tom wolfe

MEMORIE DA SBALLO DI UN BUS LISERGICO - TORNA AGGIORNATO “L’ACID TEST” DI TOM WOLFE, IL VIAGGIO-REPORTAGE DELLO SCRITTORE CON UN DRAPPELLO DI PAZZI CAPITANATO DA KEN KESEY - MA WOLFE NON SI LASCIA TRAVOLGERE DALL' ESPERIENZA PSICHEDELICA: CONFESSERÀ DI AVER ASSAGGIATO L' LSD UNA SOLA VOLTA, E CON EFFETTI DISASTROSI

il bus dei merry prankstersil bus dei merry pranksters

Stefano Pistolini per “il Venerdì - la Repubblica”

 

Sono storie lontane come quelle dei cowboy. Parlano di pazzi che si consideravano guerrieri della strada, a zonzo per l' America su un bus battezzato Oltre, decorato come la torta per un compleanno psichedelico. Si facevano chiamare Merry Pranksters, gli Allegri Burloni, e mettevano nell' impresa un insopprimibile edonismo e la loro attrazione per i guai, la scomunica del sé precostituito e aspirazioni letterarie variamente legate a un' idea frenetica dell' esperienza - fare, provare, assaggiare, eccitarsi, scavalcare, sperimentare, spingersi, appunto, «oltre», fino alla fine.

jerry garcia e tom wolfejerry garcia e tom wolfe

 

Se ne riparla con la ripubblicazione di The Electric Kool-Aid Acid Test (Taschen), noto in Italia come L' Acid Test al Rinfresko Elettriko, firmato nel 1968 da Tom Wolfe all' apice della militanza - al fianco di Gay Talese e Hunter Thompson - sotto le insegne del New Journalism e del credo secondo cui fiction e non-fiction, documentazione e racconto, si potessero fondere in un unico stile, capace di coinvolgere appieno il lettore (Emile Zola era da costoro venerato come il vero anticipatore).

 

All' epoca Wolfe è un trentenne giornalista rampante, che si sta costruendo una reputazione grazie alla sua scrittura originale, fatta di ritmo, rumori, allitterazioni, treni di parole che s' inseguono per restituire gli irrequieti scenari che esplora, al soldo del New York Herald Tribune.

 

timothy learytimothy leary

Per mettere seriamente alla prova i principi del New Journalism, Wolfe sceglie una storia bizzarra: nel 1964 si unisce ai Merry Pranksters e al loro fondatore Ken Kesey nel viaggio attraverso l' America - capolinea l' Esposizione Mondiale di New York - durante il quale viene fatto sistematico uso di Lsd (ancora perfettamente legale) disciolto nel succo d' arancia (il Kool Aid del titolo), nel tentativo di conseguire, oltre a un bel po' di cromatiche allucinazioni, l' intersoggettività, ovvero la completa connessione psichica tra i partecipanti all' avventura.

 

Kesey è già un personaggio: il suo Qualcuno volò sul nido del cuculo, scritto nel '59 sotto l' influenza del peyote e pubblicato nel '62, è stato un successo editoriale e teatrale. Coi soldi guadagnati, Kesey ha comprato una casa a La Honda, California, e ne ha fatto la propria base operativa. Missione: spalancare le porte della mente dei seguaci, amministrare il verbo psichedelico, condividere la rivoluzionaria esperienza lisergica.

TOM WOLFETOM WOLFE

 

Kesey inizia in casa, organizzando eventi di stimolazione sensoriale a base di suoni e luci. Poi progetta il viaggio: una spedizione evangelica nel nome dell' Lsd. Compra il bus, mette insieme la «band» e parte per quel vagabondaggio americano punteggiato di Acid Test, le sessioni di trip allucinogeno collettivo che costituiscono il clou dell' esperienza, disseminata d' incontri straordinari: gli Hells Angels, i Grateful Dead, Allen Ginsberg. I Merry Pranksters sono peraltro un' accolita notevole: alla guida del bus c' è niente meno che Neal Cassady, l' antico compare di Jack Kerouac nelle scorribande erotico-letterarie di Sulla strada.

 

La Mountain Girl è una robusta amazzone capace di stregare chiunque coi suoi modi gentili. Ma soprattutto c' è Kesey, il profeta: «Qualcuno deve incaricarsi di segnare la strada che altri seguiranno» scrive Wolfe, introducendolo come un mistico, un Gesù che fonda una nuova religione, armato solo del suo magnetismo, dei suoi sermoni e dei discepoli.

