1- MILENA GABANELLI: “BENE, ADESSO SAPPIAMO CHE SE IL PRODOTTO FIAT NON VENDE BENE È ANCHE COLPA DI ‘’ANNOZERO’’, DI CORRADO FORMIGLI E DELLA RAI, CONDANNATI DAL TRIBUNALE DI TORINO A PAGARE UN RISARCIMENTO DANNI ESEMPLARE: 5 MILIONI DI EURO OLTRE RIVALUTAZIONE MONETARIA DAL DICEMBRE 2010 ED INTERESSI PER AVER ACCUSATO UNA VETTURA DI ESSERE MENO VELOCE DI UN'ALTRA” 2- UN PARTICOLARE: TRA I PERITI CHE HANNO STILATO LA CONSULENZA TECNICA D'UFFICIO CI SONO FRANCESCO PROFUMO, EX RETTORE DEL POLITECNICO DI TORINO E OGGI MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, E FEDERICO CHELI, INGEGNERE DEL POLITECNICO DI MILANO: I LORO ISTITUTI, SECONDO QUEL CHE HANNO DICHIARATO AL GIUDICE, SONO FINANZIATI DALLA FIAT 3- MICHELE SANTORO: “SE TI MUORE UN FIGLIO PER COLPA DI QUALCUNO, IL MASSIMO DEL RISARCIMENTO È 300MILA EURO. NON È SOLTANTO UN DETERRENTE PER UN GIORNALISTA CHE SI VOGLIA OCCUPARE DI UNA MULTINAZIONALE. COSA DEVONO FARE ORA GLI EDITORI? DIRE IN PARTENZA CHE DI CERTI MARCHI NON BISOGNA OCCUPARSI” 4- FELTRI CONTRO: “LA RAI PER SALDARE LA CONDANNA UTILIZZERÀ PER FORZA DENARO DELLO STATO. CIÒ DIMOSTRA CHE IL SERVIZIO PUBBLICO NON PUO’ FARE TRASMISSIONI D’ASSALTO, POLITICAMENTE MARCATE, SCANDALISTICHE. CON I QUATTRINI DEGLI ABBONATI NON SI SCHERZA. LE SBANDATE DEI DIVI NON DEVONO PESARE SULLE TASCHE DEI CITTADINI”

1 - LA RAI, LA FIAT E IL RISARCIMENTO MILIONARIO
Lettera di Milena Gabanelli al "Corriere della Sera"

Caro direttore, bene, adesso sappiamo che se il prodotto Fiat non vende bene è anche colpa di Annozero, di Corrado Formigli e della Rai, condannati dal tribunale di Torino a pagare un risarcimento danni esemplare: 5 milioni di euro oltre rivalutazione monetaria dal dicembre 2010 ed interessi. L'oggetto del contendere è la valutazione di velocità di tre modelli di automobili, uno dei quali Fiat, che viene dalla stessa pubblicizzato con la frase «born to race».

Ci siamo occupati anche noi dell'industria automobilistica torinese, le testimonianze più importanti non sono state raccolte a Torino, perché Torino «è» la Fiat. Non entro nel merito della sentenza, se il giudice ha condannato, avrà le sue ragioni. Se la Rai e Formigli faranno appello, in quella sede potranno senz'altro chiedere la rivisitazione integrale della questione.

Mi limito a considerare due aspetti. Il primo: la perizia affidata dal tribunale ad un collegio di esperti composto dal professor Francesco Profumo, dal professor Federico Cheli e dal professor Salvatore Vicari. Profumo, oggi ministro, al momento del conferimento dell'incarico era rettore del Politecnico di Torino. La difesa di Formigli ha obiettato che il Politecnico di Torino viene finanziato dalla Fiat (nel 2011 Fiat e Politecnico hanno rinnovato fino al 2014 l'accordo di collaborazione che ha permesso, alla fine degli anni Novanta, di istituire il corso di laurea in ingegneria dell'autoveicolo).

Dal curriculum del professor Cheli emerge che: «Da anni è responsabile di una serie di contratti di ricerca tra il Politecnico di Milano e, tra le altre, le società Pirelli Pneumatici, Bridgestone, Centro Ricerche Fiat, Ferrari Auto, Fiat Auto». Salvatore Vicari, docente alla Bocconi, è stato nel consiglio d'amministrazione della Valdani-Vicari; Associati. Dentro la Valdani-Vicari troviamo l'ex direttore generale di Teksid France (gruppo siderurgico fondato da Fiat). Dalla Valdani Vicari invece proviene l'attuale tax senior specialist di Fiat Services. È possibile domandarsi se nella loro valutazione ci sia imparzialità?

