MASSIMO CIANCIMINO A DAGOSPIA: “NON HO INTENZIONE DI APRIRE PIZZERIE. E NON SONO E NÉ SONO MAI STATO IMPUTATO PER MAFIA, MI TROVO ALTRESÌ IMPUTATO PER CONCORSO ESTERNO”

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Egr. Direttore, In merito all'articolo pubblicato sul Corriere della Sera dal titolo "Ciancimino, da imputato di mafia a chef nel ristorante «Pizza e pizzini»", e dal Vostro sito prontamente ed esattamente riportato, mi è obbligo dover precisare che non sono allo stato e non lo sono mai stato imputato per mafia, mi trovo altresì imputato per concorso esterno in base a dichiarazioni da me rese alla stessa autorità giudiziaria, per la stessa notizia errata e falsa mi riserverò di procedere nelle sedi competenti.

Non ho mai rilasciato nessuna intervista al giornalista Felice Cavallaro, né avuto chiacchierate anche informali con lui o altri giornalisti sul tema, quindi non comprendo a cosa o a quale fonte si sia ispirato nel mettermi in bocca le frasi riportate nell'articolo.

Non ho nessuna intenzione di aprire pizzerie dai farneticanti nomi anche poco delicati ed offensivi per chi la mafia la combatte, il tutto in via E. Amari dove se sarò stato visto è sicuramente perché ha studio uno dei miei difensori di fiducia, l'avv. Francesca Russo. Faccio anche notare al solerte giornalista che ad oggi una misura, seppur provvisoria, disposta nei mie confronti dalla sezione del Tribunale di Misure di Prevenzione di Palermo mi vieta l'apertura di qualsiasi attività in campo commerciale e non solo.

Risponde altresì al vero la notizia che mia moglie Carlotta Messerotti, già titolare insieme ad altri quattro soci di un negozio in via E. Parisi stia per aprire un lounge bar all'interno della stessa attività commerciale. Al momento non mi è consentito uscire dopo le 21, se mi sarà consentito previa richiesta di autorizzazione, forse potrò in seguito rendermi utile coadiuvando mia moglie, anche mamma di uno splendido bambino, nel suo nuovo progetto.
Massimo Ciancimino

Lettera 2
Berlusconi affidato in prova ai servizi sociali. Previste già numerose cene eleganti e conseguente picco di consenso elettorale tra gli anziani.
Tiziano Longhi

Lettera 3
Ciao Dago, i servizi sociali del Banana: da Villa d'Arcore a Villa Arzilla. Mandateceli tutti ... Rob

Lettera 4
Dago avvisa Dell'Utri che Alfano ha a disposizione anche gli agenti segreti kazaki. O forse e' il contrario?
Un abbraccio.
Lo scrondo

Lettera 5
Caro Dago,
le candidate del PD dicono che Grillo, con sue le battute circa la loro candidatura, su non fa ridere... beh, se è per questo, noi del popolino è già da un pò che non ridiamo più, vedendo come si è ridotto il PD...
Recondite Armonie

Lettera 6
Caro Dago,
vietando il contatto con i pregiudicati, i giudici hanno impedito a Berlusconi qualunque accordo elettorale con Grillo.
Ilm'ot

Lettera 7
Dago,
dopo il mitico 'a mia insaputa' di Scajola abbiamo il ''non sapevo di avere soldi o case'' di Formigoni.
Sono dei grandi!
bye, Luigi A

Lettera 8
Caro Dago,
dopo aver letto l'articolo dell'ottimo Luca Fazzo, ovviamente su il Giornale, secondo cui Berlusconi durante l'affidamento ai servizi "non potrà diffamare singoli magistrati" ma solo la magistratura nel suo complesso, sono tormentato da due domande: c'è un numero minimo di giudici da diffamare, per esempio a coppie o gruppi di tre, per non finire nelle grinfie delle famigerate toghe rosse e veder limitata la mitica "agibilità politica"? Soprattutto però vorrei sapere, e possibilmente conoscere, chi è il pusher di Fazzo.
Mic