 

Wolfe lo segue nell' impresa e qualche tempo dopo racconta la saga di questo drappello di pazzi e soprattutto la storia di Kesey e delle sue elettriche disgrazie, gli arresti, la fuga in Messico, il processo, la condanna. Grazie a lui, Kesey diventa una scintillante icona pop d' oltreoceano, negli stessi giorni in cui in Europa sta esplodendo il '68. La critica accoglie The Electric Kool-Aid Acid Test trionfalmente, per come coniuga la spericolata innovazione nel linguaggio letterario e un reportage accurato e affettuoso sulle origini di quel movimento hippie che presto avrebbe trionfato a Woodstock, salvo eclissarsi rapidamente.

partecipante all acid test graduationpartecipante all acid test graduation

 

Il «Nuovo Giornalismo» di Wolfe, pur dissolvendo la distanza tra autore e soggetto, si dimostra in costante controllo della narrazione. L' esperienza psichedelica lo coinvolge il giusto (confesserà di non aver mai partecipato attivamente agli Acid Test. E di aver assaggiato l' Lsd una sola volta, a casa e con effetti disastrosi), ma Wolfe si dimostra capace di afferrarne l' impatto su un momento storico nel quale, secondo lui, la vera istanza innovativa non è la politica, ma il radicale rinnovamento nel costume e nei consumi, a cominciare dalle mode introdotte dai giovani.

 

Quasi mezzo secolo dopo, a 85 anni suonati, Wolfe ha appena pubblicato un nuovo romanzo, The Kingdom of Speech, e la coincidenza di questo sintomo di vitalità con la riproposizione del suo esordio-capolavoro è entusiasmante.

 

neal cassadyneal cassady

 

Perché lui non è cambiato, anzi è rimasto ironicamente uguale a se stesso: un dandy della Virginia col perenne vezzo di vestire uno dei suoi quaranta completi bianchi con cappello e bastone, a sottolineare il proprio snobistico e divertito distacco dalle umane temperie. Continuando a scrivere magnificamente, da osservatore satirico e privo di sociologismi, da inesauribile trasmettitore di energia americana e da pirotecnico inventore di slogan e definizioni, come il «radicalismo chic» o il «Decennio dell' Io».

 

La sua carriera è passata da un successo all' altro, per esempio scarnificando lo yuppismo, l' arrivismo e il cinismo della neo-borghesia metropolitana, nel capolavoro Il falò delle vanità. O fotografando magistralmente, nel reportage The Right Stuff, l' entusiasmo e l'innocenza della conquista del cosmo, culminata nel giorno della parata celebrativa di John Glenn e dei colleghi astronauti per le strade di Manhattan. E oggi Wolfe è un padre letterario per il nuovo secolo, che ebbe il suo primo, strepitoso guizzo proprio allorché fece branco con la torma trasgressiva dei Merry Pranksters.

TOM WOLFE COVERTOM WOLFE COVER

 

La ripubblicazione dell' Acid Test, oltre a celebrare quella vertiginosa storicizzazione di un momento culturale, offre l' opportunità di penetrare ancora meglio nell' hardware del New Journalism: nel volume trovano posto gli appunti di lavoro di Wolfe, le sue connessioni, le prime versioni delle sue torrenziali descrizioni, le messe a punto di titoli e nomignoli, le tracce della sua emotività e soprattutto il vasto, indispensabile campionario fotografico scattato da Lawrence Schiller, suo compagno di spedizione.

 

Peccato che solo pochi eletti disposti a spendere 300 euro per questa edizione deluxe, potranno rivisitare quel canone in via di definizione. Concepito e applicato osservando non da lontano, ma da vicinissimo, alla ricerca della suggestione, dell' apparizione, del perfetto beat, in un crescendo di particolari, flash, segmenti, scintille.

 

Wolfe sale sul bus chiamato Oltre, assapora quell' effimera rivoluzione e affina un nuovo piano del racconto.

 

lo sballo da acidilo sballo da acidi

Si eleva a pioniere culturale, indossando, tra i figli dei fiori, panciotto e ghette, e guardandosi attorno con aria sfottente.

 

Perché, nella sua testa, passato, presente e futuro si mescolano senza disturbarsi, tanto più se si parla di America. Quel che conta è l' atteggiamento con cui ci si predispone alla sfida della rappresentazione.

 

Pronti a entrare a far parte del flusso degli eventi, preservando quel prodigioso equilibrio che per un attimo fece del giornalista il nuovo eroe dei tempi. Colui che vive e partecipa all' esperienza. Ma che dispone della visione e della disciplina necessaria per trasformarla in arte.

TOM WOLFETOM WOLFE

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…