MEZZO BOCCHINO/2 - GROTTESCA REPLICA DELL’EX PORTACHIAVI BEGANIZZATO DI FINI AD ALDO GRASSO: SARÒ NANO MA HO L'AUDIENCE ALTA! - “ANZICHÉ ATTINGERE A FONTI AUTOREVOLI E VERIFICATE, COM'È NELLA TRADIZIONE DEL SUO GIORNALE, HA REPLICATO QUANTO LETTO SU ‘CHI’ O SU DAGOSPIA. SI TRATTA DI UN OGGETTIVO CALO DI AUTOREVOLEZZA DELLE FONTI UTILIZZATE IN VIA SOLFERINO”…

Lettera di Italo Bocchino pubblicata dal "Corriere della Sera"

Caro direttore,
sorprende non poco l'aggressione su questioni non politiche ma personali a cui mi sta sottoponendo da qualche tempo il Corriere della Sera, distante anni luce dal suo stile e dalla sua tradizione giornalistica. Ieri Aldo Grasso si è esercitato con palle incatenate e anziché attingere a fonti autorevoli e verificate, com'è nella tradizione del suo giornale, ha replicato quanto letto su Chi o su Dagospia. Si tratta di un oggettivo calo di autorevolezza delle fonti utilizzate in via Solferino.

Per non parlare della scelta di usare come fonte contro la mia persona una moglie in corso di separazione: è come chiedere a un cannibale che cosa ne pensa della dieta vegetariana! Grasso ironizza anche sul mio essere eletto, quindi rappresentante del popolo. Lo informo che da quando faccio politica sono stato eletto con le preferenze, con il collegio uninominale maggioritario e con le liste bloccate: dal consiglio d'amministrazione dell'Università al Comune, dalla Regione al Parlamento.

E visto che è un esperto di televisione farebbe bene a studiare l'audience delle mie presenze televisive per scoprire che il gradimento che riscuoto tra gli italiani è inversamente proporzionale a quello che mi viene tributato da lui. Dice anche che è difficile parlare di me come politico e così facendo dimentica che mentre tutti osannavano Berlusconi all'apice della sua forza io lo contrastavo con gli stessi argomenti che poi sono divenuti di pubblico dominio e che hanno portato alle dimissioni dell'ex presidente del Consiglio dei ministri.

Quanto alle affermazioni su «sms bollenti» e «weekend di fuoco» attendo di conoscere le prove di tali parole, cosa che dinanzi a un giudice Grasso sarà chiamato a provare. Lo stesso vale per la mia presunta cena in un ristorante di Saluzzo, dove non ho mai cenato in vita mia. Ho partecipato a una cena di cento persone in una località diversa da quella citata. C'è poi un equivoco riferimento a un trans che ha un chiaro intento diffamatorio.

La sinistra italiana ha portato un trans in Parlamento e il Pdl ne ha candidato uno a Salerno nominandolo poi ai vertici di un'amministrazione pubblica. Il suo giornale ha giustamente ritenuto questi atti dei segnali di civiltà, ma se io rilascio un'intervista andata in onda su una tv privata a un'intervistatrice transessuale devo essere crocifisso anziché riconoscermi il pregio di non essere affetto né da omofobia né da transfobia.
Concludendo penso che ieri non abbiate reso un buon servizio alla grande tradizione del Corriere della Sera.


Risposta di Aldo Grasso
È vero non era Saluzzo, ma un'altra località. Quanto al weekend con Sabina Began, il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervistato da Corrado Formigli, ha detto: «Bocchino è il primo a essere convinto di avere fatto una sonora sciocchezza». Già pentito? E la satira è territorio esclusivo dei comici?

2- IL PEZZO DI IERI DI ALDO GRASSO
Aldo Grasso per il Corriere della Sera

Nel fantasmagorico cielo della nostra mezzapolitica brilla da qualche tempo un fulgido astro: Bocchino Italo. Dopo la sua ultima uscita su Mario Monti come futuro candidato premier del Pd e del Terzo polo gli hanno detto di tutto: irresponsabile, avvelenatore di pozzi, esibizionista.

È dovuto intervenire il suo capo, Gianfranco Fini, per smentire il Bocchino-mezzopensiero. I suoi avversari meno fantasiosi gli urlano « Vieni avanti, Bocchino! » , i più ruvidi, come Alessandra Mussolini, frequentano i salotti Rai per metterlo in guardia: « Bocchino, con quel cognome dovrebbe essere più prudente » .

Il suo ex amico Roberto D'Agostino lo chiama « Italo Pippa » o « Portachiavi beganizzato » e parla della « tragedia di un ometto ridicolo » . L'ex moglie Gabriella Italo Bocchino Buontempo dipinge benevolmente il suo ex marito come un uomo « ingenuo e machista » che soffre di « cretinismo da separazione», «sempre pronto a correre dietro alle donne».
Di recente, lo hanno persino avvistato in un mezzoristorante di Saluzzo con Elisa Isoardi. Gli ex camerati si interrogano: l'italico soffre della sindrome del « fesso in buona fede » ( comica e micidiale figura nazionale a lungo studiata dagli antropologi Fruttero & Lucentini) o è affetto da semplice bronzofaccismo?

Difficile parlare di lui come politico, visto l'infaticabile scavallare: missino, berlusconiano, mezzopolista. La prudenza politica non è una sua virtù. Nemmeno l'altra: da un po' di tempo, la fiamma dell'ex attivista del Fuan rischia di spegnersi nelle acque fangose del gossip. A lungo si è chiacchierato di una presunta storia con Mara Carfagna tanto da dover andare da Fabio Fazio, la cenere in testa, per ammettere di aver fatto soffrire la moglie.

Poi il weekend di fuoco in Costiera amalfitana con Sabina Began, l'ape regina dei festini berlusconiani. La quale ape ha poi divulgato sms bollenti dell'ex portaborse di Pinuccio Tatarella, il quale ex ha poi negato di averli mai scritti, la quale ape vuole ora denunciare l'ex per stalking in virtù di una legge voluta dall'ex Mara Carfagna. Poi ci sarebbe anche un trans, ma lasciamo stare.

Bocchino Italo non è un tecnocrate piovuto dal cielo, è stato eletto dal popolo. Forse dal mezzopopolo, visto l'attuale sistema elettorale. A riprova che l'unico principio cui portiamo rispetto è quello dell'assuefazione.

 

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