sbarcherà sul digitale terrestre, l' accordo con Open Fiber la proietta anche nella banca ultra larga.

vincent bollore

 

A rimanere fuori dall' accordo è per ora il calcio. Sky ha soffiato la Champions a Mediaset, che invece tratta con la spagnola Mediapro per i diritti per la Serie A. L' ultimo terreno di concorrenza tra quelli che fino a ieri erano gli arcinemici della televisione italiana.

 

 

2. ORA LE TV DELL' EX CAVALIERE POSSONO USCIRE DALL' ANGOLO IN CUI LE AVEVA SPINTE BOLLORÉ

Paolo Festuccia per ''La Stampa''

 

Se ne parlava da tempo.

E alla fine è accaduto. È successo che dopo anni di «guerra» Mediaset e Sky tornassero al tavolo delle trattative. Ma nella partita a scacchi, con qualche meraviglia, non c' erano né Silvio Berlusconi né Rupert Murdoch ma solo le regole del nuovo mercato che hanno dettato alla seconde generazioni che guidano le imprese le linee guida di un nuovo patto tra due aziende amiche per troppo poco tempo e nemiche fino al mese scorso.

LACHLAN RUPERT E JAMES MURDOCH ALLA SUN VALLEY CONFERENCE

 

Era stato proprio il Cavaliere, infatti, ad aprire le porte italiane allo «Squalo»; l' accordo tra Stream e Tele+ portava l' imprimatur dei due tycoon che poi non avevano esitato a scambiarsi ceffoni. Dieci anni di guerra, battaglie, ripicche, il governo sempre di mezzo con tanto di balzelli fiscali. Poi nel 2015 i canali Mediaset scendono dalla piattaforma Sky. Da lì in avanti è un susseguirsi di schermaglie, sgambetti, accuse, ricorsi e carte bollate in Tribunale. Ieri la svolta.

 

Una svolta che toglie Mediaset dall' angolo nel quale era finito con Vivendi e accresce il valore di Sky anche nel settore digitale terrestre rendendola più forte all' interno della fusione internazionale che vede coinvolto il gruppo di Murdoch con Disney. Un' operazione, insomma, con i fiocchi che garantisce i due gruppi e che, soprattutto, alleggerisce nei bilanci la corazzata televisiva berlusconiana dalla pay di «Premium». Il Biscione, dunque, da oggi è più libero: ridefinisce il perimetro della sua pay-tv ma soprattutto concentra tutte le sue forze nella controffensiva con l' imprenditore Bolloré.

 

SKY CONTRO MEDIASET PREMIUM

Certo la battaglia sarà lunga ma il segnale è lanciato. Ora resta da chiedersi, però, quali sono le vere ragioni che hanno favorito l' accordo, e soprattutto perché la famiglia dell' ex premier ha deciso di fare quello che per dieci anni non ha voluto fare, ovvero abbassare la guardia nei confronti di Sky. Le ragioni, ascoltando fonti ben informate sono sostanzialmente due: la prima perché la fase del Berlusconi politico, comunque andrà a finire la composizione del nuovo governo, si avvia alla sua fase conclusiva; la seconda che parte proprio dalla prima è perché terminata l' epopea politica Berlusconi torna a fare il mestiere dell' imprenditoriale adeguandosi alle regole del mercato.

 

Berlusconi e Murdoch a Arcore

Tant' è, insistono le stesse fonti, che chiuso questo primo accordo con Sky è molto ipotizzabile che la famiglia Berlusconi cercherà di siglarne un altro anche con Vivendi tenendo fuori, stavolta, la «zavorra» di Premium. E trattare senza troppi pesi - assicurano - renderà Mediaset più forte anche contro l' imprenditore bretone Vincent Bolloré. Una sfida lunga, forse, anche più dura ma che il management del Biscione ora intende giocarsi ad armi pari. Anzi, con le mani libere.

 

 

3. UN ACCORDO A SORPRESA CHE RIAPRE LA PARTITA SUI DIRITTI DEL CALCIO

Estratto dall'articolo di Ettore Livini e Marco Mensurati per ''la Repubblica''

 

(...)

 

L' accordo con Sky spariglia il gioco e lascia aperte a Cologno due strade: la prima è uscire (o quasi) dalla pay-tv, girandone a fine anno le chiavi ai neoalleati e tenendosi le attività - come smart-card e clienti - che Murdoch per legge non può rilevare. La seconda è rimanere padrone di una Premium ridimensionata che affitta la piattaforma a operatori terzi - come ha fatto con Murdoch - per ridurre drasticamente i costi e aumentare («almeno di 200 milioni» sperano al Biscione) i profitti di gruppo.

 

Ritornando in gioco per i diritti della Serie A solo con "offerte opportunistiche", ovvero senza svenarsi.

Sky e Mediaset confermano per ora che sul fronte del calcio continueranno a a giocare due partite separate.

Mediapro

 

Mediapro, però, che si è aggiudicata il bando da intermediari unici - e ha già versato alla Lega 50 milioni più Iva (64 in tutto) di anticipo è già in allarme. Gli spagnoli sono convinti che le due aziende al momento di sedersi al tavolo della trattativa agiranno in sinergia e punteranno a una riduzione del valore. Insomma, offriranno complessivamente molto meno di quel miliardo e cinquanta che loro hanno promesso alla Lega (e che dovranno a breve garantire con una fideiussione).

 

(...)

 

paul singer

L' alleanza siglata ieri sera lascia invece il cerino in mano a Bolloré. In teoria, con Premium più vicina all' orbita di Sky, Arcore e Parigi potrebbero trovare più facilmente la quadra per un accordo a tutto campo sui contenuti. L' incognita però è come finirà il braccio di ferro tra Vivendi e Elliott su Tim.

 

È ovvio che se l' ex-monopolio scorporerà la rete sarà più semplice unire i suoi destini a quelli del Biscione, come a Mediaset sperano da anni, chiudendo con le giuste compensazioni le cause di questi mesi a Parigi.

Ma è da vedere se nella stanza dei bottoni di Telecom tra poche settimane - viste le tensioni nell' azionariato - ci sarà ancora il finanziere francese o se al suo posto sarà arrivato qualcun altro.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...