DA MASCHIO PER SBAGLIO A FEMMINA MUTILATA - L’INCREDIBILE ODISSEA CLINICA DI ANDREA, ROVINATO/A DAI CHIRURGHI SVIZZERI - IL RISULTATO DELL’INTERVENTO PER CAMBIARE SESSO: PARTE DELLA VAGINA CORROSA, UNA PROFONDA CICATRICE SU UNA COSCIA, I SENI ASIMMETRICI, UNA NARICE CHIUSA - IL TERRORE CHE LE SIANO STATE IMPIANTATE LE FAMOSE PROTESI TOSSICHE: “IL CHIRURGO, SICCOME L'HO DENUNCIATO, SI RIFIUTA DI DIRMI QUALI HA UTILIZZATO” - E ORA NON HA I SOLDI PER PAGARE L’AVVOCATO…

Patrizia Guenzi per "www.caffe.ch"

"Mi sentivo donna, volevo diventare donna, ma i chirurghi di Zurigo e di Mendrisio mi hanno distrutto il corpo e avvelenato l'anima". È la terribile testimonianza di Andrea Rosamilia, oggi 24enne. Sino a cinque anni fa la sua esistenza si è consumata tra mille difficoltà e umiliazioni in un corpo di maschio. Poi la decisione di affrontare una complicata operazione chirurgica per intervenire là dove la natura aveva mancato: cambiare sesso, ricostruire il seno e rimpicciolire il naso. Ma il destino aveva in serbo un brutto scherzo. E oggi l'odissea clinica di Andrea è sfociata in un procedimento legale contro due medici, perizie e decine di fotografie che testimoniano quel maledetto calvario operatorio.

Tutto inizia nell'estate del 2006. Andrea, cresciuta nella val Leventina e dopo un'infanzia e un'adolescenza umilianti in un corpo che non sentiva suo, si convince a fare il "grande passo". La prassi prevede che il paziente si sottoponga a una cura per bloccare gli ormoni maschili e a numerose sedute con uno psicologo. Andrea, consigliata dal proprio medico curante, si affida al policlinico universitario di Zurigo. "Doveva essere un ricovero di sole due settimane - racconta -. Si è trasformato in una degenza di quasi due mesi. Otto operazioni in anestesia totale e un'infezione che danneggia irreparabilmente il risultato finale: parte della vagina è del tutto corrosa. Per rimediare, i medici mi prelevano una striscia di pelle dall'interno della coscia, ma senza nemmeno avvisarmi, lasciandomi però una lunga cicatrice".

Andrea sopporta tutto con grande forza. Regge dolori e sofferenze e resiste ancora a ben sei interventi chirurgici, uno dietro l'altro. "La ricostruzione della vagina è stata fatta solo parzialmente, mancano le piccole labbra. Non posso avere una normale e appagante vita sessuale", dice amareggiata. Ma sa che deve andare avanti per forza. Non vuole restare donna a metà.

Un anno dopo, in Ticino, si sottopone alla ricostruzione del seno e al rimodellamento del naso. "Ora però i due seni sono asimmetrici e le cicatrici molto visibili. Quanto al naso, il risultato è desolante e l'intervento mi ha provocato la chiusura della narice destra che mi impedisce di respirare bene". Andrea, inoltre, vive col sospetto di avere in corpo le protesi mammarie di fabbricazione francese, recentemente rivelatesi pericolose: "Il chirurgo, siccome l'ho denunciato, si rifiuta di dirmi quali ha utilizzato".

Oggi la vita di Andrea è un incubo. Tutti i giorni ha sotto gli occhi quel suo corpo sfregiato dalle operazioni che dovevano liberarla da un passato per lei umiliante. "A scuola tutti mi deridevano e mi prendevano in giro - racconta -. Dall'asilo sino alle medie sono stati anni mortificanti. Alle superiori i ragazzi mi aspettavano per strada, mi picchiavano insultandomi per la mia femminilità ormai evidente". Un'adolescenza vissuta in solitudine. "Ho saltato tutte quelle fasi importantissime, sociali e psicologiche, che una persona normalmente vive. Oggi ho continue crisi di angoscia. Piango tutti i giorni". Per Andrea diventare donna non era un capriccio. È arrabbiata, vorrebbe rivolgersi a un avvocato, ma non ha soldi. Mentre ha già pagato sul proprio corpo il desiderio di esternare una femminilità che solo uno scherzo della natura le aveva negato.

 

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