1- NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN! “BANCHE, RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLE COMMISSIONI”. PROVA A NASCONDERE LA NOTIZIA, IL ‘’CORRIERE’’ DELLE BANCHE ASSETATE. MA È TROPPO GROSSA PER FAR FINTA DI NULLA. UNA VOLTA SPEZZATE LE RENI AI FARMACISTI, QUESTO GOVERNO DEL RIGOR MONTIS CHE TIRA DRITTO SULLA SEDICENTE RIFORMA DEL LAVORO SI GENUFLETTE UNA VOLTA DI PIÙ AI DIKTAT DELLE BANCHE 2- PERCHÉ LE BANANA-NEWS DEL “GIORNALE” CE L’HANNO TANTO CON I CELODURISTI DI UNO-DUE-ICTUS BOSSI: “IMBOSCATA DEL CARROCCIO: FREQUENZE TV ALL’ASTA”. UÈ, POLENTÙN, VA BENE FARE UN PO’ DI CASINO, MA CON I DANÈ DI BANANONI MICA SI SCHERZA! 3- FREE MARCHETT RAI CON IL CAPPUCCIO (DA FRATACCHIONE): UÈ, MA QUANTO È BRAVO QUESTO MARCO SIMEON, IL GIOVANE CORISTA DI SANREMO CHE PIACE TANTO AI CARDINALI

A cura di MINIMO RISERBO e FALBALA'

1 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN...
"Sì finale alle liberalizzazioni. Il governo al lavoro sul fisco. Banche, raggiunto l'accordo sulle commissioni". Prova a nascondere la notizia, il Corriere delle banche assetate (p. 14). Ma è troppo grossa per far finta di nulla e poi ci sono gli azionisti di via Solferino da rassicurare. Una volta spezzate le reni ai farmacisti, questo governo del Rigor Montis che tira dritto sulla sedicente Riforma del lavoro si genuflette una volta di più ai diktat delle banche.

Riporta, tutto compìto, il Corrierone: "L'altro nodo da sciogliere era quello delle banche. Il governo ha accolto l'ordine del giorno della maggioranza che chiede di intervenire in tempi rapidi per cancellare l'articolo che azzera le commissioni sui prestiti e ha portato alle dimissioni dei vertici dell'Abi. La soluzione dovrebbe arrivare oggi in Consiglio dei ministri, con la scelta tra un decreto ad hoc e un emendamento a uno dei provvedimenti già alle Camere". Considerato il curriculum processuale di molti insigni banchieri, suggeriamo di nascondere l'emendamento nel decreto Svuota-carceri.

2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Il Corriere di don Flebuccio de Bortoli rinfranca la nazione: "Monti tira dritto tra i veti incrociati. ‘Eviteremo abusi'" (p. 3). Un'apposita statuetta di Monti Mario l'Arrotino, con i pugni serrati sui fianchi e il cipiglio grave, vigilerà a fianco dell'accendisigari, sulle scrivanie di tutti i capi del personale d'Italia. In caso di abusi, la statuetta si colora tutta di rosso e il loden si apre sul davanti.

Su Repubblica, scampoli di vera eguaglianza (al ribasso): "Statali, il governo interverrà sui licenziamenti. Caos di leggi per i dipendenti pubblici. La riforma per ora non li tocca. Oggi espulsioni possibili ma rare" (p. 9). Preoccupato il Messaggero di Roma: "Cambiano flessibilità e sussidi, ma resta il nodo degli statali. Per i dipendenti pubblici arriveranno regole specifiche" (p. 9). Gode il Giornale delle libertà (di licenziare), solo turbato dal fatto che "I fannulloni statali restano intoccabili" (p. 1): "Bersani ascolta Napolitano e rientra nei ranghi. Il segretario abbassa i toni e assicura: "Non staccheremo la spina al governo, ma la norma sull'articolo 18 va cambiata" (p. 3).

