nino frassica arbore

NATALE IN CASA FRASSICA: “IL MIO TELEVISORE È SEMPRE SINTONIZZATO SU BARBARA D'URSO, ANCHE QUANDO STIRO. A VOLTE RESTO INCANTATO E BRUCIO LE CAMICIE - LA MIA VENA COMICA E’ NATA AL BAR, PER NOIA. E DALLA DISOCCUPAZIONE, DAL NON VOLER STUDIARE. ANCHE DAL CAZZEGGIO CON GLI AMICI PIU’ GRANDI”

 

Maurizio Caverzan per “la Verità”

 

delogu frassica arbore

Televisione, radio, cinema, libri, comicità, fiction, intrattenimento, biografie sue e di altri, maschere, personaggi inventati: se c' è uno davvero multitasking è Nino Frassica. L' ultima scia di successo è quella di Indietro tutta trenta e l' ode, rievocazione per il trentennale della leggendaria trasmissione ideata e condotta con Renzo Arbore, che su Rai 2 ha battuto tutti i record di ascolti.

 

Insomma, Frassica: un globetrotter dello spettacolo, un acrobata del surrealismo, un funambolo del linguaggio. Che non teme l' andamento lento né lo stile d' antan. Vincono su tutto la gag, l' ironia e la risata che smontano le rincorse quotidiane, lo strapotere della tecnologia, il dogma della connessione, il ricatto dell' ambizione.

 

renzo arbore nino frassica

Buongiorno Frassica, solo uno come lei può avere un cellulare ancora numerato con il 337.

«Sono rimasto l' ultimo. Infatti, dopo il 337 rispondo subito senza bisogno di digitare gli altri numeri».

 

Altra singolarità: è spatentato. Pentito?

«Ma quando mai. Ho la fobia dell' auto, come quelli che ce l' hanno dell' aereo o dell'ascensore... Però guido il camion a rimorchio».

 

L'ha stupita il successo di Indietro tutta trenta e l' ode?

arbore e frassica indeitro tutta 30 e l ode

«Un po' sì. È un fatto intergenerazionale, come direbbero le persone studiate: un gradimento che ha coinvolto quelli degli anta, che ci seguivano all' epoca, e i millennials - sente come sono moderno? - che ne hanno sentito parlare dai genitori».

 

Un programma durato tre mesi che sbanca trent' anni dopo.

«Il coraggio e la genialità di Arbore lasciarono il segno, facendoci scoprire che si poteva ridere di tutto, canzonare gli intoccabili. Già l'aveva fatto nell' Altra domenica».

 

arbore delogu e frassica indeitro tutta 30 e l ode

Cos' ha detto ad Arbore visti gli ascolti?

«La mattina dopo la prima puntata non riuscivo a parlargli. Ero sul set di Don Matteo e avevo il silenzioso. Lui era sempre al telefono, così gli ho mandato un messaggio. Finalmente, all' una e mezza, ci siamo felicitati».

 

Altri progetti insieme?

«Ne abbiamo troppi per la nostra pigrizia: pensiamo, facciamo... Alla fine rinviamo sempre. Questa non l' abbiamo rinviata perché il trentunnale sarebbe venuto male».

 

Com'è il Natale in casa Frassica?

«Di riposo. A Roma corro sempre e non mi godo né il successo artistico né quello economico e nemmeno quello umano. Quando scendo a Messina, anzi, a Galati Marina che, come s' intuisce, è sul mare, mi accorgo della vita che faccio. Rivedo qualche registrazione, leggo qualche articolo sfuggito, guardo l'estratto conto della banca.

nino frassica foto di luciano di bacco

Faccio letture piacevoli, le critiche negative no, le butto. Poi vengono a trovarmi sorelle, fratelli, nipoti, vecchi amici».

 

Albero o presepe?

«Presepe, ma vivente. La casa è grande, faccio un presepe kolossal con tante comparse per le mie nipotine Greta, Elena e Marta. Insieme al bue e l' asinello ci metto Peppa Pig, i Puffi, gli Jedi di Star Wars, l' Uomo ragno».

 

Un presepe postmoderno. Panettone o pandoro?

«Panettone».

 

Una tradizione di casa sua?