Secondo aspetto: la quantificazione del danno. Per il tribunale il servizio di Formigli ha compromesso la reputazione progettuale e commerciale dell'automobile in questione. Tradotto in euro: 1.750.000 danni patrimoniali, 3.250.000 per l'offesa arrecata a una società composta da un assai rilevante numero di persone.

Pochi giorni fa, sempre a Torino, nella sentenza Eternit il tribunale condanna due dirigenti a 16 anni di reclusione per disastro doloso e omissioni di misure infortunistiche, e ai responsabili civili impone il risarcimento di 30 mila euro ad ogni famiglia che ha avuto un morto in casa per amianto. Il tribunale civile di Milano, nel 2011, ha aggiornato le tabelle che fissano i danni per perdita parentale.

La morte di un figlio, di un genitore, della moglie o di un marito viene liquidata con tetto massimo di 308.700 euro. Per la perdita di un fratello o di un nipote il tetto massimo è di 134.040. Ben altra cifra dovranno pagare la Rai e Formigli per aver accusato una vettura di essere meno veloce di un'altra. Un'informazione considerata incompleta. Va ricordato inoltre che Formigli aveva invitato, invano, i vertici al confronto.

La sentenza del tribunale di Torino costituisce un monito molto duro verso il diritto di critica (che in questo caso non è stato preso in considerazione), e che lascerà il segno, poiché difficilmente un editore si assumerà il rischio di sostenere simili cifre. Non risulta invece che sia mai stata emessa condanna esemplare nei confronti di coloro che ti portano in tribunale senza motivo. Per loro il rischio massimo, oltre la doverosa condanna alle spese, è solo una piccola multa, mille euro, per aver disturbato il giudice.

2- FORMIGLI E IL SALASSO DELL'ONORE DEL LINGOTTO
R.I. per il "Fatto quotidiano"

Ammettiamo che il servizio di Corrado Formigli sulla Mito, trasmesso da Annozero il 2 dicembre 2010, fosse sbagliato. Ammettiamo che, come scrive il giudice della 4a sezione del Tribunale civile di Torino, fosse "denigratorio e difforme dal vero". Ammesso tutto questo, resta la cifra: il danno patrimoniale calcolato in 1 milione 750 mila euro, quello non patrimoniale in 5 milioni e 250 mila. Perfino Cipputi è stato offeso: "La lesione alla reputazione della Fiat non può che avere avuto un diffuso effetto sul senso di dignità professionale di un assai rilevante numero di lavoratori Fiat".

"La quantificazione del danno patrimoniale, fondata sui calcoli dei consulenti, che non conosco e recepiti dal giudice, è giuridicamente ineccepibile, anche se contestabile nel suo ammontare", spiega l'avvocato Caterina Malavenda, esperto di diritto dell'informazione.

"Qualche dubbio ce l'ho sull'ammontare del danno non patrimoniale, in latino pretium doloris, liquidato in via equitativa. Esso deve ristorare il patimento subìto da Fiat, per la denigrazione di un suo prodotto, limitatamente ad una delle sue caratteristiche, la velocità su pista: mi chiedo se questo patimento possa davvero valere 5 milioni e 250mila euro". Il danno non patrimoniale si calcola in via equitativa.

Quali sono i parametri? "Quello più importante è certamente la gravità dell'offesa, nel caso in esame, non particolarmente infamante, cui si aggiunge la diffusione della notizia, non modesta, visti gli ascolti della trasmissione". La sentenza civile è immediatamente esecutiva, ma la Rai ne chiederà la sospensione e ha annunciato ricorso in Appello.

Intanto Corrado Formigli, oggi conduttore di Piazza pulita su La7, è allibito: "C'è qualcosa di più ingiusto della sentenza, cioè la somma liquidata. Io sono responsabile in solido con la Rai. Fiat potrebbe in teoria chiedermi 7 milioni di euro: ma come può un giornalista disporre di questa somma? Ho messo a confronto tre auto e ho detto che tutte e tre erano sicure e stabili e che una delle tre era meno veloce delle altre.

