L’OLIO DI QUIRI(CI)NO CONTI ROTTAMA IL ROTTAMATORE RENZI-FONZIE: “È RACCAPRICCIANTE”

Costanza Rizzacasa d'Orsogna per "Italia Oggi"

«Di Renzi che si fa immortalare da Chi mentre scimmiotta Fonzie ho visto solo la foto di copertina, e mi è bastata. Le dirò: ho un sospetto. Che una sofisticatissima agenzia d'intelligence stia portando avanti la missione di distruggere il genere politico italiano. Altrimenti non si spiega. E' sconcertante e sconfortante che un giovane leader possa pensare di affrontare, in prospettiva, il governo del Paese e la cura di un'identità con manifestazioni che folkloristiche è dir poco».

Quirino Conti, architetto, stilista, scenografo, regista, critico dell'estetica contemporanea e implacabile fustigatore di costumi, analizza i segni e il linguaggio dell'ex Rottamatore e della politica dei nostri giorni.

«Il gesto di Renzi è incommentabile, toglie ogni speranza. Dimentichiamo per un attimo che l'attore che interpretava Fonzie (Henry Winkler, ndr) oggi abbia quasi settant'anni, e i giovani cui Renzi dice di rivolgersi non lo conoscono neppure. Ciò che è più terrificante è l'identificazione con un vero e proprio oggetto di antiquariato, appunto Fonzie: con la fisicità e il modo di vestire di un archetipo.

E' come se un politico degli anni Ottanta, un Andreotti, un Craxi, avesse improvvisamente deciso di vestirsi da Luigi XIV di Francia. Mascherarsi da Fonzie non è diverso dal mascherarsi da Paperino. Come può anche solo venire in mente a un politico degno di questo nome che travestirsi come a Carnevale abbia un qualche valore comunicativo?»

Domanda. I nuovissimi mostri, parafrasando Dino Risi.
C'è un verso straordinario della Bibbia: "Quando la divinità vuol perdere qualcuno, lo fa impazzire". Allo stesso modo potremmo dire che quella sofisticatissima agenzia d'intelligence, volendo perdere un'intera classe politica, la stia facendo impazzire.

Siamo passati dal risottino di D'Alema a Porta a Porta, già vergogna storica di un mezzuccio acchiappavoti, al sindaco di una gloriosa città come Firenze, nonché futuro candidato premier, che si fa fotografare mentre fa il verso a Fonzie, ed esce pure malamente dal confronto.

Allora Berlusconi, che aspira a essere De Gasperi, a paragone è un sofisticatissimo filosofo. Per non parlare di Andreotti, che in smoking bianco al Festival di Venezia rispetto a Renzi era un David Beckham.

Qual è l'archetipo del linguaggio di Renzi?
La spettacolarità delle tv private degli anni Ottanta. Che però non avevano ancora preventivato che l'uomo politico smettesse del tutto i panni del politico per diventare showman.

Negli anni Ottanta si è solo iniziato a pensare che la comunicazione politica dovesse passare attraverso la semplificazione e la banalizzazione dei termini e della sostanza. Ma i due ambiti, spettacolo e politica, restavano distinti.

Solo in seguito lo spettacolo ha divorato tutto, diventando, agli occhi dei politici, la fonte di ogni potere. Era il business dell'autorappresentazione: da Reagan a Papa Giovani Paolo II, fino all'apoteosi di Berlusconi, che ha messo in scena il più grande circo del mondo.

Il berlusconismo, insomma. La cultura di cui ci siamo imbevuti negli ultimi vent'anni. E oggi?
La modernità di oggi (perché la vita è fatta di modernità che si rincorrono, dove ognuno pensa di essere il più nuovo e originale) considera un enorme valore la dissipazione della qualità. Oggi, un uomo politico, per dirsi nuovo e attendibile dev'essere completamente capace di dissipare tutto quanto è stato accumulato come valore, dovere, estetica e senso morale.

La rottamazione.
Proprio così. Renzi è uno che nasce con l'ambizione dell'esibizione, più che della politica. Non a caso, neanche ventenne aveva partecipato alla Ruota della Fortuna. La maggior parte degli uomini politici di oggi nasce con velleità teatrali (uno per tutti Veltroni, che voleva fare il regista), se non direttamente dallo spettacolo. Perché da un certo momento in poi la politica ha stabilito che sorgente della politica dovesse essere lo show business.

La tragedia di Renzi, in particolare, è l'autodeterminazione. E' convinto, mostrandosi a torso nudo in favor di telecamera o posando da Fonzie, di esser bello. In realtà è raccapricciante. Il suo problema non è il denudarsi in sé, né il travestirsi: è la sua convinzione di essere uno strafigo. Di stendere l'umanità con la sua bellezza quando cammina per strada. Da D'Alema, che si considerava il più intelligente del mondo, cosa in qualche modo ancora accettabile, siamo scesi a Renzi, che si considera il più bello del mondo.

E mi dispiace che la Rai abbia rinunciato a Miss Italia, perché poteva invece raddoppiare, affiancandovi Mister Italia, e proponendo così un nuovo modo di reclutare la classe politica e di fare le primarie. La beltà come motivo di elezione. I politici ne sono già convinti. E allora facciamo il concorso di bellezza. Risolveremmo in un colpo solo sia le smanie di elezione diretta del premier che il problema della legge elettorale.

Del resto si elegge già Mister Parlamento, titolo vinto quest'anno da Matteo Richetti (Pd), non a caso renziano doc. Dal pop al trash il passo è breve.
Siamo passati da un'estetica di tipo filosofico, e cioè un concetto di bellezza uguale virtù e viceversa, dove gli uomini politici erano belli perché la loro capacità di governo li rendeva tali, alla convinzione che kitsch uguale efficace.

C'è una rincorsa al kitsch, al trash, al pulp: a un modo degenere di rappresentare la realtà, perché lo si considera estremamente vantaggioso dal punto di vista comunicativo. Così in ogni ambito c'è qualcuno che ritiene il proprio trash personale molto convincente: Bossi con la canottiera, Prodi col pantaloncino da ciclista stretch, Veltroni col ciuffo e Renzi con i pettorali flaccidi o il giubbotto di Fonzie in favor di telecamera. È una smania disperata di assimilare a se stessi la quantità e non la qualità.

Si ritiene che gli elettori siano ripugnanti, e che essere ripugnanti come loro risulti perciò vincente alle elezioni. Se è così, allora io ho un suggerimento per questa classe politica. C'è un film, al Festival di Cannes, che sta avendo grande successo. Behind the Candelabra, sul personaggio di Liberace, artista americano sgargiante e gridato. Ecco, consiglio a Renzi e a quelli come lui di ispirarsi a Liberace: avranno una chance in più. Dopo Fonzie non c'è che Liberace.

 

Quirino Conti Fonzie Renzi da chiRENZI E CALABRESI Quirino Conti e Fiammetta Profili MATTEO RENZI FOTO DA CHI MATTEO RENZI FOTO DA CHI MATTEO RENZI FOTO DA CHI vignetta FINOCCHIARO RENZI BARALDI

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO