MAI DIRE RAI! LA LEGA ATTACCA IL RIPOSIZIONAMENTO A SINISTRA DI GUBITOSI: “USA I SOLDI DEL CANONE PER FINANZIARE L’UNITÀ”. NEL MIRINO LE PUBBLICITÀ PER ‘’THE VOICE OF ITALY’’

1 - LEGA NORD: "LA RAI USA I SOLDI DEL CANONE PER FINANZIARE L'UNITÀ"
Massimo Galanto per "Tvblog.it"

"La Rai usa i soldi del Canone per finanziare l'Unità", questa è la denuncia del responsabile della Comunicazione della Lega Nord, Davide Caparini. Il deputato del Carroccio ieri ha depositato un'interrogazione parlamentare per vederci chiaro. Il problema è che la tv pubblica ha commissionato mezza pagina di pubblicità sul quotidiano l'Unità, "ufficialmente ancora l'organo dei Ds", per promuovere The Voice of Italy.

Questo sarebbe accaduto in tre occasioni, il 10, l'11 e il 12 marzo. Caparini scrive: "Al di là del fatto che sia discutibile di per sé che la Rai faccia campagne di pubblicità per i suoi programmi, soprattutto in un momento in cui ha evidenti problemi economici, di sicuro è da biasimare il fatto che nella pianificazione pubblicitaria venga inserito un giornale di partito. Ancor più se poi finisce che con i soldi del canone la Rai finanzia direttamente il partito. Perché l'Unità è sempre l'organo ufficiale dei Ds. Sarebbe interessante sapere, tra l'altro, perché chi ha fatto questa pianificazione abbia scelto i Ds e non abbia scelto organi di stampa di altri partiti".

La Lega ha annunciato che farà anche un esposto alla Corte dei Conti per sapere come questi soldi sono stati utilizzati. La posizione del partito di Matteo Salvini è chiara, come spiega oggi Caparini a La Padania: "Che sia un regalo di amicizia in particolare all'Unità mi pare evidente. Perché non c'è altra giustificazione nel scegliere un giornale di partito piuttosto che un altro per pubblicizzare un programma canoro". Il caso, ha assicurato Caparini, arriverà anche in Commissione di Vigilanza

2 - RAI: DA AMURRI AD HABER A CRISTICCHI, TORNI IN ONDA DEMO
Marzia Apice per ANSA) - E' battaglia sulla chiusura di Demo. Dopo la grande mobilitazione degli utenti sul web, ora anche il mondo della cultura e dello spettacolo si sta attivando per riportare in onda la trasmissione ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo e dedicata ai talenti emergenti della musica, che la Rai dopo Natale scorso ha deciso di cancellare dal palinsesto di Radio1.

Promotore della protesta e' lo scrittore Lorenzo Amurri, che insieme con Renzo Arbore, Citto Maselli, Alessandro Haber, Simone Cristicchi, Peppe Servillo, Niccolo' Fabi, Enzo Gragnaniello, Vince Tempera, Tullio De Piscopo e tanti altri nomi del settore e' firmatario di una lettera indirizzata ai vertici Rai affinche' decidano di ripristinare il programma, che andava in onda dal 2002.

Secondo Amurri, la decisione presa dall'azienda risulta "improvvisa e ingiustificata", dal momento che Demo nei suoi oltre 10 anni di messa in onda ha saputo promuovere la musica emergente italiana, divenendo "un vero e proprio cult seguito non solo dai giovani, ma da tutti coloro che cercavano e trovavano in quell'ascolto quanto c'era di nuovo e di originale nel mondo musicale contemporaneo in Italia".

Una trasmissione di servizio, che, si legge ancora nella lettera, "rappresentava una credibile e preziosa occasione attraverso cui persone di talento si esponevano nella rete radiofonica nazionale, ottenendo l'opportunita' di iniziare un percorso verso l'ambizioso progetto di credere e investire nella musica". Nella lettera di protesta, lo scrittore sottolinea che la Rai non soltanto non ha tenuto conto del pubblico oramai fidelizzato, ignorandolo "come se fosse un incidente di percorso", ma soprattutto ha "offeso la professionalita' dei due autori e conduttori di Demo che dodici anni fa con umilta', coraggio ed onesta' intellettuale, hanno creato un piccolo gioiello editoriale tra le pieghe di un palinsesto scialbo ed antiquato".

3 - RAI: ANZALDI (PD),VIGILANZA SI ATTIVI CON MUCCIANTE PER DEMO
(ANSA) - "Chiedero' al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, di attivarsi con il nuovo direttore di Radio Rai, Flavio Mucciante, per interpellarlo sull'appello arrivato dal mondo della cultura e dello spettacolo in difesa della trasmissione radiofonica 'Demo', incomprensibilmente chiusa nelle scorse settimane". E' quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

"La precedente gestione di Radio1 - spiega Anzaldi - ha deciso improvvisamente di chiudere una trasmissione storica come 'Demo', a basso costo, che rappresentava una tribuna fondamentale per i giovani emergenti e la musica indipendente. Dopo la mobilitazione in rete e nei social network, ora arriva anche la lettera di artisti come Lorenzo Amurri, Renzo Arbore, Citto Maselli, Alessandro Haber, Simone Cristicchi, Peppe Servillo, Niccolo' Fabi, Enzo Gragnaniello, Vince Tempera, Tullio De Piscopo.

E' opportuno che queste voci vengano ascoltate e che l'azienda possa rivalutare quella decisione improvvisa e scriteriata. Un programma per i giovani come 'Demo' rientra pienamente nella mission del servizio pubblico. Il neodirettore, che a Radio2 ha mostrato di avere grande attenzione per l'innovazione e il mondo giovanile, inizi da qui".

 

LUIGI GUBITOSI IN VERSIONE BLUES BROTHER ALLA FESTA DI DESIREE COLAPIETRO FOTO DA IL MESSAGGERO LUIGI GUBITOSI ANDREA CECCHERINI FERRUCCIO DE BORTOLI MARCUS BRAUCHLI VICE PRESIDENTE WASHINGTON POST rai corporationGIUSY FERRERI E ALESSANDRO HABERSIMONE CRISTICCHI flavio muccianteMICHELE ANZALDIRenzo Arbore

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?