1- UNA DELLE GRANDI LEGGI DEL GIORNALISMO ITALICO È CHE NON TUTTE LE MARCHETTE VENGONO CON IL BUCO. PRENDETE PAGINA 2 DELLA ‘’STAMPA’’: SOPRA IL TITOLO “NELL’ANNO DELL’AUSTERITÀ VINCE IL NATALE MAGRO”, C’È UNA GRANDE FOTO IN CUI SI VEDE UNA SCIURA COTONATA COME LA THATCHER CHE FA LA SPESA AL MERCATO. LA DIDASCALIA RECITA, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA: “ELSA ANTONIOLI. LA MOGLIE DI MARIO MONTI, DURANTE LA SPESA NATALIZIA AL MERCATO DI PIAZZA WAGNER, PERIFERIA DI MILANO” 2- NELL’ANSIA DI COMUNICARE SOBRIETÀ E AUSTERITÀ AL POPOLO BUE, IL GIORNALE DELLA FIAT SPOSTA LA FICHISSIMA PIAZZA WAGNER IN PERIFERIA E NON RICONOSCE NEPPURE IL TIZIO CHE SORRIDE ALLA FIRST LADY DAVANTI AL BANCO DEL FRUTTIVENDOLO. NON È UN COMUNE CITTADINO CHE PLAUDE AI SACRIFICI “SALVA ITALIA”, MA SI TRATTA DELL’EX BANCHIERE DI DEUTSCHE BANK DAVIDE CORRITORE, OGGI DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE DI MILANO. ANCHE LUI, CASUALMENTE AL MERCATO “IN PERIFERIA” PER COMUNICARE SOBRIETÀ E AUSTERITÀ 3- INTANTO TUTTI I GIORNALI FINGONO DI STUPIRSI A TROMBONI UNIFICATI: “A NATALE ABBIAMO CONSUMATO DI MENO”. OK, ABBIAMO SPRECATO DI MENO. E ALLORA?

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota (Special Guest: MiAve)

1- IN MORTE (FINANZIARIA) DI LIGRESTI, IL CORRIERE SCOPRE UNA VERITA' PATRIOTTICA CONTRO GERONZI, BERNHEIM E PROFUMO...
Don Salvatore Ligresti è spacciato ed è nelle mani, in ordine di apparizione e di importanza, di Mediobanca e della procura di Milano. Così oggi abbiamo la rara chance di leggere sul Corriere della Sera uno spaccato chirurgico delle lotte ai vertici della finanza italiana. Ce lo regala Massimo Mucchetti, con notizie di prima mano, molte primizie e una precisione di racconto davvero notevole.

A tutti coloro che esercitano o bramano il potere, ma anche a chi lo osserva per coglierne meglio l'orrore, è consigliata la lettura di queste due paginate dal titolo "Il mestiere (svelato) dei francesi in Mediobanca. Il decennio francese. E quel no di Maranghi a Bernheim. La lettera del delfino di Cuccia a Ligresti: "Fondiaria non è un'impresa familiare". Respinto nella colazione segreta di fine 2002, l'allora presidente del Leone si alleò con Geronzi (pp. 1-32-33).

Non faremo a Mucchetti il torto di riassumere un lavoro di anni sulle fonti. Il pezzo va letto e basta. Ogni singola frase è verificata e pesata. Forse servirebbe una seconda puntata per mettere meglio a fuoco come tutto ciò ha influito su Rcs-Corriere della Sera e sul mondo dell'informazione in generale, a cominciare dai rapporti tra Abramo Bazoli e Cesare Geronzi, per finire con Airone Passera e Marco Tronchetti Dovera, completamente ignorati. Chissà, forse il vicedirettore ad personam del Corriere, che non ha lesinato il coraggio ne "Il baco del Corriere" (Feltrinelli), ce la racconterà tutta nel prossimo libro.

2- T'ADORIAM MONTI DIVINO (I FATTI SEPARATI DALLA BAVA)...
Una delle grandi leggi del giornalismo italico è che non tutte le marchette vengono il buco, perché il ridicolo è sempre in agguato e la cialtroneria di chi le redige fa il resto. Prendete pagina 2 della Stampa di oggi: sopra il titolo "Nell'anno dell'austerità vince il Natale magro", c'è una grande foto in cui si vede una Sciura cotonata come la Thatcher che fa la spesa al mercato. La didascalia recita, nel vero senso della parola: "Elsa Antonioli - la moglie di Mario Monti - durante la spesa natalizia al mercato di piazza Wagner, periferia di Milano".

