elton john david furnish

NIENTE SCOOP, SIAMO INGLESI - “ELTON JOHN TRADITO DAL MARITO FEDIFRAGO”, MA NON SI PUO’ DIRE: LA NOTIZIA VIENE OSCURATA SUI GIORNALI DI OLTREMANICA E IN RETE - NOMINARE IL PRESUNTO TRIANGOLO E’ UN CRIMINE E SI RISCHIA UN ANNO DI RECLUSIONE

ELTON JOHN DAVID FURNISHELTON JOHN DAVID FURNISH

Matteo Persivale per “www.corriere.it”

 

È cominciato tutto in modo normalissimo, con la copertina di un tabloid (americano) da supermercato e un titolo strillato: «Elton John tradito dal marito fedifrago». Secondo il settimanale, David Furnish, 53 anni, canadese, da 11 marito di sir Elton, avrebbe avuto incontri sessuali con una coppia di uomini, sposati tra loro. Il National Enquirer, scavando nella notizia con il consueto entusiasmo, procedeva a fornire particolari dettagliati sulle modalità dell’incontro sessuale.

 

Scoop clamoroso? Probabilmente no: sir Elton in passato aveva già spiegato che lui e il marito hanno stabilito una modalità di «matrimonio aperto» che prevede anche la possibilità di occasionali relazioni con altri uomini. Eppure, la notizia – nonostante la fama globale di Elton e la sua nazionalità inglese – non è mai apparsa sui media inglesi e gallesi.

 

elton john ha un patrimonio di oltre trecento milioni di euroelton john ha un patrimonio di oltre trecento milioni di euro

Perché l’immediata ingiunzione di un giudice, confermata l’altro giorno dai supremi giudici londinesi, mette la privacy della coppia, e quella dei loro figli, al sicuro: nominare su giornali, radio o tv sir Elton e il marito e il presunto «triangolo» è un crimine – oltraggio alla Corte – in Inghilterra e Galles (la Scozia, nel quadro della sua parziale autonomia all’interno del Regno Unito, ha un sistema di tribunali separato). Si rischia un anno di reclusione.

 

Nominare Elton e Furnish è un reato

E qui il problema è diventato clamoroso: nominare Elton e Furnish in relazione a questa vicenda anche su Internet, se ci si trova in Inghilterra o Galles, collegati a un provider – o a una rete mobile – inglese o gallese, è un crimine. Stessa punizione a un private, con il suo smartphone, che toccherebbe, per dire, a un giornalista del «Daily Telegraph».

 

elton john con maritoelton john con marito

Perfino Twitter si è allineata, mandando un richiamo a utenti inglesi e gallesi che avessero nominato nei loro tweet Elton, Furnish e quel «triangolo» pericoloso. Proprio Twitter, azienda americana che gode come tutti negli Usa di una liberalissima applicazione del primo emendamento che garantisce pressoché assoluta libertà di parola: un personaggio famoso che volesse far causa per diffamazione in Usa si troverebbe un onere della prova impossibile sulle spalle: il risultato è che non ci prova nessuno.

 

I magistrati hanno oscurato la notizia

Un blogger inglese ha ricevuto una mail minacciosa da uno studio legale potentissimo, lo studio Carter-Ruck che difende da decenni l’establishment britannico nei casi di vera o presunta diffamazione. La risposta: il suo server è negli Stati Uniti, il post era stato scritto in Irlanda. La legge è stata fatta ai tempi delle tipografie dei giornali e delle antenne tv, che hanno una collocazione fisica. Ma dove sta Internet? Nei nostri telefoni e computer?

 

elton john elton john

Nei nostri provider di servizio? Nei server? E i dati? Nella «nuvola»? Nel dubbio, i supremi magistrati inglesi hanno di fatto oscurato la notizia, si può soltanto citare la situazione usando delle sigle fittizie per descrivere le parti in causa. Facendo però un danno alla già traballante soglia di credibilità dei social media: chi si è ritrovato incapace di fare una semplice ricerca su Google che in trenta secondi fa scoprire a chiunque – grazie a siti extra-britannici – chi sia la misteriosa «celebrity» dello scandalo (se di scandalo si tratta), ha finito per fare ipotesi a tentoni.

 

La pista Beckham

victoria beckhamvictoria beckham

I vincitori di questa sorta di caccia al tesoro al contrario – caccia alla bufala, più che altro – ovviamente i sempre popolarissimi e sempre molto discussi coniugi Beckham, David e Victoria sposati nel millennio scorso (1999) e da allora regolarmente indicati sul presunto orlo del divorzio. David amante del triangolo (non quello calcistico tra ala e centravanti in area di rigore, ovviamente) e Victoria decisa a lasciarlo? Ecco allora che il polso di lei fotografato sul tappeto rosso dai teleobbiettivi dei paparazzi, il polso senza più le iniziali «DB» tatuate come una volta, diventa la prova della rottura: «Ha cancellato il tatuaggio!».

victoria e david beckhamvictoria e david beckham

 

Certo, magari era celato dal make-up per far risaltare meglio il bracciale prezioso. Magari l’ha cancellato col laser per altri motivi. Ma il gusto di immaginare i Beckham – indubbiamente più giovani e mediatici di sir Elton e del marito, siamo pur sempre nella civiltà dell’immagine – protagonisti di questa vicenda era più forte di tutto. Anche, per l’appunto, di una semplice ricerca su Google.

 

Se un avvocato può fermare le rotative

 

La questione legale però rimane: nel Regno Unito basta uno studio legale organizzato e agguerrito (e ovviamente costosissimo) per fermare letteralmente le rotative di un giornale, e da oggi, anche per fermare i pixel dello schermo di un computer, per oscurare il display di uno smartphone. Nel 1988 Margaret Thatcher decise che i politici nordirlandesi vicini all’Ira come per esempio Gerry Adams dello Sinn Fein, andavano oscurati.

elton john e famigliaelton john e famiglia

 

E varò una legge in vigore fino al 1994 che costrinse tv e radio inglesi a «doppiare» le dichiarazioni degli attivisti di ben undici organizzazioni nordirlandesi con la voce di uno speaker. Con la consueta sintesi, la signora Thatcher spiegò che «così si toglie ossigeno ai terroristi».

 

Abituati agli spaventosi video dell’Isis, ci sembrano ormai notizie da un’altra galassia. Ma i media britannici restano estremamente vulnerabili all’editto di un singolo giudice: una posizione non più realistica, dicono in molti, oltre Manica. Un sistema obsoleto come un vecchio cellulare primi anni ’90 grande come un ferro da stiro, viene da pensare, assistendo al bizzarro teatrino inscenato da una rivista tabloid, da un baronetto ricco e irritabile e dai suoi costosi avvocati, teatrino nel quale decine di milioni di cittadini inglesi e gallesi si sono sentiti, semplicemente, sudditi di un sistema antistorico.

elton john a sanremo elton john a sanremo

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")