ESISTE UNA QUESTIONE MASTELLA? - ‘LE INTERCETTAZIONI DELLA DE GIROLAMO? CON ME SAREBBE SUCCESSA L’IRA DI DIO, COME MINIMO SAREI GIÀ INDAGATO’

Paolo Bracalini per ‘Il Giornale'

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, diceva la giallista Agatha Christie e ribadisce l'ex ministro Clemente Mastella. Che a quota tre si domanda: «Esiste una questione Mastella?»

Lei che risposta si dà, onorevole?
«Io mi limito a evidenziare la stranezza, i due pesi e due misure. Se avessi detto io le frasi pronunciate dal ministro De Girolamo («Al Fatebenefratelli facciamo capire che un minimo di comando ce l'abbiamo... Mandagli i controlli e vaffanculo!», ndr) sarebbe successa l'ira di Dio, come minimo sarei già indagato! Ma lotterò fino alla morte per capire il perché di questo doppio peso».

Sua moglie per una frase al telefono, da presidente del Consiglio regionale campano, finì nei guai veramente.
«Ma si figuri che mia moglie era al telefono col suo consuocero. Disse di un tale "quello è un uomo morto" nel senso che non ne voleva più sapere niente, e per quella frase la Procura l'ha messa sotto accusa, indagata, agli arresti domiciliari, bandita per nove mesi dalla Campania, cose da pazzi! Ma mica solo io e mia moglie».

Tutta la famiglia.
«Mio figlio pure. Un pentito se ne uscì con la storia che la camorra aveva dato un'auto a mio figlio, pensi un po' lei. Anche lui finito nel tritacarne. Per metterci sotto processo sono partiti da una presunta contravvenzione non pagata del mio consuocero. E poi a strascico tutti quanti. Con tutta la stampa contro di noi, mentre sulla De Girolamo silenzio».

Perché?
«Non so, forse non si vuole mettere in difficoltà il governo. Poi se uno si mette contro Berlusconi è sempre trattato meglio. I grandi giornaloni neppure un rigo hanno scritto sulla De Girolamo. Per carità, io non auguro a nessuno la sofferenza e l'ingiustizia che ho subito io e la mia famiglia, non dico "muoia Sansone e tutti i filistei". Ma mi chiedo perché Mastella sì e gli altri no? E vogliamo parlare poi di De Magistris?»

Il secondo indizio.
«Ha cacciato un suo assessore del Comune di Napoli (Realfonzo, ex assessore al Bilancio, ndr), il quale ha registrato il loro ultimo colloquio. E che dice l'ex pm De Magistris? Che è registrare di nascosto è da miserabili, e che con Realfonzo discuteva di politica. Beh a me invece mi hanno indagato per concussione, per una nomina all'Asi di Benevento. Secondo loro avrei concusso l'allora presidente della Regione Bassolino, che nega di aver subito una concussione. Le conversazioni di De Magistris col suo assessore attengono alla politica, e le mie con Bassolino sono concussione? Perché questa disparità?».

Com'è finito quel processo?
«È ancora in corso, per un fatto del 2006! Otto anni per arrivare alla prima udienza, che sarà a marzo. Ma è successo anche di peggio. C'è stata una persona, un certo medico di Benevento, che si incaricò di registrare le proprie telefonate a conoscenti a cui diceva "è vero che Mastella ha fatto questo? È vero che ha fatto quello?", poi ha portato tutto alla Procura di Napoli che le ha usate contro di me! Abbiamo passato mesi di inferno. Ma con altri si usano i guanti bianchi. Anche con la Boldrini, per il suo volo di Stato col fidanzato».

Il terzo indizio che farebbe la prova.
«Io sono finito davanti al tribunale dei ministri per un volo di Stato, e ovviamente massacrato dai giornali. Lei niente. Vede che ho ragione a chiedermi se esista una questione Mastella?».

 

 

Clemente Mastella CLEMENTE MASTELLA jpegNUNZIA DE GIROLAMO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…