AGGIUNGI UN COPPOLA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA: DOPO LA FIGLIA SOFIA, LA NIPOTINA GIA (GIANCARLA) DI FRANCIS FORD SBARCA AL LIDO DI VENEZIA

Maria Giulia Minetti per La Stampa

Il film si chiama Palo Alto , come il borgo universitario californiano un tempo conosciuto soprattutto per il Mental Research Institute, dove un gruppo di psicologi - la famosa Scuola di Palo Alto - elaborò, in polemica con la psicoanalisi, la «terapia breve sistemica». Oggi Palo Alto è famosa specialmente per le aziende della Silicon Valley con sede in città, tra cui Facebook e Linkedin.

Ma la Palo Alto di cui si occupa la giovane regista Gia (Gian-Carla) Coppola, 26 anni, nonno Francis Ford, zia Sofia, nel suo primo lungometraggio di fiction (in concorso a Venezia Orizzonti) non è né l'una né l'altra. È una Palo Alto anonima, «suburban», provinciale, lontanissima dalla capitale Los Angeles, la Babilonia del cinema.

Per il suo esordio nella filmografia «mainstream», l'erede di una delle famiglie più spettacolarmente famose della settima arte, nata e cresciuta in quel mix di ricchezza, talento, dissipazione, privilegio e rischio-perdita-disé che è L.A. - la città dove i ragazzi figli dei dollari e della fama possono diventare «meno di zero» come scrive Bret Easton Ellis - l'erede di uno dei padrini del cinema americano ha preferito tirarsi fuori dal suo ambiente, andarsi a cercare altre voci, altre stanze.

L'ha fatto adattando per lo schermo il romanzo a sfondo autobiografico di un personaggio geniale e bizzarro della nuova generazione filmica americana, l'attore-registascrittore-sceneggiatore James Franco (anche lui a Venezia, in concorso per il Leone d'oro con Child of God , dal libro di Cormac McCarthy, che dirige e interpreta).

Gia Coppola è figlia di una storia hollywoodiana esemplare. Il padre Gian-Carlo (Gio), figlio promogenito di Francis, non aveva ancora 23 anni quando morì in un assurdo incidente nelle acque di Annapolis, Maryland. Era a bordo di un motoscafo con l'amico Griffin O'Neal, figlio dell'attore Ryan, un ragazzo assai problematico, dedito a sostanze pesanti e violento (anche il padre non scherza), che quel giorno decise di fare una bravata infilandosi a velocità folle tra due imbarcazioni vicinissime.

S'accorse che erano legate da una gomena a fior d'acqua solo all'ultimo momento; riuscì a tuffarsi prima della catastrofe, Gio no. La fidanzata incinta di due mesi, una giovanissima newyorkese dal pittoresco nome di Jacqui de la Fontaine, fu adottata e adorata dalla famiglia Coppola, divenne una costumista, e nel 2000 si sposò con Gordon Peter Getty Jr., nipote del leggendario Jean-Paul, un miliardario pazzesco, come direbbe Fantozzi.

Il matrimonio è finito nel 2010, con accuse, da parte di Jaqui, di maltrattamenti e abbandono da parte del marito, perdutamente drogato di cocaina e film porno (fece circolare foto di lui con l'occhio imbambolato e un rivolo di sangue impastato di roba bianca che gli scendeva dal naso).

Nell'istanza di divorzio, riferiva il velenoso blog CelebGalz.com, «Jaqui ha chiesto 314.727 dollari al mese per mantenere il tenore di vita cui è abituata. Il denaro le serve per gli abiti, le feste di Halloween, i gioielli, le feste di compleanno, le vacanze; vuole anche continuare a volare sul Boeing 737 del marito, avere un tetto sulla testa e i quadri di Jackson Pollock». E Gia, in tutto questo? Solfeggiava su Harper's Bazaar una stilista amica di famiglia, prima del disastro: «Quando penso allo stile di L.A. e alle ragazze che lo incarnano, la prima a venirmi in mente è Gia. Sembra proprio un'Audrey Hepburn del giorno d'oggi, punkrock».

