ashley madison

MOGLI, STATE TRANQUILLE: LE DONNE SU ASHLEY MADISON ERANO (QUASI) TUTTE FINTE - L'ANALISI DEI DATI RIVELA CHE SU OLTRE 5 MILIONI DI ACCOUNT FEMMINILI IN TUTTO IL MONDO, QUELLI 'ATTIVI' ERANO TRA I 2 E I 12MILA - CHI SONO, COSA FANNO E DOVE ABITANO I FEDIFRAGHI ITALIANI

1. TUTTI GLI INGANNI DI ASHLEY MADISON

Eugenio Cau per www.ilfoglio.it

 

uomini donne ashley madisonuomini donne ashley madison

Le mogli e le compagne dei milioni di uomini iscritti ad Ashley Madison hanno una ragione in meno per preoccuparsi: i volenterosi infedeli hackerati e sputtanati nelle ultime settimane hanno peccato, ma difficilmente hanno colto i frutti del loro tentato tradimento sul sito di incontri per adulteri. Non solo perché il rapporto tra uomini e donne iscritti al sito è incredibilmente sbilanciato: circa sei a uno, 31 milioni di uomini per 5,5 milioni di donne.

 

Ma anche perché di questi 5,5 milioni sembra che solo una piccolissima parte di donne usasse davvero il sito – o fosse semplicemente reale. Ieri un’inchiesta di Annalee Newitz sul sito di tecnologia Gizmodo ha analizzato i dati resi pubblici dagli hacker dimostrando che una piccolissima parte degli account femminili presenti su Ashley Madison, appena poche migliaia, appartiene a donne in carne e ossa ed era attiva, cioè usata con frequenza. Tutti gli altri account erano abbandonati, aperti magari da donne che cercavano di scoprire se il compagno le tradiva, oppure maldestramente falsi, creati ad arte dai dipendenti di Ashley Madison per attirare nel sito quanti più uomini possibile.

persone con ip address loopbackpersone con ip address loopback

 

Newitz ha scoperto, per esempio, che 9 mila account femminili avevano usato per accreditarsi una email aziendale di Ashley Madison, e 68 mila altri account erano stati creati dai computer dell’azienda – o meglio: il loro indirizzo IP proveniva da un computer considerato “home” ad Ashley Madison. E’ difficile capire quanti account femminili fossero davvero falsi, i dati pubblicati dagli hacker non consentono di definirlo con certezza. Gli hacker stessi parlano di “migliaia” di fake, alcuni siti hanno sparato cifre enormi (il 90 per cento delle iscritte, ha scritto Salon).

 

persone che hanno usato la chat di ashley madisonpersone che hanno usato la chat di ashley madison

Il problema, però, è che veri o finti che fossero questi account erano quasi tutti inattivi. Per esempio, i dati dicono che 20,2 milioni di uomini hanno usato almeno una volta la casella di posta interna al sito per leggere possibili messaggi amorosi: solo 1.492 donne hanno fatto lo stesso. Undici milioni di uomini hanno usato la chat interna per cercare un approccio: le donne sono appena 2.400. Quasi sei milioni di uomini hanno risposto a un messaggio di un altro utente sul sito: le donne che hanno risposto sono state 9.700 (la discrepanza nei dati si giustifica con la possibilità di inviare risposte multiple).

 

Il quadro che ne esce sembra quasi comico: 20 milioni di uomini cercavano spasmodicamente relazioni piccanti in un sito popolato quasi solo da uomini, dove i dipendenti creavano o impersonavano falsi account femminili per attirare sempre più prede. “Dati alla mano, è difficile negare che la stragrande maggioranza degli uomini che usava Ashley Madison in realtà non stesse avendo una relazione infedele. Stavano pagando per una fantasia”, scrive Newitz.

persone che hanno controllato i messaggi su ashley madisonpersone che hanno controllato i messaggi su ashley madison

 

Questo non significa che le scappatelle non ci siano state, e che l’attacco hacker contro Ashley Madison possa essere preso con leggerezza. I tre suicidi di coniugi infedeli sputtanati dagli hacker, due in Canada e uno in America, dimostrano quanto la vicenda sia grave, e ogni giorno escono nuove storie di matrimoni e fidanzamenti rovinati o di confessioni drammatiche.

 

ashley madison uomini che cercano le donneashley madison uomini che cercano le donne

L’accatto ad Ashley Madison è una testimonianza quasi perfetta di come gli obiettivi degli hacker non si limitino a governi e grandi corporation. Il fatto che moltissimi account femminili fossero falsi o inattivi mostra però che non solo milioni di uomini hanno esposto le loro famiglie e compagne a rivelazioni tragiche, ma lo hanno fatto affidandosi a una società che anziché proteggere i loro segreti cercava di ingannarli.

