foibe

RAI, AGENZIA ANZA! - IL TERRIBILE ANZALDI: "IL PASTICCIACCIO DELLE FOIBE OSCURATE DAL TG3: ERA STATA LA RAI AD ANNUNCIARE SERVIZI AL TG DELL’EX TELEKABUL E APPROFONDIMENTI A “LINEA NOTTE”, MA POI NON È STATO FATTO NULLA - ORA NE DISCUTA IL CDA”

1 - IL CDA RAI DISCUTA ANCHE DI UNIONI CIVILI E FOIBE

Michele Anzaldi per “L’Unità”

 

 carlo verdelli carlo verdelli

Esiste un pregiudizio culturale nell’informazione Rai? L’interrogativo è emerso proprio nei giorni in cui il nuovo direttore editoriale della Rai, Carlo Verdelli ha presentato per la prima volta il suo ruolo e le sue intenzioni programmatiche in commissione di Vigilanza Rai, lo scorso mercoledì 10 febbraio. Verdelli ha fatto capire, chiaramente, che i vecchi schemi, le vecchie appartenenze lottizzatorie, le vecchie tentazioni di un servizio pubblico che intende l’informazione con una non più sostenibile caratura “politica”, appartengono, appunto, al passato. Vasto programma, verrebbe da dire.

 

ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

Un servizio pubblico che vuole innanzitutto informare, prima ancora di preoccuparsi di soddisfare questa o quella corrente politica. Vedremo se i fatti, finalmente, seguiranno alle parole. I cittadini, che pagano con il canone la stragrande maggioranza del budget Rai, non meritano un’informazione “di destra” o “di sinistra” a seconda della rete che la propone, ma, appunto, un’informazione puntuale, plurale e completa, soddisfacendo il più possibile le diverse sensibilità del pubblico.

 

Eppure nei giorni scorsi un intellettuale come Ernesto Galli Della Loggia, dalla prima pagina del “Corriere della Sera”, ha lanciato l’allarme sul pregiudizio che, a suo dire, riguarderebbe gran parte dell’informazione italiana, compresa la Rai. Lo storico ha fatto riferimento alla questione delle unioni civili, trattate con un dibattito ritenuto non equilibrato e non in grado di rappresentare compiutamente le diverse posizioni in campo.

 

ffni44 napolitano sonno ciampiffni44 napolitano sonno ciampi

Un’opinione, quella di Galli Della Loggia, condivisa anche da Giuliano Ferrara sul “Foglio”, che ha aperto nel weekend un’ampia discussione sul quotidiano dei vescovi “Avvenire”.

Un altro episodio, sempre della scorsa settimana, ha dato ulteriore materiale di riflessione: per la “Giornata del Ricordo”, il giorno istituito nel 2004 per ricordare il feroce eccidio delle Foibe e l’esodo forzato da Istria e Dalmazia, il Tg3 ha ritenuto di non offrire spazi informativi al pubblico né nelle sue edizioni principali, né nell’approfondimento serale “Linea Notte”.

 

Eppure era stato proprio il comunicato Rai del giorno prima a specificare che il telegiornale di Raitre avrebbe garantito “ampio spazio alla commemorazione con servizi nelle varie edizioni del telegiornale e nella rubrica ‘Linea Notte’”. Né l’edizione delle 14.25, né quella serale delle 19 hanno dato spazio alla cerimonia in Senato, alla presenza del presidente Piero Grasso, a differenza di quanto proposto da Tg1 e Tg2, che hanno coperto il ricordo delle foibe con servizi a pranzo e a cena.

foibefoibe

 

Eppure la “Giornata del Ricordo” viene celebrata ormai da più di dieci anni. Appena istituita, fu salutata con commozione dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, anche con il conferimento di speciali medaglie ai familiari delle vittime. Giorgio Napolitano, nel suo primo intervento al Colle nel 2007 in occasione della celebrazione, rivendicò per l’Italia l’aver “posto fine a un non giustificabile silenzio”.

