1. NELL’ITALIA DEI FIGLI & FIGLIASTRI C’E’ UNA “PARENTOPOLI” CHE NON INDIGNA I GIORNALONI 2. SE DE RITA PIAZZA IL FIGLIO ALLA GUIDA DEL CENSIS E UMBERTO VERONESI IL PRIMOGENITO ALLA PRESIDENZA DELLA SUA FONDAZIONE E’ SOLTANTO LA DIFESA DEL “BRAND” (DI FAMIGLIA) 3. E NON C’E’ SCANDALO PER GLI “INDIGNATI SPECIALI” DE' NOANTRI SE CHIARA MUTI, EX ATTRICE DI TEATRO NONCHE’ FIGLIA DELL’EX PRESIDENTE “A VITA” DELL’OPERA DI ROMA, IL MAESTRO ILLUSTRISSIMO RICCARDO, SIA CHIAMATA DAL PADRE PER LA REGIA DELLA “MANON LESCAUT” 4. NON FA NEPPURE NOTIZIA CHE IL NEO “MONELLO” DEL QUIRINALE, GIULIO NAPOLITANO, FIGLIO VISPO E DILETTO DI RE GIORGIO, SCORRAZZI INDISTURBATO NELL’EX PALAZZO DEI PAPI ANCHE DURANTE IL VERTICE IN CUI BELLA NAPOLI E RENZI DECISERO DI FAR FUORI ENRICO LETTA

DAGOREPORT

 

riccardo muti cornariccardo muti corna

giulio con il padre giorgio napolitano e  ignazio marinogiulio con il padre giorgio napolitano e ignazio marino

“Chissenefrega!”.

Giuseppe De Rita non è soltanto il papà del Censis che ogni anno racconta e fotografa nitidamente lo stato di salute del Bel Paese. Un’eccellenza nel campo della ricerca sociologica. De Rita è anche padre di sei brillanti maschi e due femmine altrettanto capaci. Così, ai cronisti che gli chiedevano conto della nomina di suo figlio Giorgio a segretario generale del centro studi da lui fondato, la risposta è stata, appunto, un sonoro e liberatorio “chissenefrega!”.

 

Una nomina fatta in famiglia? Il rischio di un palese conflitto d’interessi? Macché. “Il Censis non è un ente pubblico e mio figlio, con un curriculum adeguato, è stato scelto dal consiglio direttivo”, ha risposto piccato De Rita che molti vedrebbero bene al Quirinale dopo l’uscita di Napolitano.

Gian Antonio Stella Gian Antonio Stella

“Con questa scelta non diamo un messaggio bello alle persone competenti figlie d’ignoti”, è insorta la soave ministra Maria Elena Boschi. Forse ignara che a segretario di palazzo Chigi il “suo” premier Matteuccio Renzi ha piazzato l’ex capo dei vigili urbani di Firenze.

 

Giuseppe De Rita Giuseppe De Rita

E chissà, con quale “competenza” di pratiche dell’alta burocrazia romana con un trascorso, degnissimo tra l’altro, a infilare multe tra i tergicristalli dei concittadini-automobilisti.

 

Nell’Italia dei figli e dei figliastri a far scandalo non sembra essere, allora, quel “chissenefrega” (sacrosanto) del professor De Rita, ma la stampa codina e paludata che s’indigna soltanto se nella “parentopoli” finisce qualche parlamentare di mezza tacca o un povero medico di campagna.

 

Dopo aver messo in croce tutte le Caste possibili e immaginabili (ad eccezione di quelle dei Poteri marciti e dei giornalisti) i Gabibbo alle vongole del Corrierone, Stella&Rizzo, stavolta non battono ciglio. Del resto, i due moralisti non hanno alzato il sipracciglio nemmeno alla notizia che a succedere a Umberto Veronesi alla presidenza della “sua” Fondazione, sarà il bravo figlio oncologo Paolo.

SERGIO RIZZOSERGIO RIZZO

 

Anche qui con la giustificazione che si tratta di un “brand” da conservare e difendere (in casa propria).

 

E nessuno dei giornaloni ha avuto niente da ridire se un’ex attrice di teatro, Chiara Muti, sia stata chiamata dal padre, all’epoca presidente “a vita” dell’Opera di Roma, a fare la regia operistica della prima di “Manon Lescaut” diretta, ovviamente, dal mitico Riccardo.

 

Tutto in famiglia anche al Quirinale di Re Giorgio II.

