sergio leone

C’ERA UNA VOLTA SERGIO LEONE – PARIGI CELEBRA IL GRANDE REGISTA CON UNA MOSTRA-EVENTO ALLA CINEMATHEQUE FRANCAISE, CHE ARRIVERÀ A ROMA NEL 2019, PER I 30 ANNI DALLA MORTE – SARANNO PROIETTATI I SUOI FILM, MA ANCHE I PRIMI CULT DI VERDONE – IL PROGETTO POSTUMO DI LEONE DIVENTERÀ UNA SERIE DIRETTA DA STEFANO SOLLIMA: “COLT, STORIA DI UNA PISTOLA CHE PASSA DI MANO IN MANO”

Gloria Satta per “il Messaggero”

 

SERGIO LEONE

C'era una volta Sergio Leone. E c' è ancora. A Parigi, dal 10 ottobre al 27 gennaio, la Cinémathèque Française ospiterà una mostra-evento dedicata al grande regista romano scomparso nel 1989, a soli 60 anni, dopo aver realizzato una manciata di capolavori da Per un pugno di dollari a C' era una volta in America, rivoluzionato il western, scoperto o rilanciato attori come Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Lee Van Cleef, Eli Wallach e fatto sognare il pubblico del mondo intero.

 

SERGIO LEONE CARLO VERDONE

La mostra, intitolata Il était une fois Sergio Leone - C' era una volta Sergio Leone si snoda attraverso la retrospettiva completa dei film diretti e prodotti dal maestro, convegni, documentari, conferenze, foto, un libro: realizzata dalla stessa Cinémathèque in coproduzione con la Cineteca di Bologna che ha restaurato i film di Leone, sbarcherà a Roma nel 2019 per celebrare il trentennale della scomparsa del geniale artigiano che insegnò al cinema italiano a pensare in grande e a quello americano a ripensare il western, il genere Usa per eccellenza.

 

LA SCOPERTA

eli wallach ne il buono il brutto e il cattivo

A Parigi verranno proiettati i sette film diretti da Leone: il peplum Il colosso di Rodi (1961), i successi della Trilogia del Dollaro girati tra il 1964 e il 1966 (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il Buono, il Brutto e il Cattivo) e i tre titoli della Trilogia del Tempo (1968-1984): C' era una volta il West, Giù la testa, C' era una volta in America.

 

Ma si vedranno anche i film prodotti dal regista: i primi cult di Carlo Verdone (Un sacco bello, Bianco Rosso e Verdone, Troppo Forte), Il mio nome è nessuno di Tonino Valerii, Il Gatto di Luigi Comencini, Un genio, due compari e un pollo di Damiano Damiani, Il giocattolo di Giuliano Montaldo.

SERGIO LEONE

 

«Devo tutto a Leone che, quando avevo 28 anni ed ero sconosciuto, mi permise di diventare simultaneamente attore, regista e sceneggiatore», ricorda Verdone. «Sergio è stato un cineasta rivoluzionario abituato a pensare in grande. Ha alternato la lentezza del racconto alla fulmineità dei dettagli, i silenzi ai suoni della natura. È stato un maestro anche nella scelta delle facce senza contare il connubio indissolubile con il musicista Ennio Morricone». Della retrospettiva fa parte anche il kolossal di Robert Aldrich Sodoma e Gomorra di cui, nel 1961, Leone diresse la seconda unità.

 

il buono il brutto e il cattivo

Saranno presentati il volume La Révolution de Sergio Leone, curato da Gianluca Farinelli e Christopher Frayling, e tre documentari: Django, Sartana, Trinità... et les autres di Jean-François Giré che analizza l' influenza del regista sul western all' italiana. Un genere chiamato western-spaghetti, definizione da lui rifiutata.

 

«Il cinema ha rappresentato la fiaba di Leone», spiega Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna che, tra i tanti eventi dedicati all' autore di Giù la testa, nel 2014 ha restaurato Per un pugno di dollari poi introdotto al Festival di Cannes da Quentin Tarantino. «Per Leone, intitolare i film C' era una volta significava raccontare il mondo e la storia con gli occhi della Settima Arte. Il desiderio di illustrare miti come il West, la Rivoluzione, l' America è entrata spesso in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista».

 

CARLO VERDONE MARIO BREGA SERGIO LEONE

Leone ripeteva: «Ho imparato più da Vittorio De Sica in poche settimane di lavoro che negli anni successivi in cui venivo facevo l' assistente ai registi americani». Sergio si occupava con perfezionismo di ogni dettaglio. Conosceva le differenze tra i vari tipi di Colt e incaricò l' artigiano bresciano Aldo Uberti, specializzato in pezzi d' epoca, di riprodurne diversi modelli.

 

STORIA DI UNA PISTOLA

E s' intitola proprio Colt, storia di una pistola che passa di mano in mano, il progetto postumo di Leone che verrà trasformato in una serie diretta da Stefano Sollima, il più americano dei nostri registi, e prodotta dai figli del maestro Raffaella e Andrea: con la società Leone Film Group, portano avanti tra produzione e distribuzione, la missione del padre che ha trasmesso i geni creativi anche alla terza figlia Francesca, artista internazionale.

sergio leone

 

«Papà sarebbe stato fiero della mostra che noi abbiamo appoggiato con entusiamo», dice Francesca. «È stato un innovatore ed è una gioia constatare che ancora oggi viene citato, studiato, celebrato. Anche da quella critica che, malgrado i successi, all' inizio forse non lo aveva capito in pieno».

 

stefano sollima

Osserva il direttore della Cinémathèque Française, Frédéric Bonnaud: «Esporre Sergio Leone significa provare la formidabile potenza dell'immaginario cinematografico e seguire il destino di questo piccolo romano di Trastevere che deve aver giocato tanto a cowboy e indiani prima di trasformare le regole e i codici del western». La forza del regista? «Leone è un cineasta di avanguardia popolare, commerciale e sperimentale al tempo stesso. Raro esempio di un' avanguardia capita e adorata dal pubblico più vasto».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...