MINZO ADDIO? - LA PROCURA DI ROMA CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO PER IL DIRETTORISSIMO DEL TG1 - L’ACCUSA È PECULATO PER LE SPESE SOSTENUTE CON LA CARTA DI CREDITO AZIENDALE - SE IL GIP DOVESSE ACCETTARE LA RICHIESTA DEI PM COME FAREBBE A NON DIMETTERSI? - ZAVOLI: INTERPELLERÒ LA VIGILANZA - PARTE LA CORSA DEI CANDIDATI DEL CENTRODESTRA (FINCHÉ C’È IL BANANA)…
1 - CARTE CREDITO, CHIESTO PROCESSO PER MINZOLINI...
(ANSA) - La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, in relazione all'inchiesta sulle spese sostenute con la carta di credito aziendale. Al giornalista viene contestato il reato di peculato.
Secondo gli accertamenti svolti dagli inquirenti Minzolini avrebbe speso con la carta di credito aziendale 65 mila euro in 14 mesi. In ogni caso, le somme di denaro oggetto di contestazione sono state restituite. Nel luglio scorso il direttore del Tg1 era stato interrogato dai magistrati della Procura Roma. Il direttore del telegiornale di Rai1 si era difeso affermando di aver usato la carta di credito per spese di rappresentanza e, comunque, senza che i vertici aziendali avessero mai obiettato qualcosa.
2 - ZAVOLI, INTERPELLERO' VIGILANZA SU MINZOLINI
(ANSA) - "Interpellerò i Capigruppo della Commissione al fine di corrispondere, e con quali modalità , agli interrogativi di carattere istituzionale che si pongono alla Rai". Lo dice all'ANSA il presidente della Vigilanza Rai Sergio Zavoli sulla protesta di Fini contro il Tg1, richiamando l'appello alla responsabilità del presidente Napolitano.
Interpellato dall'ANSA sulla richiesta di dimissioni del direttore del TG1 da parte dell'onorevole Gianfranco Fini, in seguito ad un servizio trasmesso nell'edizione di ieri sera sul ruolo del Presidente della Camera, Zavoli ha dichiarato che "all'auspicio più volte recentemente manifestato dal Presidente Napolitano perché ci si faccia tutti consapevoli - ciascuno nel proprio ambito - dell'esigenza di affrontare con una speciale responsabilità la difficile congiuntura che attraversa il Paese non può restare estranea la sensibilità di una Bicamerale cui spetta, per statuto, di esercitare indirizzo e vigilanza sull'agire del Servizio pubblico radiotelevisivo". "In riferimento a ciò - ha proseguito - interpellerò i Capigruppo della Commissione al fine di corrispondere, e con quali modalità , agli interrogativi di carattere istituzionale che si pongono alla Rai".