Ma se guardiamo Top gear, il più importante programma specializzato della Bbc, trasmesso in cento Paesi del mondo, scopriamo che prende a calci le auto che non vanno bene e nessuno osa querelare. Ora noi attraversiamo una crisi globale, in cui le parole d'ordine sono crescita e competitività. Ma un giornalismo che sta dalla parte dei consumatori e non solo dei produttori aiuta a fare crescere le imprese e il mercato libero".

Un particolare: tra i periti che hanno stilato la consulenza tecnica d'ufficio ci sono Francesco Profumo, ex rettore del Politecnico di Torino e oggi ministro dell'Istruzione, e Federico Cheli, ingegnere del Politecnico di Milano: i loro istituti, secondo quel che hanno dichiarato al giudice, sono finanziati dalla Fiat.

La sentenza è un pericoloso precedente che potrà essere utilizzato in futuro. Michele Santoro, assolto nel procedimento, va oltre: "Ho avuto modo di leggere parzialmente il dispositivo. Quello che per me risulta chiaro è l'enormità: se ti muore un figlio per colpa di qualcuno, il massimo del risarcimento è 300mila euro. Non è soltanto un deterrente per un giornalista che si voglia occupare di una multinazionale. Cosa devono fare ora gli editori? Dire in partenza che di certi marchi non bisogna occuparsi.

Così si spiana la strada a controlli preventivi da parte degli uffici legali. Negli articoli di Quattroruote si parlava anche di altre caratteristiche, come la spaziosità. Ma noi abbiamo fatto un discorso sul motore. Non me ne intendo molto, ma l'esposizione mi sembrava chiara: Corrado stava parlando della valutazione di un'auto da un punto di vista meccanico.

Abbiamo commissionato una ricerca a Swg per chiedere ai nostri telespettatori se quando comprano un'auto si basano su quel che dice Annozero. Hanno risposto ‘no, c'informiamo con riviste specializzate'. Aggiungo: le parti silenziate cui fa riferimento la sentenza, cioé non trasmesse, erano tutte sfavorevoli a Fiat. Se s'illudono d'intimorirci, si sbagliano.

Abbiamo sempre orientato il nostro lavoro al coraggio di dare le notizie e alla correttezza. Sono fiducioso che gli altri gradi di giudizio possano corregere questa stortura. Anche se sono stato assolto e abbiamo preso strade professionali diverse, in questa battaglia sarò sempre accanto a Corrado".

3- FELTRI CONTRO: "CON I QUATTRINI DEGLI ABBONATI NON SI SCHERZA"
Vittorio Feltri per "il Giornale"

La Rai è stata condannata a pagare 5 milioni di euro (come minimo) alla Fiat perché, durante una puntata di Annozero , nel dicembre 2010, è andato in onda un servizio giudicato denigratorio in quanto diceva peste e corna di un'auto, l'Alfa Mito. L'autore,Corrado Formigli,ora conduttore di Piazza pulita (La7), dovrà rispondere in solido con l'emittente; ma supponiamo che nel suo contratto ci sia la cosiddetta manleva, cioè una clausola che impone all'azienda di assumersi la responsabilità civile.

Il che peggiora le cose dal punto di vista del contribuente. Infatti, la Rai per saldare la pendenza utilizzerà per forza denaro dello Stato. Ciò dimostra che abbiamo ragione noi quando sosteniamo che il servizio pubblico non possa tenere sotto la propria egida trasmissioni d'assalto, politicamente marcate, scandalistiche, ma debba imporre a chi le progetta, conduce e realizza il rispetto di criteri professionali improntati a moderazione e prudenza. Perché con i quattrini degli abbonati non si scherza. Non si può pretendere che le sbandate dei divi vadano a pesare sulle tasche dei cittadini.
Anche per Formigli vale il pistolotto fatto per Saviano: meno disinvoltura nel maneggiare la macchina del fango.

 

CORRADO FORMIGLI CORRADO FORMIGLI NELLA PUNTATA DI ANNOZERO CHE HA CAUSATO UN DANNO DIMMAGINE ALLA FIAT IN CUI SI MOSTRAVANO LE PRESTAZIONI DELLA MITO MARCHIONNE MARCHIONNE eb a ebb ce eb d GABANELLIMICHELE SANTORO FRANCESCO PROFUMO viale mazziniVITTORIO FELTRI

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