MAMMA MIA CHE GRANDE ATTESA C'ERA, PER QUESTA PRIMA PUNTATA DI "SCHERZI A PARTE", CONDOTTA SU CANALE 5 DALLA SPREMUTA DITTA LUCA & PAOLO, FUORUSCITI DAL CARCERE SHOW DE "LE IENE", DOVE -A SENTIR LORO- IL PRODUCER PARENTI LI AVREBBE SEGREGATI E SOTTOUTILIZZATI PER ANNI - IERI SERA QUESTI RAGAZZI (IR)RESISTIBILI HANNO SUBITO DISVELATO IL SEGRETO CHE MAI AVREBBE DOVUTO SAPERSI: CIOÈ CHE QUANDO NAVIGANO IN MARE APERTO, BARCOLLANO COME CANOTTI, AGGRAPPANDOSI A QUALUNQUE FORMAT PUR DI SALVARE L'AMATA GHIRBA…

Riccardo Bocca su www.gliantennati.it - www.espresso-repubblica.it

Mamma mia che grande attesa c'era, per questa prima puntata di "Scherzi a parte", condotta su Canale 5 dalla spremuta ditta Luca & Paolo. Quanto ci si è interrogati, attorno alle bombardanti sorprese che gli ex ragazzi iena avrebbero innestato nel corpo esanime di un programma dove, fino all'ultima edizione, si rideva non tanto per gli scherzi fatti, quanto per la trasmissione stessa che sembrava uno scherzo, bruttino, fatto alle spalle dei telesubenti.

Ieri sera no, non sarebbe stata la stessa sbobba di mezzi sorrisi e mezzi sospiri, avevano avvertito Luca & Paolo. Anzi, avevano aggiunto, sarebbe stato un delirio di novità e brillantezza proprio per la novella libertà di esprimersi, e divertire, e mattacchiare: non come nel carcere show de "Le iene", dove -a sentir loro- qualcuno li avrebbe segregati e sottoutilizzati per anni.

E infatti s'è visto, com'è finita, quando i vertici di Mediaset li hanno fatti giocare da stelloni della scena televisiva. Sull'onda della prima serata del lunedì, questi ragazzi (ir)resistibili hanno subito disvelato il segreto che mai avrebbe dovuto sapersi: cioè che quando navigano in mare aperto, barcollano come canotti, aggrappandosi a qualunque format pur di salvare l'amata ghirba.

La questione, sia chiaro, non è quella della capacità professionale, o della quantità di tavole da palcoscenico calpestate finora, che conferiscono a Luca & Paolo testa e polpacci per reggere -eccome- tre ore in diretta, ma piuttosto dell'imbarazzante equivoco che, tra uno sketch e l'altro, tra un'ambizione e l'altra, i due comicanti hanno contribuito a generare.

Nel senso che il problema, in tutte le venti edizioni di "Scherzi a parte", è sempre stato quello di riempire i buchi che legano uno scherzo all'altro; e per la cronaca tanti, in passato, si son schiantati contro questo muro del (com)pianto. Ma Luca&Paolo, in overdose di sicumera, si sono spinti ancora oltre: forzando, addirittura, l'essenza intima della trasmissione, e stipando ogni interstizio tra gli scherzi con una sfacciatissima mescolanza di format.

Non a caso i due conduttori, in perfetto mood sanremoide-smoking stile Ariston, studio stile Ariston, orchestra stile Ariston, perfino sorrisi stile Ariston- hanno voluto come primo ospite Gianni Morandi; cioè l'artista che, a sua volta, li aveva chiamati a spalleggiarlo. E lui, il Dorian Gray di Monghidoro, per onorare al massimo la cortesia dell'invito, ha senilmente cestinato qualunque pudore: raccontando alle telecamere come gli sia successo, un giorno, white dressed davanti a un pubblico, di cedere all'impeto delle proprie feci con esondanti e marroneggianti esiti.

Poi, visto che si era partiti alla grande, Luca & Paolo sono passati a reiterare il format Sora Cesira, canticchiando "I migliori anni" di Renatino nostro con un testo virato -per marcare la novità dell'offerta- in salsa berlusconiana («E poi c'è Letta/che stava dietro al Cavaliere/e gli ha dato saggi consigli/tipo non farti più vedere»).

Fino a sprofondare, per contiguità aziendale e ideologica, dentro alla parodia di "Ok, il prezzo è giusto", dove la finta concorrente Zanicchi si è prestata a interpretare se stessa -cioè Lady Caciara-, mentre la stessa linea, d'istinto, inforcava anche l'altra sfidante: quell'ex ministro Giorgia Meloni che, ormai, pur di apparire in tv farebbe da controfigura anche a Pippi calze lunghe.

Verrebbe quasi da concludere, a caldo, che in questa contaminazione di idee altrui, è mancato giusto un format: quello di "Chi l'ha visto?". Ma a ben pensarci, fa impressione rettificare che non è troppo vero. Perché tutto l'esordio di "Scherzi a parte", in fondo, del tanto atteso "Scherzi a parte", è stato uno speciale di madame Sciarelli.

Si cercava, infatti, nella consueta rete di scherzi e controscherzi -alcuni anche divertenti: vedi Max Biaggi geloso di un falso Richard Gere, o Alfy Signorini in cardiopanico per un bue invadente- la vera essenza di Luca&Paolo; la vera anima, in altre parole, che ne consacrasse definitivamente carisma e stile. Ma nonostante qualche battuta azzeccata, e l'ammiccamento finale a dio Gaber con la sua "Barbera e champagne", ci si è ritrovati a mani vuote.
O meglio, piene di ciò che già si conosceva: un buon carico di simpatia, un'innegabile attitudine a confezionare share, e un altrettanto certo posizionamento nella categoria pesi piuma.

 

 

Luca e paolo Scherzi a parte Luca e Paolo Scherzi a parte Scherzi a parte prima puntata Morandi a Scherzi a parte

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