giuseppe conte angela merkel

"MERKEL INNERVOSITA DALL’AGGRESSIVITÀ DI CONTE. GLI EUROBOND COSTEREBBERO AI CONTRIBUENTI TEDESCHI 30 MILIARDI” - LA STAMPA TEDESCA SI SPACCA SULLA LINEA DURA DI 'FRAU' ANGELA - ‘DIE ZEIT’: “SENZA ACCORDO NON RESTERÀ MOLTO DELL’EUROPA. PER EVITARE UN COMPLETO COLLASSO ECONOMICO, SONO NECESSARI ENORMI SALVATAGGI GOVERNATIVI“.

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

 

CONTE MERKEL

Punti di vista diversi sui giornali tedeschi che commentano il fallimento del vertice europeo di ieri a causa dello scontro tra il fronte rigorista guidato da Angela Merkel e dal premier olandese Mark Rutte e i nove leader che avevano chiesto il varo degli eurobond. Per die Zeit, vicino al centrosinistra, “l’Europa delude l’Italia”. “I capi di Stato e di governo dell’Ue non si sono accordati sui coronabond.

 

 

Ma una comunità che lascia cadere in emergenza i suoi membri non merita questo nome“. “Merkel rigetta i coronabond e tuttavia parla di solidarietà“, scrive lo Spiegel nel sottotitolo. La Welt, quotidiano conservatore, sostiene invece che la cancelliera, la quale peraltro ha partecipato alla videoconferenza senza mostrarsi e facendo parlare un interprete, è stata “innervosita dall’aggressività del premier italiano”.

 

CONTE MERKEL

 

 

 

 

I Verdi tedeschi dal canto loro contestano con nettezza la linea Merkel: “Con il suo grossolano no agli eurobond il governo tedesco calpesta l’idea europea“, ha detto l’europarlamentare Sven Giegold alla Dpa. “Proprio nei paesi più colpiti dal virus la gente adesso deve percepire l’Europa”, aggiunge.

merkel macron conte

 

Die Zeit: “Senza accordo del progetto europeo presto non resterà più molto” – Il messaggio di Ursula von der Leyen, evidentemente, “non è arrivato”, mette in evidenza il settimanale Zeit in un commento sul proprio sito. “Si può solo sperare che il prossimo vertice abbia successo.

 

Altrimenti del progetto europeo presto non resterà più molto“, aggiunge il commento. Secondo la testata tedesca “questa crisi rivela una debolezza fondamentale dell’Europa, ma soprattutto dell’unione monetaria europea. Il contenimento della pandemia richiede misure coercitive che fanno sì che l’economia si blocchi. Per evitare un completo collasso economico, sono necessari enormi salvataggi governativi“.

 

giuseppe conte angela merkel 1

Dopo aver ricordato i timori rispetto agli Eurobond – “si teme che vengano convertiti in obbligazioni in euro, tali da trasformare il fondo comunitario temporaneo in permanente entrando in un’economia del debito incontrollabile” – e i limiti del Mes, che oggi risulterebbe “problematico”, l’autore conclude che “alla fine, ci può essere solo un’alternativa: la Banca centrale europea.

 

Se non vi è alcun sostegno da parte di Bruxelles, dovrà ridurre i costi di finanziamento italiani o spagnoli in misura molto maggiore, in modo che il paese già pesantemente indebitato possa ridurre il costo del finanziamento e contrarre prestiti aggiuntivi. La banca centrale diventerebbe così un’agenzia di finanziamento statale de facto, il che incontrerà critiche soprattutto in Germania. Ma se tutte le altre opzioni sono bloccate, questo sarà l’unico modo per fornire sostegno ai paesi interessati”.

 

giuseppe conte angela merkel 2

 

Die Welt: “Conte aggressivo, Merkel lo riteneva charmant” – Die Welt sposa invece la linea del rigore: “Non si tratta della difesa di un principio, ma di evitare ulteriori carichi ai contribuenti tedeschi, austriaci e olandesi. Solo per i tedeschi, secondo gli esperti delle finanze, attraverso gli eurobond o i coronabond si arriverebbe a costi da 20-30 miliardi. Un ragionamento che lascia freddo il premier Conte”. Merkel sarebbe quindi rimasta “confusa dall’aggressività del premier italiano: aveva sempre ritenuto l’avvocato star della Puglia particolarmente charmant“.

 

ANGELA MERKEL E GIUSEPPE CONTE

Bild: “Con eurobond l’Italia avrebbe meno incentivi” – “Il Coronavirus manda in pezzi l’Europa?“. Con questo interrogativo e il riferimento ai “confini chiusi, a lunghe code di camion all’interno dell’Europa”, uno “scenario horror” finora solo accostato alla Brexit, la Bild online titola un articolo dedicato alle divisioni interne all’Ue. Bild ricorda i contrasti su Mes e Coronabond, obbligazioni “che gli Stati Ue emetterebbero tutti insieme ad un tasso di interesse unico che verrebbe calcolato in base all’affidabilità creditizia di tutti i paesi. Per paesi come la Germania, che sono considerati sicuri e solvibili, questi sarebbero superiori alle obbligazioni tedesche. I paesi che sono già fortemente indebitati e più soggetti a rischi per gli investitori (Italia, per esempio) potrebbero ottenere più denaro a un minor costo, eliminando così un incentivo per loro a operare in modo più solido in futuro“. “In generale gli italiani si sono sentiti lasciati soli dalle istituzioni dell’Ue dall’inizio della crisi”, osserva la Bild, ricordando anche la “gaffe” sullo spread fatta da Christine Lagarde il 12 marzo.

conte merkel

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…