Lettera 9
Due figlie intorno ai quaranta ormai, ancora in casa. Da una parte non sono contento, giacché vorrei vederle in una casa loro con una propria famiglia. E credo che questo sia il desiderio di ogni genitore. Però, come nascondere la mia gioia nel vedermele ancora intorno? La sera, quando siamo tutti e quattro a tavola per la cena, io e mia moglie e loro due, le care figlie, per me è una grande gioia, è come ricevere ogni volta un regalo dalla vita. E più vado avanti con gli anni e più apprezzo la loro compagnia. Insomma, avere figli grandi in casa per me è più una fortuna che una sfortuna. Sono egoista?
Carmelo Dini

Lettera 10
Da giovane impiegato in una multinazionale avevo due "idoli" di riferimento; l'Avvocato e l'Ingegnere. Il primo mi ha deluso per via dei milioni "dimenticati" all'estero, il secondo perché invecchia male. Una volta all'Ingegnere bastava qualche settimana di permanenza in una azienda, una veloce lettura dei bilanci, per capire tutto e uscire con qualche milioncino di rimborso spese, come nel caso della Fiat, Banco Ambrosiano e, a distanza di anni con Mondadori.

Oggi invece non riesce a leggere i bilanci di Sorgenia, non riesce a capire che ha ca. 2 milioni di debiti e rischia di farsela portare via dalle banche alle quali è riuscito a farsi dare crediti diventati inesigibili (se uno è bravo è bravo!). Però mi piaceva di più l'Ingegnere della mia infanzia, finanziere senza macchia e senza paura che l'imprenditore poco capace di oggi.
FB

Lettera 11
Ho un giudizio sospeso su Renzi, ma l'altolà di oggi alle banche merita una lode.
Si stracciano le vesti per un ventilato aumento delle tasse sulle quote in Bankitalia e non muovono un ciglio quando devono (devono?) dare un bonus di 40 milioni ad un amministratore che ha lasciato la banca in una situazione di grande criticità e, in aggiunta, risulta oggetto di indagini per operazioni estere non trasparenti cui probabilmente dovrà rispondere la banca (e gli azionisti). Domanda: il bonus (40 milioni) e' per l'ottimo lavoro svolto o per altri motivi...Bravo Renzi!
FB

Lettera 12
caro Dago La Lorenzin invece di avallare la scelta della fecondazione "da terzi" farebbe bene a fare anche un appello per semplificare le procedure di adozione..di bimbi nel mondo in attesa ce ne sono ...
Gianfranco

Lettera 13
Caro DAGO, il progressivo e inarrestabile imbellimento di Giorgia Meloni, la porterà, per le scadenze elettorali successive alle europee, a indossare nelle foto la fascia di Miss Italia.
Saluti, Labond

Lettera 14
Dago darling, a rigor di logica le cartine geopolitiche (quelle con i colori diversi e i confini ben segnati) dovrebbero essere come la matematica: 1 + 1 = 2, ecc. Almeno fino a ieri. Se si guarda una cartina d'Europa di 30 anni fa (e si tiene conto degli stati satelliti, approvati a suo tempo anche dai grandi statisti del PCI!) e la si confronta con una di oggi, si capisce bene cos'é l'espansionismo.

Chi si é espanso: la Nato (e annessi e comnessi) o Mosca? Che colore avevano Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Cekia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia (con qualche distinguo), Albania (idem come Belgrado)? A volte si ha l'impressione che l'Occidente "buono" abbia fatto una tal scorpacciata da non capire più nulla. Manco il tempo di smaltire la sbornia!