 

Alla fine, l’unico numero certo sulla realtà degli account femminili di Ashley Madison è 12.108: è il numero delle donne che ha pagato per ottenere il servizio di “cancellazione completa” dal sito (gli uomini sono 173.838). Ashley Madison, infatti, prometteva agli utenti preoccupati per la loro privacy che, una volta usato il sito, se avessero pagato 19 dollari avrebbero ottenuto la cancellazione totale dei loro dati. Nessuna traccia del loro passaggio su Ashley Madison, nessuna prova delle relazioni extraconiugali, un lavoro pulito.

 

ashley madisonashley madison

Peccato però che il sito incassasse i soldi ma non cancellasse nessun dato: nomi e informazioni degli adulteri che hanno cercato di sparire sono ancora tutti lì, in mezzo a quelli degli altri, nella gran ridda di documenti pubblicati dagli hacker. Così si scopre che il sito per traditori tradiva sistematicamente la fiducia dei suoi utenti, nonostante le promesse di massima riservatezza sbandierate in home page. Alcune email pubblicate dagli hacker, inoltre, mostrano che – e qui c’è una certa ironia – prima di essere hackerati i dirigenti di Ashley Madison avevano violato o cercato di violare i siti della concorrenza, segno che non disdegnavano la pratica, fino a che non si è rivoltata contro di loro.

 

 

2. ASHLEY MADISON: SI SCATENA ANCHE IN ITALIA LA CACCIA AL FEDIFRAGO - CHI SONO, COSA FANNO E DOVE ABITANO GLI INFEDELI

 

ashley madisonashley madison

Davide Burchiellaro http://www.marieclaire.it/Attualita/In-tutta-la-provincia-italiana-e-caccia-ai-traditori-di-Ashley-Madison

 

Gli hacker del sito per fedifraghi Ashley Madison continuano la folle release dei nomi e dei dati degli iscritti. Dopo il dramma degli omosessuali residenti nei paesi dove è reato essere gay che rischiano addirittura la pena di morte, torniamo a spingere la freccina che ci geolocalizza ed ecco che, tra il rigore un po' protestante del povero poliziotto texano suicida per timore della gogna e il gay single saudita traviato dal college, ci ritroviamo nel mezzo, cioè in Italia. Dove il fattaccio sta prendendo la piega tipicamente italiana, ovvero cazzara/boccaccesca. E c'è da ridere, o da piangere, decidete voi.

 

- a Parma spulciano ossessivamente i dati per confermare una tesi da Bar Sport: perché tra le iscritte c'è una percentuale così elevata di parmigiane cornificatrici?

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- a Ferrara, Vittorio Sgarbi si lancia in arringhe contro chi si suicida per questi futili motivi. E si chiede cosa avrebbe dovuto fare allora Berlusconi.

- a Torino si scrivono consigli su cosa fare se uno è tra gli iscritti. E se il primo è "cancellate la mail con cui vi siete iscritti" l'altro, consequenziale, mette in guardia "almeno cambiate la password". Toh, non ci avevo pensato.

 

- a Milano (50mila traditori) si vagheggiano atmosfere tardo cyberpunk, stile L'esercito delle 12 scimmie. Tipo uè raga ci sono gli hacktivisti, stanno denunciando i siti che spammano account fake. Che tradotto vuol dire? Boh!

ashley  madison ashley madison

- a Roma, dotata di ben 62mila infedeli, qualcuno prende per buone le parole di un guru dell'informatica, John McAfee, che oggi si improvvisa profiler di delinquenti cablati: a rubare i dati è stata una donna, sola, esperta e impiegata nella società che edita il sito. Tradotto, an vedi ste cornute! Tutta colpa loro. Ben fatto, agente Gibbs.

 

- a Imola scatta una sorta di studio di sociologia delle corna. Con 828 iscritti al sito il comprensorio romagnolo è ben posizionato in Italia: 603 sono fedifraghi imolesi del centro, i restanti se la giocano tra le fresche frasche di Castel del Rio, Medicina e frazioni minori.

ASHLEY MADISON HACKERASHLEY MADISON HACKER

 - A Bergamo invece da oggi sono sotto osservazione le addette del marketing: dai dati risulterebbe infatti che tra gli 11.722 iscritti la maggiorparte siano liberi professionisti e, appunto mktg-women. Spiace che a Città Alta le percentuali di iscritti siano così basse.

Si attendono sviluppi e approfondimenti sulla nuova geografia sessuale degli italiani.

 

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