IL PAESE DEI BAMBOCCI - I NUOVI GENITORI FRANCESI (MA NON SOLO) HANNO LE PALLE PIENE DI TORNARE DAL LAVORO E DI NON AVERE TEMPO PER DIVERTIRSI PERCHE’ DEBBONO AIUTARE I FIGLI CIUCCI E CHIEDONO DI ABOLIRE I COMPITI A CASA: “FINE SETTIMANA BRUCIATI DAI COMPITI, MA CHE FANNO A SCUOLA?” - IL MOVIMENTO ITALIANO GENITORI: “LA POLEMICA ESISTE ANCHE DA NOI, MA RICORDIAMOCI CHE IL LAVORO A CASA INSEGNA A SAPERSI GESTIRE”…

Alessandra Mangiarotti per il "Corriere della Sera"

I genitori d'Oltralpe hanno lanciato quella che qualcuno ha già definito la seconda rivoluzione francese: quindici giorni senza compiti a casa. A partire da lunedì. «Perché chi l'ha detto che fanno bene e non male?».

La domanda apre il blog della principale associazione di genitori delle scuole pubbliche: la Fcpe ha proposto il boicottaggio dei compiti a casa ricordando come una circolare del 1956 alle elementari li abbia vietati. Pauline interviene facendone una questione di cattiva distribuzione di carichi di lavoro: «Ho tre bambini e ho l'impressione di passare dall'uno all'altro senza andare a fondo in nulla. I fine settimana sono bruciati dai compiti... Ma che fanno a scuola?».

Mado mette in guardia sul rischio di creare differenze tra ragazzi con i genitori a casa o al lavoro: «Da quando mia figlia va a scuola è stressata per i compiti. Non sono una mamma casalinga, non vado a prenderla alle 18. E trovo ingiusto che certi bambini abbiano la fortuna di mettersi a studiare la sera mentre la mia una volta a casa ha solo il tempo di lavarsi, mangiare e andare a dormire». Marie lancia infine un appello agli insegnanti per ridurre al minimo il lavoro a casa e salvaguardare la quiete domestica: «Tutte le sere mio figlio arriva con un mucchio di compiti. Va avanti per ore. I nostri rapporti sono tesissimi. Qualcosa non va nell'educazione dei nostri ragazzi a scuola, è sicuro».

I genitori d'Oltralpe hanno fatto delle tesi di Pauline e Mado il loro cavallo di battaglia. Ma è dal post di Marie che emergono i punti su cui psicologi e addetti ai lavori nostrani concentrano il dibattito. «Serve equilibrio, attenzione però: dietro il boicottaggio dei compiti a casa, non c'è solo una ragione educativa, un diverso modello di insegnamento», spiega lo psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet.

«Al bene dei ragazzi (narciso) si antepone talvolta quello dei genitori che da una parte vivono quel lavoro a casa come un intralcio, dall'altra temono il conflitto e delegano alla scuola ogni compito educativo (salvo poi criticare)».

I compiti legati al sapere così come quelli che più hanno a che fare con le regole di vita e buona educazione: «Dall'insegnare a sapersi organizzare all'accettare un "no", fino allo stare a tavola o con i compagni», continua lo psicoterapeuta. «All'asse genitore-insegnante è subentrato quello genitore-figlio, un patto di non belligeranza in cui mamma e papà hanno rinunciato alla divisa da genitore per indossare i panni dell'amico».

Per dirla come lo psicoterapeuta (e insegnante di filosofia) Antonio Piotti: «Stiamo decidendo le responsabilità di un modello educativo da costruire». Pensionato il modello Cuore e anche quello Gianburrasca, la tendenza è di costruire una scuola narcisistica: «Un luogo non di compiti e doveri, ma di gratificazioni e piacere. Che deve motivare, tirar fuori il talento e non deprimere con i compiti».

Aggiunge Piotti: «In famiglia (slim o allargate, con poco tempo e tanti sensi di colpa) questo passaggio è già avvenuto: si è abdicato al ruolo autoritario (il padre, quando c'è, è amico, la mamma oltre a fare il papà fa anche i compiti) e adesso si vorrebbe dalla scuola lo stesso». Con un rischio: «Crescere ragazzi fragili (bulli o reclusi in casa) e incapaci di vivere».

Le cose più difficili per un genitore, ha rivelato ieri una ricerca Ipsos di Save the Children, sono non viziarlo, donargli tempo, farsi rispettare ed essere autorevole. Afferma Antonio Affinita, direttore generale del Movimento italiano genitori: «La polemica esiste anche da noi: dico no al disimpegno così come ai troppi compiti (anche alle mille attività assegnate dai genitori), ma ricordiamoci che il lavoro a casa insegna a sapersi gestire e l'asse genitori-insegnanti è fondamentale». Citando poi I no che aiutano a crescere di Phillips Asha aggiunge: «Tra il "vietato vietare" di sessantottina memoria e le madri tigri d'importazione cinese ci sono quei "no" forti e chiari che dobbiamo riscoprire. Anche quando costa fatica».

 

thumbnail aspx jpeggenitori figli genitori figli thumbnail aspx jpeggenitori figli

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…