Come lo prova il caso tristissimo dell'Ucraina, sorella siamese della Russia. Non si sa nulla dell'enclave russa di Kaliningrad (Koenisberg) dentro l'UE, per caso é già stata fagocitata dall'UE tramite annessione alla Germania, a cui apparteneva fino al 1945? P.S. Ovviamente dappertutto ci sono degli scontenti, ma non dappertutto arrivano gli "attivisti democratici" tanto cari a Obama e Hollande a far casino. Immaginate se a dar man forte agli scontemti del Veneto arrivassero tosti attivisti del genere invece che le bufffonate dei "secessionisti" o della Lega?
Natalie Paav

Lettera 15
Signori di Dagospia, il grande Giovanni Boccaccio ha creato tutta una serie di personaggi i cui nomi li aveva scelti a ragion veduta, alla Shakespeare insomma. Boccaccio, toscanissimo, la sapeva lunga e conosceva altrettanto bene i toscani, suoi conterranei. Per questo aveva previsto l'arrivo di Renzi tanto da coniargli un nome che ci sta tutto: Calandrino.

Ecco, il giovin premier italiano di oggi potete chiamarlo Calandrino. Calandrino è il prim'attore in alcune novelle del Decameron: personaggio invadente e credulone, presume di essere molto furbo, furbissimo anzi (e proprio per questo viene preso in giro dai vari Bruno e Buffalmacco - come dire oggi, e solo per intanto, i vari Travaglio, Belpietro, Brunetta e Fassina, così per rendere l'idea).

Ma Calandrino non va sottovalutato perchè è anche molto determinato (vedi l'ipse dixit come: "sono un rullo compressore", "vado avanti lo stesso" "quote rose sempre e comunque" , etc. etc.), e anche cattivo e cinico nel raggiungere i suoi scopi (basta chiederlo al suo ex compagno Gianni Letta, pisano acquisito, quello dal viso sereno!). Un'ultima annotazione sul Boccaccio: il nome Calandrino lo fa derivare dal calandro, uccello dell'ordine delle allodole (vero Augias, roba darwiniana!), che per la vulgata popolare toscana, e non solo, è considerato un balordo. Già, un uccello balordo!

Calandrino Renzi nostro è proprio così? Lo sapremo meglio nelle prossime settimane. Per intanto le premesse per rivestire i panni del personaggio boccacesco ci sono tutte: promesse a trecentosessanta gradi, accordo sulla carta con Berlusconi per la legge elettorale, provincie azzerate sulla carta, Senato riottoso da chiudere e via cantando. Tutto in alto mare, tranne la concretezza sulle donne: metà donne al governo per forza (partorienti e puerpere, ministre della difesa tanto per mettere in riga i supergenerali e ammiragli nostri, dolci fanciulle che ti sistemano lo Stato e ancora altro).

Le accontenta tutte, ecco il segreto del Calandrino. Ma mica in senso boccacesco! No, gli dà posti e candidature. Mai visto uno più femminista di lui nel PD. Non importa se Emiliano, De Castro e altri (oggettivamente capaci e brave persone) siano stati scavalcati. Chi se ne frega, dice Calandrino.

In politica bisogna saperla lunga e lui la sa. Donne, donne, donne! Del resto il calandrino è un uccello, balordo sì, ma vola basso. Se ne sono accorti diversi piddini maschi, progressisti per antonomasia, che se la prendono in berta da Renzi, il cattolico. Del resto non diceva Agnelli che per fare le riforme ci vuole un governo di sinistra? Oggi c'è, è il cattolico femminista più femminista delle femministe: Calandrino.
Colgo l'occasione per fare a tutti gli auguri di Buona Pasqua, di cuore: per la Settimana Santa mi ritiro.
Luciano.

 

MASSIMO CIANCIMINOMassimo Ciancimino DSC EDOARDO BARALDI BERLUSCONI CASA DI RIPOSA BADANTE BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI BERLUSCONI BADANTE Berlusconi DellUtri Mangano BERLUSCONI DELLUTRIarticle CLAUDIO SCAJOLA MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE Luigi Contu col Ministro Beatrice Lorenzin GIORGIA MELONIsorgenia LOGO

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...