Magra come uno scheletro, somigliantissima alla zia Sofia, interviste minimal-chic su siti e fanzine d'arte e mondanità e riviste eleganti, Gia, che i set della famiglia li ha frequentati fin da piccola e ha studiato fotografia a Bard, un college upstate New York, è abbottonatissima coi cronisti. I quali, peraltro, finora le hanno fatto domande spesso stupide, tipo questa del giornalista Brian Killian del New York Magazine : come descriveresti il tuo stile?

Risposta: «Sono pigrissima, non mi va lo shopping, quasi sempre compro on line. Mi piace il mercatino delle pulci, qualche volta. E certi negozi, sempre gli stessi, Opening Ceremony e APC (che sono poi i due per cui ha cominciato a girare piccoli video, ndr)».

Ma anche meno stupide, come quest'altra, sempre di Killian: parlami dei tuoi progetti. Risposta: «Mi piace un sacco scrivere, e spero di uscire un po' dal mondo della moda, girare qualcosa di più lungo. Mi piace scrivere sceneggiature». L'intervista è dell'anno scorso, Gia ha già cominciato a lavorare sul romanzo di James Franco, ma fedele alla sua riservatezza, non sgancia informazioni.

Anche se la speranza di «girare qualcosa di più lungo» è ormai sicurezza, anche se gli attori protagonisti sono già stati scelti, cuccioli d'élite come lei: Emma Roberts, figlia di Eric e nipote di Julia, e Jack Kilmer, figlio di Val. Chi ha visto Palo Alto finito è rimasto colpito dalla nostalgia di normalità che sprigiona, dal gusto per una vita semplice, meno accessoriata, per rapporti non mediati dai social network.

Qualcuno già lo accosta ai mélo giovanili «Anni 50» del nonno, Rusty il selvaggio o I ragazzi della 56esima strada : «C'è questo rimpianto dell'innocenza perduta, e c'è uno sguardo sugli adulti impietoso. È questo sguardo che non vacilla a tenere insieme il film». Bisognerà fare i conti anche con Gia, adesso, in famiglia.

 

 

sofia coppola Sul set Emma Roberts nipotina di Julia e James Franco sul set di Palo Alto Gian Carla Gia Coppola insieme con Sofia sorella di suo padre rticle imGIA COPPOLA ages SOFIA COPPOLAFrancis Ford Coppola con la moglie Eleanor i genitori Italia e Carmine e i figli Roman e Gian Carloarticle Sofia CoppolaSOFIA COPPOLA IN FRANKENWEENIE

Ultimi Dagoreport

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - LA SCONFITTA MARCHIGIANA SE LA SONO CERCATA I PARTITI DEL CENTROSINISTRA – GRAN PARTE DEL 50% DEGLI ASTENUTI SONO I DELUSI DEI VARI E AVARIATI SCHLEIN, CONTE, FRATOIANNI, RENZI - NON PERVENUTI ANCHE GLI EFFETTI NELLE URNE DELLA PROSSIMA NASCITA DELLA COSIDDETTA “TENDA” CENTRISTA E RIFORMISTA - IL RISULTATO DELLE MARCHE, SE GALVANIZZERÀ I SOGNI DI GLORIA DEI FRATELLINI DELLA MELONI, POTREBBE COMPORTARE IL RISCHIO DI UN’EROSIONE DI VOTI NELLE REGIONI APPANNAGGIO DEL CENTRO-SINISTRA (SOPRATTUTTO LA CAMPANIA, DOVE PERDURA LO SCAZZO CON DE LUCA) - LE MARCHE SONO L’ENNESIMA PROVA CHE L’APPEAL DELLA SIGNORINA ELLY NON FUNZIONA: LE CAPACITÀ RETORICHE E MEDIATICHE DELLA DUCETTA SE LA MANGIANO CON UN SOL BOCCONE - DOPO LE REGIONALI, CERCASI QUALCUNO DEL PD CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP DI BUCARE IL VIDEO CON UNA ORATORIA POPOLARE E TRASCINANTE...

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…