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IL NECROLOGIO DEI GIUSTI/3 – SESSAO MERAVIGLIAO! "SE NE VA LA PROROMPENTE ESMERALDA BARROS, STELLA DEL CINEMA DI GENERE CHE RICORDIAMO IN HORROR EROTICI, NEL DELIRANTE ‘LE PORNO DETENUTE’ E IN SUPERTRASHATE BRASILIANE – A ROMA SI LAMENTO’ DELLE SGUAIATE ATTENZIONI DI PRODUTTORI E REGISTI. FECE PERDERE LA TESTA A PARECCHI UOMINI E NEL 1969 FINÌ ALL’OSPEDALE PER UN TENTATIVO DI SUICIDIO PER AMORE DI UN... 'PLAYBOY BRASIL' LE DEDICÒ UNA COPERTINA" – LA GRANDE STAGIONE DEL PORNO CARCERARIO BRASILIANO – VIDEO+FOTO

Marco Giusti per Dagospia

 

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Il cinema di genere internazionale perde un’altra stella. Se ne va Esmeralda Barros, 75 anni,  definita negli anni ’60 “la mulata più famosa del pianeta”, prorompente attrice e ballerina brasiliana molto attiva anche in Italia negli anni ’60 e ’70. La ricordiamo protagonista di Eva, la venere selvaggia di Roberto Mauri, una sorta di Tarzan al femminile dove viene allevata dalle scimmie e se la vede col cacciatore Brad Harris.

 

Ma anche in strange movies capolavoro come Il plenilunio delle vergini di Luigi Batzella assieme a Mark Damon e Rosalba Neri, nel delirante Le porno detenute di Paolo Galante e Luiz Castellini, supertrashate brasiliane come Ben dotato e O castelo do taras. Per non parlare di una decina di western dove ha fatto ogni tipo di ruolo. Nella Roma di allora fece perdere la testa a parecchi uomini. Già fidanzata di Maurizio Arena, nel 1969 finì all’ospedale per un tentativo di suicidio per amore di un altro fusto brasiliano. Playboy Brasil le dedicò una copertina e un numero nel luglio del 1976. Da anni aveva smesso col cinema, viveva tranquilla a Rio e faceva la nonna.

 

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Grande bellezza nera, nata come Esmerlinda Barros a Ilhéus, a Bahia, nel 1945, dopo essere stata infermiera capo a Rio, viene scoperta da Carlos Machado, re delle notti di Rio, e lanciata sia come ballerina sia come regina di bellezza, anzi “rainha do café”. Vince il concorso di Regina del Verao, ma per quello di Miss Renascença 1964 arriva seconda, dietro un’altra celebre mulatta, Vera Lucia Couto Santos, che diventerà poi Miss Guanabara, vice-Miss Brasil e terza Miss Beleza Internacional.

 

Anni dopo Vera Lucia ricorderà che Esmeralda “aveva un'enorme presenza, un bel corpo e un ottimo effetto da palcoscenico perché aveva lavorato in spettacoli, ecc. Ma ho finito per vincere io. (..) Perché Esmeralda era entrata nella fase di quelle che dicono "ho già vinto", "sono davvero bravo ...", "non c’è nessun altro", e il pubblico lo ha notato questo, e anche la giuria”. La rivalità fra le due ragazze le rese molto popolari.

 

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Alla fine degli anni’60 la troviamo in piccoli ruoli al cinema sia in produzioni brasiliane, come Historia de um crapula di Jece Valadao, che italiane girate in Brasile, come Se tutte le donne del mondo di Henry Levin, una specie di 007 all’italiana dove sfilano tutte le belle ragazze messe sotto contratto da Dino De Laurentiis, da Marilù Tolo a Nicoletta Machiavelli. O come Duello nel mondo di Luigi Scattini, un altro 007. Ma la troviamo anche nel film a episodi As cariocas con Norma Benguell, nello storico Cristo De Lima. Durante la lavorazione di un film italiano in Brasile, un tipo della produzione assieme alla moglie le dicono che lei è proprio il tipo di donna che gli europei amano vedere sullo schermo. La invitano in Italia.

 

Non ci pensa due volte. Vende la sua auto, si compra il biglietto e arriva a Roma, in cerca di fortuna, senza conoscere una parola di italiano. Fa un bel po’ di porta a porta con produttori e agenzie accettando qualsiasi cosa. Ma lamentandosi delle sguaiate attenzioni di produttori e registi, che “ …approfittano della posizione per rendere noi donne una specie di mercato ... Preferiscono il sesso." Poteva far di più ma non le andò male. Visto che di lì a poco venne lanciata come protagonista da Dick Randall, figure chiave dell’exploitation internazionale del tempo come protagonista di Eva, la venere selvaggia diretto da Roberto Mauri, il suo film più folle, noto come uno dei Tarzan più assurdi di ogni tempo.

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In un’intervista del 1969 per il “Correio de Manha”, Esmeralda sostiene che rispetto a Rio,  “Roma è un affare. Sono decisa a abitare là. A Roma ho tutto: fama, soldo e il lavoro per realizzarmi, cose che sfortunatamente non mi è capitata nel mio paese. Qui molta gente mi ha dato le opportunità. In Brasile la cosa è diversa”. A quel tempo ha una bella casa a Casal Palocco, e un fidanzato famoso come Maurizio Arena.

 

In Italia gira una serie di piccoli spaghetti western come Chiedi perdono a Dio, non a me di Vincenzo Musolino con Giorgio Ardisson, W Django con Anthony Steffen, che è in realtà il brasiliano Manuel De Teffé, ma anche in produzioni maggiori come Corri, uomo, corri e E per tetto un cielo di stelle.  Contemporaneamente in Brasile la troviamo nel più che interessante Viagem ao fim do mundo di Fernando Coni Campos con Joel Barcelos, O homen nu, O homen e sua jaula. Da noi diventa una delle attrici preferite di Luigi Batzella, curioso regista sardo che si firma spesso Paolo Solvay.

 

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Con lui gira da protagonista femminile Anche per Django le carogne hanno un prezzo, Quelle sporche anime dannate, La colt era il suo Dio, oltre all’horror erotico Il plenilunio delle vergini. Con Barbara Bouchet e Femi Benussi è anche tra le protagoniste dell’erotico Finalmente le mille e una notte diretta da Antonio Margheriti. Nella stagione del porno la troviamo in Nelly con Willeke van Ammelroy, e in Le porno detenute di Paolo Galante e Luiz Castellini, che dovrebbe segnare non solo il suo ritorno in Brasile, ma anche la grande stagione del porno carcerario di “Boca do Lixo”, il cinema di genere brasiliano più scatenato. Il film venne funestato da una serie di scontri sul set.

 

Il regista ufficiale, Castellini, buttò via la sceneggiatura per fare di testa sua, al punto che il produttore, Paolo Galante, lo cacciò chiamando al suo posto Osvaldo de Oliveira. Anche la protagonista ufficiale, Nicole Puzzi, venne mandata a casa, e una sconosciuta, Patricia Scalvi, prese il suo posto. Ma il film fu un successo, figurando tra i primi dieci incassi brasiliani del 1977 e dando vita a un genere.

 

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Esmeralda girerà da allora film solo in Brasile, commedie e avventurosi, Ben dotato con Nuno Leal Maia, Elas sao do baralho, O caçador de Esmeraldos, fino a O castelo das taras di Julius Belveder, che dovrebbe essere il suo ultimo film nel 1982.

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