Sul Cetriolo Quotidiano, utile viaggio tra gli avvocati e giudici lavoristi ("Cacceranno i 50enni, i giovani costano meno", p. 5). Carla Ponterio, giudice del lavoro a Modena: "Le imprese lamentano i tempi troppo lunghi della giustizia, e hanno ragione. Ma bastava sveltire l'iter anziché abolire un diritto".

Alberto Piccinini, avvocato: "Saranno pochi a promuovere il giudizio dopo un licenziamento economico, sperando di dimostrare una diversa motivazione rispetto a quella invocata dal datore: le prove di licenziamento discriminatorio o disciplinare sono difficili da trovare. E le aziende lo sanno. Quindi liquideranno i cinquantenni con 20-30 mila euro, li sostituiranno con giovani che costano la metà, e avremo una generazione di disperati con famiglie a carico per le strade".

Intanto, nonostante la riforma "che ci chiedono l'Europa e i mercati", il cazzo di spread è tornato a salire (ieri 318 punti). Dobbiamo fare di più? Sì, basta guardare la vignetta di Altan sulla prima pagina di Repubblica. C'è un signore con il maglioncino rosso , il colletto bianco e il consueto ombrello nel di dietro, che chiede al tipo incravattato che lo sta penetrando: "Ancora?!". E quello, che nell'altra mano ha già pronto un ombrello ancora più grosso, risponde: "E' per aprire la strada agli investimenti esteri".

3 - SANTA INGERENZA?...
"Il lavoratore non è una merce". L'affondo della Cei: con il licenziamento economico si rischia la paura generalizzata. Critiche anche sulla rottura con i sindacati: ‘Dietro la Cgil c'è un mondo cruciale" (Stampa, p. 6). Si diverte il Giornale, che mette in fila i nemici: "Vescovi, Lega, Di Pietro, Fiom. Santa alleanza sull'articolo 18. Il miracolo della Fornero: ha riunito Landini e monsignor Bregantini in un ‘partito operaista'. E i leader sindacali adesso corteggiano Bossi" (p. 5). E certo: è rimasto unica opposizione. Poi passano due pagine e capisci perché le Banana-News ce l'hanno tanto con i celoduristi: "Imboscata del Carroccio: frequenze tv all'asta" (Giornale, p. 7). Uè, polentùn, va bene fare un po' di casino, ma con i danè di Bananoni mica si scherza!

4 - LA LEZIONE DI DEMOCRAZIA DEI FAMOSI PRIVATI...
Al termine del consueto processo iper-barocco, ecco il ciuccessore della Marcegaglia. Per una volta, Repubblica e Giornale quasi d'accordo. "Squinzi nuovo presidente di Confindustria. Industriali mai così spaccati, cresce il ruolo dei big pubblici. Il numero uno dell'Eni, Scaroni: "Determinante il nostro voto". Fondere Roma e Milano non sarà così semplice.

Gli sconfitti: "Siamo il 70% del Pil" (Repubblica, pp. 34-35). Illustrato Fiat, che puntava sullo sconfitto Bombassei, dedica alla vicenda l'enormità di quattro pagine in primo sfoglio. Sul Giornale di Paolino Berluschino: "Confindustria si spacca in due: vince Squinzi, sul filo di lana. La giunta dell'associazione ha scelto il prossimo presidente, ma con uno scarto minimo: 93 voti contro 82 di Bombassei. Decisivi i 5 consensi dell'Eni di Scaroni" (p. 11)

Dal Corriere delle Sciure apprendiamo qualcosa su Mister Ceramica: "Ha un aereo personale, ma a Milano gira in metropolitana o con la sua Smart" (da "Il ciclista che a Milano va in metrò e detesta le locuste di Wall Street", di Roberto Bagnoli, p. 17).

5 - AGENZIA MASTIKAZZI...
"Cosa farà. Per Marcegaglia posto al Sole 24 Ore. Ma c'è anche l'ipotesi Unicredit" (Giornale, p. 11). Oh, ma in ditta non la vuole proprio, il fratello.

