chiara gamberale fabio volo parente

DA FABIO VOLO A CHIARA GAMBERALE: LA MODA DEI LIBRI OMEOPATICI - MASSIMILIANO PARENTE: ‘VA FORTE IL LIBRO CHE NON È NEPPURE UN LIBRO MA UN PLACEBO DI CARTA, SE LE PAGINE FOSSERO TUTTE BIANCHE SAREBBE PIÙ DENSO DI SIGNIFICATI. NEI ‘BASTARDI DI PIZZOFALCONE’ CI SONO 134 FOTO DEL SET DELL’OMONIMA FICTION. DITEMI VOI SE UNO COMPRA UN LIBRO PER VEDERE LE FOTO DI QUESTI QUI. E COMUNQUE, SE METTEVANO SOLO LE FOTO ERA MEGLIO…’

Massimiliano Parente per il Giornale

massimiliano parente 1massimiliano parente 1

 

 

Nuova tendenza editoriale: il libro che non è neppure un libro ma un prodotto omeopatico, un placebo di carta, se le pagine fossero tutte bianche sarebbe più denso di significati (tuttavia ci sono così tante pagine bianche da farli essere dei testi profondi proprio dove non ci sono stampati i caratteri).

 

Soprattutto se declinati in chiave favolistica, come Qualcosa di Chiara Gamberale (Longanesi): si intitola così perché, tra la principessa Qualcosa di troppo che si ritrova con «un buco al posto del cuore» e il Cavalier Niente «che passa tutto il giorno a non-fare qualcosa di importante», il librino è appunto sospeso tra il qualcosa e il niente, il meno di niente. Per riempire i troppi buchi nelle pagine (altro che il buco nel cuore della principessa!) molti disegnini del disegnatore Tullio Pettinato. Il target, mah, una fascia compresa tra i due anni e i più di novanta, quando non si sa ancora leggere o non ci si riesce più.

CHIARA GAMBERALECHIARA GAMBERALE

 

Si è adeguato al favolismo pure Nicolai Lilin con le Favole fuorilegge (Einaudi), tra i gatti e l’anima di Dio e la gazza e i suoi uccellini e la dignità della Luna e volpi e alci vari riesce a fare due palle così nei quindici minuti necessari a leggere l’operina, vorrebbe essere l’Esopo della Siberia e invece fa rimpiangere perfino qualcosa della Gamberale, sebbene non si sappia cosa. Unico pregio: a differenza della Gamberale i disegnini se li è fatti da solo, e non sono male, non dovesse vendere ha un futuro come tatuatore.

 

Tuttavia, se appassionati di polizieschi, si può cambiare argomento e comprare un altro bicchiere d’acqua fresca rilegato, la Vita quotidiana dei bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni (Einaudi), dove al posto degli ampi spazi bianchi e dei disegnini ci sono tante foto (ben 134) del set dell’omonima serie televisiva. Ditemi voi se uno si compra un libro per vedere le foto di questi qui, neppure se me lo regalano. E comunque sia se mettevano solo le foto era meglio, tutti i commissari parlano in prima persona, come se ne avessero una, e si arriva alla fine del libro prima ancora di sentire di avere iniziato qualcosa.

CHIARA  GAMBERALECHIARA GAMBERALE

 

Detto questo, non mi sono mai accanito contro Fabio Volo, ho sempre pensato che scrive quello che scrive e lo legge chi lo vuole leggere, non pochi viste le vendite, ma nel novero dell’omeopatia libresca non poteva mica mancare lui. E questa volta, a differenza dei suddetti, si è un tantino montato la testolina. Titolo: A cosa servono i desideri (Mondadori). Incipit da antologia: «Che meraviglia. La vita!». Neppure «che meraviglia, la vita!», o «che meraviglia la vita!» ma così: «Che meraviglia. La vita!».

 

Che meraviglia. Volo! A suo modo un capolavoro. Brevissimo, si legge in mezzora, si legge più degli altri perché qui c’è una pretesa, una bella pretesa: l’idea che essere Fabio Volo significhi letterariamente qualcosa (non il qualcosa della Gamberale ma qualcosa davvero, come l’idea di essere qualcuno).

I BASTARDI DI PIZZOFALCONEI BASTARDI DI PIZZOFALCONE

 

Diviso in due parti, nella prima Volo spiega come è diventato Fabio Volo, parlando di sé come se fosse James Joyce, inserendo citazioni di grandi scrittori messe a paragone con le proprie esperienze intellettuali. L’effetto è involontariamente comico. Per esempio, citazione di Saul Bellow: «C’era un guasto nel mio cuore, una voce che mi parlava dentro e diceva: voglio, voglio, voglio!. Succedeva tutti i pomeriggi, e quando io cercavo di soffocarla, diventava anche più forte».

 

I BASTARDI  DI PIZZOFALCONEI BASTARDI DI PIZZOFALCONE

Commento di Volo, in posa da Saul Bellow: «Dentro di me c’erano una forza e un impeto che andavano assecondati, altrimenti si sarebbero lentamente spenti, sarebbero andati persi nel mondo delle cose che non accadono». Una forza e un impeto terribili, assecondati negli anni per diventare Fabio Volo, il quale evidentemente si sente a metà tra Céline e l’incredibile Hulk.

 

Così Kierkegaard scrive: «Vivere è scegliere. Quanto più passa il tempo, tanto più difficile diventa scegliere; infatti l’anima è costantemente in una delle parti del dilemma, e perciò diventa più difficile svincolarsi». Come ha interpretato Volo questo pensiero? Come la difficoltà di scegliere quale film vedere la sera, senza riuscirci. Non sto scherzando.

FABIO VOLOFABIO VOLO

 

«La sera mi ritrovo davanti alla televisione con la voglia di guardare un film. Ce ne sono così tanti che più di una volta ho sprecato tutto il tempo nel tentativo di prendere la decisione giusta, scegliere il migliore, e alla fine sono andato a letto senza vedere nulla. Davanti a una vastità infinita di possibilità la responsabilità è enorme e me la sento tutta addosso». Certo, la responsabilità enorme di cambiare canale, di decidere cosa guardare, neppure fosse Aldo Grasso.

FABIO VOLO ALESSIA MARCUZZIFABIO VOLO ALESSIA MARCUZZI

 

C’è perfino Albert Einstein: «Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo». Ecco Volo in posa da Einstein: «Passavo le ore a riflettere, a cercare di prevedere quali potessero essere le mie possibilità di riuscita, se ce ne fosse stata almeno una». Bisognerebbe spiegargli che Einstein si riferiva alla teoria della relatività, non ai romanzini di Volo. Ma Volo insiste, non vede differenza tra lui e Einstein: «È stato fondamentale chiedermi delle cose, indagare con dei quesiti. Dovevo conoscermi a fondo, aggiornarmi continuamente sulla mia persona, su chi ero».

fabio volo untraditionalfabio volo untraditional

 

Ecco che si arriva alla seconda parte, settanta pagine quasi bianche con i quesiti che Volo si è posto nella vita per diventare Fabio Volo, un quesito per pagina. Tipo: «Quando entro in un ambiente nuovo, con persone che non conosco, cerco di sedurle e intrattenerle o preferisco stare in disparte a osservarle?».

 

Punto interrogativo e via a pagina nuova. «Mi piaccio fisicamente? Quale parte del mio corpo mi piace? Quale non mi piace?». Tra cui alcuni quesiti che fanno davvero riflettere, come questo: «Per cosa ho sprecato tempo?». Perché va ammesso, Volo non ha mai sprecato il suo tempo, solo il lettore.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…