la storia infinita wolfgang petersen

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – WOLFGANG PETERSEN, SCOMPARSO IERI A 81 ANNI IN CALIFORNIA, DOVE SI ERA STABILITO DAL 1987, DIMOSTRÒ CHE SI POTEVA FARE UN CINEMA EUROPEO, DI GUERRA O FANTASY, CONCORRENZIALE CON QUELLO DI HOLLYWOOD, UN CINEMA CHE AVESSE LA STESSA AMPIEZZA DI RACCONTO E DI SUCCESSO – PER CHI È STATO RAGAZZINO NEGLI ANNI ’80 POCHI SONO I FILM DI CULTO DA RICORDARE COME “LA STORIA INFINITA”, COI SUOI BUFFI PERSONAGGI PELOSI, LA SUA MUSICA, LA POETICA DELLA LETTURA COME UNICO RIMEDIO AL NULLA CHE AVANZA… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

wolfgang petersen

Per chi è stato ragazzino negli anni ’80 pochi sono i film di culto da ricordare come “La storia infinita”, coi suoi buffi personaggi pelosi, la sua musica, la poetica della lettura come unico rimedio al nulla che avanza.

 

Grazie a “La storia infinita”, tratto dal romanzo di Michael Ende, e al non meno importante, ultrarealistico “Das Boot”, uscito prima, il regista Wolfgang Petersen, scomparso ieri a 81 anni in California, dove si era stabilito dal 1987, dimostrò che si poteva fare un cinema europeo, di guerra o fantasy, concorrenziale con quello di Hollywood, un cinema che avesse la stessa ampiezza di racconto e di successo.

la storia infinita 2

 

“La storia infinita”, che costava 25 milioni di dollari, e incassò 100 e portò al cinema, nella sola Germania 5 milioni di spettatori. Per Wolfgang Petersen fu in realtà l’inizio di una carriera che lo portò proprio nella Hollywood che stava combattendo. Nato nel 1941 a Enden, in Germania, figlio di un ufficiale della Marina tedesca, studiò a Hamburg e si interessò fin da piccolo di cinema e di riprese.

DAS BOOT

 

Fece film in 8mm, dei cortometraggi, lavorò alla tv, prima di ottenere un grande successo con “Tatort”, serie poliziesca con Jurgen Prochnow per la quale diresse sei episodi tra il 1970 e il 1977. Esordì nel cinema con un paio di thriller, “Ich Werde Dich Totev, Wolf”, 1971, e “Einer von uns Beiden”, 1974, con Jurgen Prochnow e Elke Sommer.

 

 

wolfgang petersen virus letale

Ma il successo internazionale gli arrivò solo nel 1981 con “Das Boot”, girato per la Bavaria Studios, tratto dai romanzi di Lothar S. Buchheim, filmone di guerra da 32 milioni di Marchi, che ottenne be 6 nominations agli Oscar e lanciò la stella di Jurgen Prochnow, che divenne una stella di prima grandezza nel cinema americano.

 

Grazie al successo di “Das Boot”, che ebbe una versione seriale in tv poco dopo e proprio in questi anni ha dato vita a una seconda serie, molto diversa dal film di Petersen, riuscì a convincere la Bavaria produrre “La storia infinita”, 1984.

 

Fu uno sforzo enorme per il tempo e una scommessa assolutamente vinta, visto il successo che riscontrò il film in tutto il mondo, con effetti speciali ancora non così progrediti e tecnologizzati come quelli dei grandi film americani successivi.

wolfgang petersen e dustin hofmann

 

Ma, proprio per questo, così artigianali e romantici. Fu allora che Hollywood si interessò a Petersen e gli affidò un film di fantascienza con scontro alieno-terrestre, “Il mio nemico”, con Dennis Quaid come terrestre e Louis Gossett Jr come alieno. Un film che non fu un successo di pubblico, ma piacque moltissimo alla critica più snob e diventò di culto nel tempo.

 

wolfgang petersen e brad pitt troy

Non funzionò nemmeno il successivo film americano di Petersen, il thriller “Shattered” con Tom Berenger e Greta Scacchi, passato proprio ieri sera in tv. Il successo per Petersen in America, dove si era stabilito dal 1987, arrivò molto più tardi del previsto, con un bellissimo film con Clint Eastwood e John Malkovich, “Nel centro del mirino” del 1993, che gli aprì davvero le porte del successo a Hollywood. Fu così che girò grandi macchine popolari, mai banali, di grande successo, come “Virus letale” con  Dustin  Hoffman, “Air Force One” con Harrison Ford, “La tempesta perfetta” con George Clooney, il divertente “Troy” con Brad Pitt, Eric Bana e Diane Kruger, un remake del “Poseidon” di minor successo e, nel 2016, una sorta di ritorno a casa, “Vier Gegen Die Bank”, il suo ultimo film. 

wolfgang petersen 1wolfgang petersen 2la storia infinitawolfgang petersen la storia infinita

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?