Già, c’erano una volta “i monelli” di casa Leone che scorrazzavano nell’ex palazzo dei papi dando così scandalo. Ma se ti chiami Giulio Napolitano e sei figlio di Bella Napoli nessuno ci fa più caso. Nel suo ultimo libro, “Italiani voltagabbana” (Mondadori), Bruno Vespa racconta che nel vertice decisivo al Quirinale tra il capo dello Stato e Matteo Renzi per far fuori da palazzo Chigi Enrico Letta, “alla fine del pranzo passò per un saluto il figlio del presidente”. Un salutino impellente come certi bisognini…

 

veronesi interna nuova veronesi interna nuova

Alla fin fine, per dirla con Ennio Flaiano, rispetto ai “moralisti di casa che rimproverano all’italiano medio di non essere un paradigma sociale o morale”, cominciano a piacerci sempre più le loro povere vittime.

 

 

2. TURBO FAMILISMO ALLA CORTE DEL CENSIS

Denise Pardo per "L'espresso"

 

Il salto di qualità c'è stato. E che salto. Da oggi il codice della raccomandazione familiar-assistenziale (da noi ha una storia da Giobbe) ha preso una nuova strada. L'iperbolico caso dei De Rita's ha fatto largo alla chiamata diretta, la comoda sistemazione in house, laddove house è letterale.

 

giorgio de ritagiorgio de rita

CUORE DI PAPÀ. Per quei pochi ancora ignari, è successo che alla Fondazione, pubblica e privata, Censis, dove da trent'anni domina Giuseppe De Rita, ora ultra ottantenne, sia stato nominato segretario generale proprio suo figlio Giorgio, ex amministratore di Nomisma e valente ingegnere aeronautico. Aeronautico? «Poco importa», ha detto il padre visto il titolo non proprio pertinente. Ma si sa, cuore di papà.

 

PANTOFOLE D'UFFICIO. L'indignata curiosità della stampa l'ha fatto ruggire: «Uno con un curriculum così dove lo trovavo?». Già, dove lo trovi se non nel tinello di casa? Vuoi mettere la comodità, le riunioni in pantofole intorno al desco familiare? «È il più bravo di tutti», ha detto ancora difendendo il cinquantenne cucciolo finora muto e di sicuro un fuoriclasse. In effetti, bisogna credergli. Non sarà mica un giudizio di parte.

 

GIORGIO DE RITA 
GIORGIO DE RITA

LA RUSSA CLASSICO. Fatto sta. Il tabù è infranto, chi ha prole ed è al comando può farla lavorare con sé, che si tratti di Ferrovie o di Acea il precedente c'è. Di questi tempi, diventa quasi commovente il livello basico della sistemazione filiale ben rappresentata, per esempio, dal caso di Geronimo La Russa. Il piccino di cotanto padre Ignazio è spalmato in varie attività: ora l'hanno ardentemente voluto nel consiglio direttivo dell'Aci di Milano.

 

La Russa jr. è di sicuro un accademico in materia di soccorso stradale. Se per caso non lo fosse, si tratterebbe di una classica opportunità da potere familiare, quasi primordiale, "digiamolo".

 

maria elena boschimaria elena boschi

PATENTE DA CASALEGGIO. Di livello più intrigante la situazione di Davide Casaleggio, discendente di Gianroberto, guru di Beppe Grillo e dei 5Stelle. Bene. Casaleggio junior è il delfino designato della florida azienda Casaleggio Associati. Ma da qualche tempo appare anche in Parlamento a indottrinare i deputati pentastellati, a diffondere qua e là il verbo grillino. Finora si poteva ereditare un'azienda. Adesso, ed è la novità, pure la patente di guru. La "guraggine" si può passare, se si nasce nella web-casta giusta.

 

prada03 chiara mutiprada03 chiara muti

PRESIDENTE IGNARO. Ma il livello più ardito della classifica delle sistemazioni familiari - probabile che passi alla storia è quello raggiunto dai De Rita's, svolta antropologica di turbo familismo che supera il caro vecchio scambio incrociato («io sistemo la tua creatura e tu sistemi la mia»). De Rita padre sostiene di non avere responsabilità nella nomina del figlio (che ha avuto pure le deleghe di direttore generale) e che si tratti di una scelta del consiglio direttivo. Dev'essersi affiliato anche lui alla setta degli «a sua insaputa».

crt03 chiara muticrt03 chiara muti

 

KARMA DISPETTOSO. Il karma è dispettoso e così l'incoronazione di Junior si è accavallata all'uscita del Rapporto Censis, dove alla domanda «Cosa serve per avere successo?» quasi il 30 per cento ha risposto che bisogna conoscere le persone giuste. Ecco spiegato l'arcano. La nomina serviva a dare forza alla convinzione registrata dal Rapporto della fondazione di papà.

giulio napolitano 1 ( )giulio napolitano 1 ( )

 

LESSICO FORBITO. Macché conflitto d'interessi, macché nomina inopportuna «È una cazzata», ha liquidato l'inventore  di termini colti come «sommerso», «localismo», «macchia di leopardo», che hanno fatto epoca. Neanche un filo d'imbarazzo, nemmeno un vago rossore. Va capito però. De Rita ha otto figli. Qualcuno va pure sistemato.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...