MAI DIRE RAI! FLOP PER MARIA LUISA BUSI - VERRO SCEGLIE IL CDA - VILLARI CONTRO BERLINGUER - VIGILANZA IN STAND-BY

1 - MARIA LUISA BUSI DI FLOP IN FLOP
Di flop in flop, si fa sempre più dura la permanenza di Maria Luisa Busi in Rai. Chiusa per tracollo di ascolti la trasmissione "Articolo 3" in prima serata su Raitre, la giornalista è tornata al Tg1 dove da un paio di mesi si occupa come caporedattore degli approfondimenti Tv7 e Speciale Tg1. E anche sulla prima rete gli ascolti non sorridono alla Busi. Tv7, in onda il venerdì in seconda serata, staziona spesso sotto il 10% e la scorsa settimana ha registrato uno dei dati peggiori della stagione: 8,63%, con 813.000 telespettatori.

Il vero tracollo, però, la Busi lo ha registrato ieri sera. Speciale Tg1 ha toccato il peggior risultato che nei corridoi di Saxa Rubra si ricordi: 3,76% con 563.000 telespettatori.


2 - RAI: VERRO, SCELGO IL CDA, AZIENDA DI FATTO COMMISSARIATA DA GOVERNO TECNICO
(Adnkronos) -
Lascio il Senato e torno a fare attivamente il consigliere della Rai. Lo annuncia in una nota Antonio Verro che spiega: "Le ultime elezioni non hanno prodotto nessun vincitore e creato un clima politico di grande incertezza. Mi sono candidato con l'obiettivo di portare all'attenzione del Parlamento anche proposte per una nuova governance del servizio pubblico, ma e' di tutta evidenza che le priorita' di questo Governo, appoggiato da un'inedita maggioranza, dovranno necessariamente essere altre. Ancor prima che il mio caso di incompatibilita' possa essere preso in considerazione dalla competente giunta parlamentare, ritengo quindi opportuno, in questo quadro, dimettermi da Senatore della Repubblica e tornare a partecipare attivamente ai lavori del Consiglio di Amministrazione della Rai".

"A pochi anni dalla scadenza della concessione, la nostra azienda pubblica attraversa forse il momento piu' delicato della sua storia. Continua infatti ad essere, in pratica, sotto il commissariamento del precedente governo tecnico, con bilanci in profondo rosso, ricorsi nati da forzate rimozioni, allontanamenti di grandi professionisti semplicemente perche' considerati anziani e nomine di costosi dirigenti esterni che scavalcano validi dipendenti interni.

Tutto cio' a dispetto di quanto messo pubblicamente in evidenza da movimenti, sindacati e partiti politici", rileva. La Rai, sottolinea Verro, "e' patrimonio di tutti ed e' fondamentale che il consiglio di amministrazione, che vede al suo interno rappresentanti di diverse aree politiche e culturali come anche della societa' civile, riprenda in pieno il proprio ruolo di garanzia di pluralismo, cosi' come anche in passato ribadito dalla Corte Costituzionale. L'alternativa purtroppo e' chiaramente espressa nei programmi dell'antipolitica: smembramento dell'azienda, privatizzazione a vantaggio dei 'poteri forti' e dispersione del primario ruolo che oggi ricopre nelle politiche industriali e culturali del Paese".

3 - RAI: VILLARI (PDL), PERCHE' BERLINGUER ANCORA IN VIDEO?
(ANSA) -
''In attesa della costituzione della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai si puo' chiedere al Direttore Generale Gubitosi perche' l'incompatibilita' tra incarichi dirigenziali e presenze in video non vale per Bianca Berlinguer?''. E' quanto dichiara Riccardo Villari, senatore del Pdl. "Risulta - prosegue - che altri dirigenti della televisione pubblica abbiano proceduto, talvolta a malincuore, alla scelta imposta dalla circolare 005 dello stesso Gubitosi. Queste disparita', se previste, vanno motivate o sono comportamenti 'castali' assolutamente intollerabili''.(ANSA).


4 - PARLAMENTO: BICAMERALI IN STAND-BY, MANCANO NOMI PER COPASIR E VIGILANZA =
(Adnkronos) -
Nulla di fatto. Le Commissioni bicamerali sono ancora in stand-by, in attesa delle designazioni dei partiti. E' quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che tornera' a riunirsi giovedi' prossimo. Alla Camera, sul fronte Commissioni, mancano i nomi di Pd e Scelta Civica per Copasir e Vigilanza Rai. Mentre Pdl e Sc devono ancora fornire le loro indicazioni per le Commissioni anagrafe tributaria, enti gestori, Schengen, questioni regionali, semplificazioni e federalismo fiscale.

Mancano, inoltre, le indicazioni di Scelta Civica per la Commissione infanzia. Anche al Senato il capitolo bicamerali e' ancora in alto mare. Il Pd non ha fornito nomi se non per la Vigilanza Rai, Gal non ha fatto designazioni, mentre il Pdl non ha dato indicazioni per Infanzia, Schengen, questioni regionali, semplificazioni e federalismo fiscale. Anche dalla Lega Nord, a Palazzo Madama, nessun nome per la Commissione sul federalismo fiscale.

 

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