MARCO ALEMANNO A BOCCA ASCIUTTA! SARANNO I SEI CUGINI A SPARTIRSI L’EREDITA’ DI LUCIO DALLA - IN ASSENZA DI TESTAMENTO, PER IL COMPAGNO DI VITA E DI SHOW NEMMENO UN EURO, E ANCHE SULLA FONDAZIONE CHE MARCO VOLEVA INTITOLARE A LUCIO PIOVONO FRENATE E “POI SE NE PARLA…” - IN BALLO UN DISCRETO TESORETTO: ALCUNE DECINE DI MILIONI DI EURO, LA GRANDE RESIDENZA IN VIA D’AZEGLIO, DUE VILLE ALLE TREMITI, UNA NEL CATANESE E UNO YACHT…

Andrea Laffranchi per il "Corriere della Sera"

Gli eredi di Lucio Dalla sono sei. Con l'accettazione dell'eredità da parte dei cugini del cantautore si chiude il periodo di incertezza che era seguito alla sua morte.
Nulla andrà, in mancanza di un testamento, al compagno Marco Alemanno e ogni decisione, anche quella sulla realizzazione o meno di una fondazione che ne gestisca l'eredità artistica, è nelle mani dei parenti.

Con l'accettazione, l'atto che investe gli eredi del loro titolo, termina quindi la curatela dei beni che era stata affidata dal tribunale di Bologna a Massimo Gambini, socio dello studio di consulenza che, quando era in vita, seguiva gli interessi di Dalla.

Ancora prematuro definire l'ammontare del patrimonio del cantautore. «Gli eredi non hanno ancora potuto vedere nulla di quanto svolto dal curatore. Sarà necessario prendere visione dell'intera attività inventariale svolta in questi mesi per capire le condizioni delle società e degli immobili, il valore delle attività e delle passività, l'esistenza di controversie, gli investimenti e i conti bancari. Si tratta di centinaia di pagine di cui, al momento, non sappiamo nulla», dice Giovanni Canino, l'avvocato dei familiari. I prossimi passi saranno la trasmissione della relazione del curatore al tribunale che dovrà validare il documento e, ultimo passo, trasmetterlo agli eredi. «Forse in autunno si capirà cosa c'è e cosa non c'è nel patrimonio», aggiunge Canino.

Nel frattempo gli eredi non sono più cinque, ma sei. Nessuna sorpresa dell'ultima ora, ma la conseguenza di un altro lutto. È morta infatti Luisa Melotti, una delle cugine di primo grado per parte di mamma di Lucio, e la successione spetta ai sui due figli. Gli altri quattro cugini che si sono presentati in tribunale per depositare le firme e per l'accettazione dell'eredità sono Dea Melotti, Amelia Melotti, Silvana Scaglione e Lino Zaccanti (che vive in Grecia).

«Non abbiamo ancora nulla in mano», commenta Dea Melotti, la madre di Simone Baroncini, il musicista che per primo aveva parlato di un'intenzione della famiglia di dare vita alla fondazione. Ma che poi ha corretto il tiro e raffreddato i rapporti con Marco Alemanno. Il compagno degli ultimi anni di Lucio preferisce non commentare, ma lo staff del cantautore bolognese chiede che non venga accantonato il progetto di una fondazione intitolata a Dalla.

«Le questioni economiche e patrimoniali non ci riguardano, ma ci auguriamo che, per la fondazione e per gli aspetti artistici, gli eredi decidano di interpellare chi ha diviso con Lucio oltre vent'anni di lavoro quotidiano», commenta Eugenio D'Andrea, avvocato di Dalla. E aggiunge: «Con il manager di Lucio, Bruno Sconocchia, e l'ufficio stampa, Michele Mondella, suoi amici e collaboratori storici, siamo disponibili a raccogliere l'immensa eredità artistica lasciata e a lavorare insieme alla sua famiglia per non fare morire la sua anima spirituale».

2 - DALLA IL TESTAMENTO NON ESISTE NEANCHE UN EURO AL COMPAGNO
Franco Giubilei per "la Stampa"

Il testamento di Lucio Dalla non è mai esistito. In realtà, non se ne sapeva nulla neanche quando il cantautore bolognese era ancora vivo, ma i curatori dell'eredità si erano comunque messi alla ricerca di qualsiasi documento che potesse attestare le ultime volontà dell'artista.

Ieri, a quattro mesi circa dalla scomparsa, avvenuta a Montreux a inizio marzo, la conferma ufficiale del commercialista Massimo Gambini, che per incarico del tribunale segue la questione: Lucio Dalla non ha lasciato testamento, l'eredità sarà divisa fra i cinque aventi causa legittimi, il che significa che al compagno del cantautore, Marco Alemanno, vicino a lui nella vita e sulla scena da diversi anni, non andrà nulla. La sua orazione funebre in piazza Maggiore, il giorno dei funerali solenni, aveva rappresentato a tutti la profondità di quel legame e di quel sodalizio artistico.

A dividersi l'eredità, però, saranno solo le persone cui la legge ne riconosce il diritto in assenza di diversa volontà del defunto, cioè i parenti più prossimi, in questo caso i cinque cugini di primo grado di Dalla: Amelia Melotti, Silvana Scaglione, Lino Zaccanti e le sorelle Dea (ex comandante dei vigili urbani a Bologna, ndr) e Luisa Melotti, che essendo morta vedrà subentrare per la sua parte i due figli.

Ingente l'entità del patrimonio: si parla di alcune decine di milioni di euro, più le proprietà di Dalla, dalla grande residenza in via D'Azeglio, vicino a piazza Maggiore, alle due ville alle Tremiti, a quella nel Catanese, allo yacht. Ancora, manca l'atto con il "sì" degli eredi, ma i giochi sembrano fatti.

A questo punto si definirà fino in fondo la questione della fondazione intitolata al musicista, una sua idea. Di recente erano emersi attriti fra Marco Alemanno e gli eredi, con le lamentele dell'ex compagno di Dalla per il fatto di non essere tenuto in considerazione dai cugini e per l'essere confinato in una piccola parte della grande proprietà di via D'Azeglio, senza che potesse accedere al resto della proprietà se non accompagnato.

Diplomatico il commento dei parenti: "Bisogna che porti pazienza come la stiamo portando noi". Chiariti i dubbi residui sull'esistenza di un testamento, si potrà capire se dietro le parole spese sulla creazione di una fondazione per i giovani talenti, c'è l'effettiva determinazione degli eredi a portarla a compimento.

 

MARCO ALEMANNO E LUCIO DALLA MARCO ALEMANNO E LUCIO DALLA LUCIO DALLA E MARCO ALEMANNO LUCIO DALLA E MARCO ALEMANNO MARCO ALEMANNO E LUCIO DALLA Dalla Marco Alemanno - Copyright Pizzi

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