FRASSICA FAZIO

«Gioco non stop. Siccome c' è chi vorrebbe giocare a carte e chi a tombola, facciamo la tombola con le carte. Siamo capaci d' iniziare il 24 e di andare avanti fino al 28, stremati».

 

Cosa si vince?

«Pagine del libro Sani Gesualdi Superstar. Chi fa ambo vince 20 pagine, chi fa terno 30, quaterna 40, cinquina 50, chi fa tombola tutto il libro».

 

Invita qualcuno importante della tv?

«Per esempio?».

FRASSICA

 

Che ne so: Don Matteo, Gigi Marzullo, Roberto Giacobbo, Davide Mengacci, Cristiano Malgioglio?

«Li invito tutti, pure quelli che stanno dietro il telegiornale come Gabriele Paolini, Niki Giusino, ha presente? Qui non ci sono telecamere, però vengono lo stesso».

 

Giocano anche loro a tombola con le carte?

«No, non li facciamo giocare, ci vendichiamo e li carichiamo di botte».

 

NINO FRASSICA QUELLI DELLA NOTTE

Per quello che fanno in tv?

«Li puniamo».

 

Il menù cosa prevede?

«Ci penso da settimane. C' è ancora qualcosa che non mi convince del tutto, ma penso che proporrò una ricetta di carne e pesce misto. Bistecche alla fiorentina con merluzzo, oppure pesce spada con carne tritata; devo decidere».

 

Se la sente Carlo Cracco

«Mi scrittura per il suo ristorante».

 

Regali prediletti?

«Vestiario con la misura più grande perché a Natale s' ingrassa».

 

nino frassica

Con quel menù. Va alla messa di mezzanotte o fa venire Sani Gesualdi a casa?

«Magari potesse, Sani Gesualdi è morto nel 1777. A mezzanotte fa troppo freddo. Però abbiamo delle messe registrate e le proiettiamo».

 

Sani Gesualdi le rimprovererebbe il Natale troppo consumistico?

«No, anche a lui piaceva il lusso. L' importante è che sia povero e moderato».

Quindi gioca a tombola con le carte. E io che pensavo passasse la giornata su Instagram...

«Non ce l' ho Instagram, solo Facebook».

 

Ah, si rifà con Facebook.

Maccio Capatonda, Herbert Ballerina e Nino Frassica - stracult

«Abbastanza Poi ascolterò le puntate registrate del Programmone su Radio 2».

 

Già che fa anche la radio.

«Non mi faccio mancare niente».

 

In Complimenti per la connessione è stato un maestro Manzi digitale: che rapporto ha con la tecnologia?

«Piano piano ho imparato delle cose, vado lento. Poi però si recupera, basta un click e si trova tutto. Per la Dottoressa Giò però vanno bene anche le videocassette, ho tenuto apposta il videoregistratore».

 

Ha mai pensato a una sua web tv?

«Veramente no, c' è tutto su Youtube».

 

SPOT ANTIFUMO FRASSICA BIG

La vigilia, oggi che è domenica, guarda Barbara D' Urso o prepara la cena a base di pesce?

«Che domande mi fa? Il mio televisore è sempre sintonizzato su Barbara D' Urso, anche quando stiro. A volte resto incantato e brucio le camicie».

 

Allora, non guarda per la ventitreesima volta La vita è meravigliosa di Frank Capra?

«Solo se non c' è Barbara D' Urso. Vuole che le sveli un segreto?».

 

Son qui apposta.

FRASSICA

«Guardavo sempre Il Grande fratello quando lo presentava lei. Anzi, dovrebbe tornare così s' incontrano una bella trasmissione e una brava conduttrice. Adesso sto cercando le videocassette della Dottoressa Giò, la serie in cui faceva il medico. Non curava i pazienti, però li intervistava. Intervistava anche i parenti piangenti. Cerco l' intera serie. Sono disposto anche a pagare 1.000 euro a puntata, che per una videocassetta è tanto».

FRASSICA 2

 

Com' è nata la sua vena comica?

«Al bar, per noia. E dalla disoccupazione, dal non voler studiare».

 

Dal cazzeggio con gli amici.

«Anche con quelli più grandi. Da ragazzo frequentavo già i quarantenni e i cinquantenni. I coetanei parlavano solo di calcio, invece io ero fissato con la musica. Poi guardavo Cochi e Renato in tv e ascoltavo Alto gradimento di Arbore, con Mario Marenco e Giorgio Bracardi. Ora li ho coinvolti nel Programmone».