6 - MA COME E' MORTO BERNASCONI?...
Vittorino Cecchi Gori si fa intervistare dal Cetriolo Quotidiano e attacca a testa bassa: "Mi hanno messo la cocaina dentro casa" (p. 7). A Malcom Pagani, racconta un sacco di cose interessanti: "Sa chi è davvero Berlusconi? Il giorno dopo del funerale di mio padre Mario, Silvio scrisse una bella lettera, venne al funerale e sostenne persino la bara. La mattina dopo, chiuse d'imperio le società Penta che avevamo insieme". Un giorno "Confalonieri mi chiamò per dirmi: ‘Tanto non scappi, i film te li portiamo via. Ti facciamo fallire'. Risposi che era matto, invece...".

Vendette di un ex senatore fallito, a cui hanno tolto anche Telemontecarlo? Possibile, ma la vera bomba dell'intervista è questa qui: "Le racconto una storia. Un giorno mi telefona Bernasconi, mio caro amico, capo di Reteitalia, l'uomo che nel processo Mills secondo l'accusa pagò l'avvocato inglese. Siamo nel 2001. Bernasconi disse: ‘Sono ricoverato al San Raffaele, ma non mi curano'. Era disperato. Contatto immediatamente Berlusconi: ‘Guarda che l'amico Carlo non sta bene'. Lo trasferirono al Niguarda e gli misero un cuore elettrico. Dopo tre giorni morì".

7 - FREE MARCHETT CON IL CAPPUCCIO (DA FRATACCHIONE)...
"Le istituzioni italiane raccontate dalla Rai. Presentato il nuovo programma". Uno legge il titolo del boxino pubblicato a pagina 15 e pensa a un'innocente marchettina di Stato. "Raccontare le massime cariche dello Stato per combattere l'antipolitica e affermare il ruolo di servizio pubblico Rai", si legge nelle prime righe, come se il Grande Ciuccio di viale Mazzini non fosse la perfetta rassicurazione dell'antipolitica (questi idioti confondono la lotta alla partitocrazia con l'antipolitica, ci vuole pazienza).

Poi, in cauda veritas: "La serie, ideata e realizzata da Rai Educational diretta da Silvia Calandrelli e dalla Direzione relazioni istituzionali e internazionali di Marco Simeon, va in onda...". Uè, ma quanto è bravo questo Marco Simeon, il giovane corista di Sanremo che piace tanto ai cardinali.

8 - NON SONO STATO, IO...
"Il sindaco che vieta le slot ai ragazzi deve pagare i danni alle società-casinò. "Spente di mattina". Il Tar del Piemonte: ordinanza illegittima, multa da 1,3 milioni". Succede a Verbania, cioè praticamente in Svizzera, e lo racconta Gian Antonio Stella sul Corriere (p. 31). Al di là del bene e del male il comunicato della società Euromatic: "Devolveremo una parte del denaro all'associazione locale che cura le patologie da gioco".

9 - ORA D'ARIA...
Ma non tutti i giudici hanno le fiches nella zucca e allora, per finire, una bella notizia. "I nati in Italia non sono clandestini". Giudice di pace libera due fratelli bosniaci dal Centro di espulsione. L'Arci: sentenza storica a Modena. Protestano Pdl e Lega. La Questura: valuteremo altre misure" (Corriere, p. 28). Dice Gianclaudio Bressa del pd: "E' arrivato il tempo di considerare i ragazzi nati in Italia cittadini italiani". Vero.

E' anche arrivato il tempo di considerare le persone umane che vivono in Italia come delle persone umane, con o senza documenti (i documenti si possono sempre dare). E di abolire il fantomatico reato di "clandestinità" e le galere per immigrati mascherate da "centri" di identificazione ed espulsione. Anche perché sulla libertà delle persone dovrebbero decidere i giudici e non il Viminale, esposto alle pulsioni politiche del momento.

 

monti articolo 18de bortoliPIERLUIGI BERSANI ROBERTO NAPOLITANO E FEDELE CONFALONIERI - Copyright PizziSilvio BerlusconiSALLUSTI Bombassei SQUINZI EMMA MARCEGAGLIA yc37 vittorio cecchi gori mangiaCarlo Bernasconi

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…