Nell'ansia di comunicare sobrietà e austerità al popolo bue, il giornale della Fiat sposta la fichissima piazza Wagner in periferia e non riconosce neppure il tizio che sorride alla first lady davanti al banco del fruttivendolo. Non è un comune cittadino che plaude ai sacrifici "salva Italia", ma si tratta dell'ex banchiere di Deutsche Bank Davide Corritore, oggi direttore generale del comune di Milano. Anche lui, casualmente al mercato "in periferia" per comunicare sobrietà e austerità.

Intanto tutti i giornali fingono di stupirsi a tromboni unificati: "A Natale abbiamo consumato di meno". Ok, abbiamo sprecato di meno. E allora?

3- SU IL CAPPUCCIO, IN ALTO I TURIBOLI!...
"I cattolici ritrovano il gusto della politica. I partiti si ripensino". Riccardi: finito il bipolarismo conflittuale, nel XXI secolo servono forze moderne". Il Corriere (p. 11 e non P4, fare attenzione) apparecchia un'intera pagina di intervista al ministro per la Cooperazione (delle vesti nere), il professorissimo Andrea Riccardi.

E il fondatore di Sant'Egidio vi sbrodola sopra con amabile vaghezza. Il vero capolavoro è nella pubblicità che allieta la pagina: "La voglia di un futuro migliore non è in recessione. Unipol". Un esempio di sincretismo politico-economico-religioso ai tempi del governo "Mondi". Mondi che si parlano e non solo.

Intanto la Stampa di Mariopio Calabresi registra l'ingresso al governo di Alessandro Ruben, lobbista di punta della comunità ebraica italiana: "Arriva dal Fli il nuovo consulente agli Esteri" (p. 4 e non P4, fare attenzione).

Il quarantacinquenne avvocato romano, una specie di Giancarlo Elia Valori in versione non narcisa, viene descritto con circospezione: "presidente onorario dell'Anti-Defamation League italiana (non viene spiegata che cos'è, ndr), personaggio discreto ma dotato di una fitta rete di rapporti internazionali, in particolare con le amministrazioni americane (come confermato dai cablo Wikileaks), Ruben è stato tra gli artefici di diverse missioni "per il Paese", come le definisce lui, per conto di personalità di diverso orientamento politico e in particolare delle più significative missioni estere di Gianfranco Fini, dalla prima in Israele, a quelle negli Stati Uniti, con Nancy Pelosi e Joe Biden".

Infine, ecco il completamento mediatico di quello che sembra un patto del Panettone tra Illuminati vari, con la vuota intervista del ministro-ambasciatore Giulio Terzi di San Qualcosa al Messaggero ("Terzi: difendere i cristiani", p.1). Servono "dialogo e diritti umani per stabilizzare l'Africa". Quando sentono il verbo "stabilizzare", i curatori di questa modesta rassegna anarco-resurrezionalista iniziano a correre su per i boschi, nella neve. Ci vuole tanta neve, Dio santo.

4- AVVISO AI NAVIGATI...
"Feste d'addio e nastri segreti. Il ritorno "annunciato" di Lavitola. Il rientro previsto a gennaio. La linea difensiva affidata a un video verità per i magistrati. Il faccendiere in Argentina: "Ho fatto cose, ma per coprire altri". Sul Corriere (p. 25) un pezzo di Felice Cavallaro farà tremare qualcuno che ancora non sappiamo. Non necessariamente il Cainano di Hardcore, che fin qui è sempre stato difeso dall'editore (sussidiato) dell'Avanti!.

5- DISECONOMY...
A proposito di conflitti d'interesse dietro lo sportello bancario, se state negoziando nuovi fidi con la vostra banca sarà utile prendere atto della "best practice" europea e delle severe applicazioni di Basilea-9 e delle norme anti-riciclaggio e di tutte ‘ste gran cazzate che vi raccontano, leggendo la storia di Paolo Biasi, capatàz della fondazione Cariverona. "Gruppo Biasi, salvataggio ai supplementari. Mancano i fondi di Unicredit ed Efibanca, patrimonio in rosso per 75 milioni" (Repubblica, p. 29). Spettacolare esempio di capitalismo senza capitali e credito senza merito.

6- IN MORTE DI GIORGIO BOCCA...
Obiettivamente un grande, decine di piccini hanno fatto i piccini. E in un paese tendenzialmente vile, anche un solo uomo di coraggio in meno già si sente.

 

Salvatore e Jonella Ligresti WONDERWOMAN LIGRESTI GERONZI Cesare Geronzi BERNHEIMBERNHEIMMassimo MucchettiMassimo Mucchetti - Copyright PizziFUCECCHI SU PASSERA CHANGE PER IL FATTOelsa monti al mercatoANDREA RICCARDI CORRITORE

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…