 

foibefoibe

Possibile che al Tg3, alimentando nei telespettatori tendenze di vecchia ideologia ormai non più comprensibili, qualcuno abbia ancora un pregiudizio su questioni di questo tipo? Ad imbarazzare non è soltanto la testata giornalistica che sconfessa quanto deciso (e annunciato) dall’azienda, che sulle Foibe aveva presentato un lungo comunicato stampa di iniziative tv, ma anche l’impressione che il ricordo della tragedia giuliano-dalmata possa ancora, per qualcuno del servizio pubblico, avere una targhetta politica.

 

Sull’esistenza di pregiudizi culturali in Rai, sulle unioni civili come sulle Foibe, sarebbe opportuno che il Cda, al cui interno sono presenti diversi e autorevoli giornalisti, aprisse una discussione, così come dall’azienda è giusto attendersi chiarimenti sul perché gli annunci di copertura della “Giornata del Ricordo” siano stati disattesi dal Tg3.

 

2 - DAL COMUNICATO UFFICIALE RAI DEL 9 FEBBRAIO: LA PROGRAMMAZIONE DEDICATA AL GIORNO DEL RICORDO

Massimo Bernardini Massimo Bernardini

(askanews) - Alle 20.50 anche "Il Tempo e la Storia" - il programma condotto da Massimo Bernardini, in onda anche alle 13.10 su Rai3 - è dedicato al racconto delle Foibe. Alle 21.30 è la volta del film di Elisabetta Sgarbi "Trieste: la contesa". Con il crollo dell'Impero asburgico e l'intervento dell'Italia nella guerra del 15-18, Trieste inizia la sua odissea. Passa di mano in mano, vivendo sulla sua pelle il travaglio di un clima d'odio strisciante e crescente: il fascismo che si è scagliato prima contro la popolazione di lingua slovena, poi contro gli ebrei; la dominazione, tanto breve quanto lacerante, della Jugoslavia;

 

gli americani e la linea Morgan tracciata arbitrariamente; l'esodo istriano. Per l'informazione il Tg1 ricorderà la Giornata con servizi nelle varie edizioni dei telegiornali; il Tg2 invece seguirà i maggiori eventi del 10 febbraio in tutte le edizioni del Tg2 e se ne occuperà in Tg2 Storie (in onda alle 24.30) di sabato 6 febbraio e in un ampio approfondimento nel Tg2 delle 20.30 di martedì 9 febbraio. Il Tg3 darà ampio spazio alla commemorazione con servizi nelle varie edizioni del telegiornale e nella rubrica "Linea Notte".

 

Grande impegno anche della Tgr con le redazioni della Tgr Friuli-Venezia Giulia e Piemonte che prevedono di dedicare alla ricorrenza diverse seguenti iniziative editoriali: la Tgr Friuli-Venezia Giulia - redazione lingua italiana - proporrà servizi ed interviste per le quattro edizioni dei giornali radio e per i due telegiornali.

 

3 - PROGRAMMAZIONE INTEGRALE DELLA RAI PER IL GIORNO DEL RICORDO

http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Pubblicazioni/ContentItem-8135ea6a-c40b-4dea-adfb-108f5fd669dc.html

 

Ufficio Stampa - UfficioStampa2015

www.ufficiostampa.rai.it

Elenco dei contenuti della sezione UfficioStampa2015 del sito UfficioStampa

 

Rai, mercoledì Campo dall'Orto e Verdelli di nuovo in Vigilanza

Dalle 14 a san Macuto con diretta web tv

 

(askanews) - Mercoledì 17 febbraio, alle ore  14, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, presso l'Aula del II piano di palazzo San Macuto, svolgerà il seguito dell'audizione del Direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, e del Direttore editoriale per l'offerta informativa della Rai, Carlo Verdelli. L'appuntamento sarà trasmesso in diretta webtv.Lo ha comunicato Montecitorio.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...