 

Come nascono i personaggi?

«I personaggi cambiano, ma alla fine sono sempre io con la mia faccia. Le battute sono le stesse dall' esordio».

 

FRASSICA 1

La fonte ispiratrice?

«Alto gradimento, L' Altra domenica».

 

Stanlio e Ollio o Charlot? Totò o Walter Chiari?

«Stanlio e Ollio e Totò. Stanlio e Ollio interpretavano pompieri, ladri o carabinieri, ma restavano sempre loro. Quello che piace fare anche a me, con le dovute proporzioni. Poi apprezzo pure Walter Chiari e Charlot».

 

Una perla del libro dice che «Sani Gesualdi ebbe un' infanzia, da piccolo»: lei quando l' ha avuta?

«Anch' io da piccolo, però frequentavo i grandi. Volevo capire prima le cose e iscrivermi subito alla quinta elementare. Mi hanno fatto fare la prima, la seconda, la terza, la quarta e la quinta in un solo anno».

FRASSICA

 

Quindi ha studiato parecchio prima di andare al bar.

«Prima del bar ero curioso. Cercavo l' altro, per rompere la monotonia della vita di provincia. Trovare il diverso è una forma di libertà. Quando passava qualche circo, ambulanti o comici di strada, mi buttavo. Devo aver visto anche Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Poi sono arrivate radio e televisione».

 

Altra perla, tra i premi del Music sciò di Scasazza c' è «un quadro astratto e un quadro concreto» e pure «un quadro della situazione»: come le vengono?

«Sono cose che esistono, cose logiche».

 

FRASSICA

«Bellettranghille», «infuntinfunti», «comunchi e perunchi»: Sani Gesualdi ha inventato una lingua?

«Sì, ma è più interessato al suono che alle lettere».

 

È nel cast di Che tempo che fa, in quello di Don Matteo, ha fatto il trentennale di Indietro tutta, conduce il Programmone su Radio 2, fa cinema, scrive biografie sue e di altri: dimentico qualcosa? Ma soprattutto, come fa?

«Dimentica la seconda stagione di La mafia uccide solo d' estate, dove interpreto Fra' Giacinto, un frate cattivo ma buffo, secondo lo stile di Pif».

 

FRASSICA

Che sarebbe?

«A volte la messa in ridicolo di certe figure malefiche è la più efficace delle condanne».

 

Una risata vi seppellirà?

«È il motto anche di Pif».

 

Ma come fa a fare tutto?

«Mi piacerebbe che la giornata fosse di 36 ore per lavorare meglio e riposarmi di più».

 

C' è una parte o qualcosa che finora le è sfuggito?

«Ho scritto una sit-com. Come regista non credo di essere in grado, ma come autore e interprete forse sì. Una specie di Soliti ignoti rivisti e corretti con una banda di rubagalline».

PROGRAMMONE FRASSICA

 

E il cast? Magari i compagni del Programmone e Complimenti per la connessione?

«Deciderà il regista, se si farà. Il cast è fondamentale, attori drammatici ce ne sono tanti.

Per un film comico ci vogliono proprio quelli giusti».

 

Il bravo presentatore, Sani Gesualdi, il direttore di Novella bella: quale personaggio la rispecchia di più?

«Lo dicevo prima, sono uno solo: Frassica e basta, senza Nino».

 

E a Capodanno?

FRASSICA ARBORE

«Sono a Reggio Emilia».

 

A teatro?

«No, in piazza, col mio gruppo musicale: i Plaggers».

 

Questa mi mancava.

«Partiamo per il tour 2018-3018».

 

Repertorio?

«Cantiamo tutte le canzoni del mondo».

 

Con quel nome l' ispirazione è un attimo.

«Già, mischiamo tutto e facciamo cantare il pubblico che partecipa molto allo sciò».

FRASSICA 3

 

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ FACILMENTE DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO CHE SPINGONO IL LORO MANAGER MILLERI AD OCCUPARSI DEGLI OCCHIALI ABBANDONANDO GLI INVESTIMENTI FINANZIARI AL GUINZAGLIO DELL’82ENNE CALTARICCONE - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?