rai viale mazzini cesso

VENDETE LA RAI! - MARCELLO VENEZIANI: “VIALE MAZZINI NON FA SERVIZIO PUBBLICO DA SVARIATI ANNI, NON PRODUCE PROGRAMMI DI QUALITÀ PER FAR CRESCERE CULTURALMENTE L’ITALIA, NON INVENTA NULLA DI NUOVO. SI FA GUIDARE DA MEDIOCRI E SERVILI E CI COSTA UN BOTTO - È LA PRINCIPALE INDUSTRIA DEL CONFORMISMO DI MASSA, IN PIÙ SMARCHETTA”

Marcello Veneziani per “il Tempo”

 

MARCELLO VENEZIANIMARCELLO VENEZIANI

Ma a che serve la Rai? Non fa servizio pubblico da svariati anni, non produce programmi di qualità per far crescere civilmente e culturalmente l' Italia, non inventa nulla di nuovo come format, autori, registi, giornalisti, artisti, linguaggi, ma importa, copia, ripete; non valorizza i talenti ma deprime i migliori, e con lo stupido comunismo di ritorno della Livella imposta agli emolumenti, fa scappare le residue star; sceglie sempre di farsi guidare

dai mediocri e dai servili, ogni capo non deve avere attitudine al comando ma al servilismo, deve saper usare non lo scettro e la frusta ma il tappetino e la livrea.

 

viale mazzini medium viale mazzini medium

Ogni assetto nuovo è la brutta copia di quello precedente, ogni nomina è nel segno del peggioramento della specie. La Rai vive da tempo una degenerazione progressiva, inarrestabile. In compenso costa ancora un botto, ha decine di migliaia di dipendenti e collaboratori inerti, fantasma o sottoutilizzati, sedi regionali affollate, e poi ere geologiche di direttori, stratificate dai tempi della prima repubblica in poi, fossilizzati nelle poltrone con stipendio e benefits ma con l' obbligo di non fare nulla. In più produce veleni, polemiche e patti mafiosi tra capi, capetti, partiti, per spartirsi il feudo e industriarsi a individuare il servo multiuso, quello che riesce comodo a più padroni politici.

viale mazziniviale mazzini

 

Si preferiscono direttori incuiciosi che sappiano usare correntemente almeno quattro lingue: una per leccare Renzi, una per slinguazzare la sinistra, una per compiacere Berlusconi e una per linguettare qua e là le opposizioni. Per anni ho difeso il ruolo della Rai come servizio pubblico e prima azienda culturale del Paese, ci ho lavorato, ho seppur brevemente avuto un' esperienza ai suoi vertici, ho studiato e scritto progetti di riforma e ho persino tentato di realizzare qualcuna.

VIALE MAZZINI By VINCINOVIALE MAZZINI By VINCINO

 

Ma posso dire, anche al lume dell' esperienza diretta, che la Rai è irriformabile, o meglio si riforma continuamente uguale a se stessa, rigida e inamovibile, non riesce a pensare il futuro, non riesce a decidere, a cambiare, a innovare, a premiare i migliori, a selezionare, e tanto meno a educare, a far crescere culturalmente e civilmente il Paese.

 

E' solo la copia lenta delle tv commerciali con tutti i limiti della Tv di Stato in mano ai Partiti. Sul piano dei contenuti si limita a gestire l' ovvietà, come una specie di Mattarella dilatato a reti unificate; amplifica il politically correct, scopre l' acqua calda ed elogia i più stucchevoli luoghi comuni, è la principale industria del conformismo di massa, in più smarchetta aum-aum in favore di amici e potenti. E ha una struttura obsoleta.

 

maggioni campo dall ortomaggioni campo dall orto

Ci vorrebbe al suo vertice un vero mana ger come amministratore delegato e un vero direttore editoriale che si curi dell' intrattenimento e dell' informazione. Invece non ha manager né esperti di tv, ma giornalisti ovunque, alla presidenza, alla direzione generale e nel cda, che andrebbe soppresso (lo capii quando ne fui dentro e lo dissi appena ne fui fuori).

 

Se non cambia radicalmente verso, se non si sottrae ai pariti e ai regnanti, meglio venderla ai privati. Che senso ha tenere in vita un pachiderma così malmesso e così litigioso, che è la fotografia di un Paese in degrado? Svendetelo a tranci, il Bestione; o in blocco, come un' Alitalia due. E poi disperdete di entrambi le ceneri nell' etere... 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…